sabato 8 agosto 2020

IL CASO "DIFFERENTE" DELLO SCOMPARSO ETTORE MAJORANA
 Ettore Majorana : l'uomo che vide l'infinito intelletto della Natura



 Questo che leggerete non ha nulla di classico,consueto,elegante,regolare o schematico.
Non segue una forma e nemmeno una logica in senso stretto.
Non è un saggio o una ricerca ma solo un lungo, contorto, ripetitivo, incoerente ragionamento in itinere. Lungo le strade del mio cervello esso viene assemblato, vivisezionato, smontato e riattaccato.
Insomma man mano che il tempo scorre esso prende forma ed aggiunge o sostituisce parti nuove.
Potrà sembrare prolisso e ripetitivo ma certo vi si pongono originali e forse banali interrogativi che altri non osano avanzare e si scorgono forse velati indizi e celate deduzioni che possono incamminare verso nuove strade di ipotesi e collegamenti storici potenzialmente validi a scalfire quei detriti di omissioni e depistamenti dietro la scomparsa di Ettore Majorana.
 ps.
Se a qualcuno dovesse stimolare sdegno ed irrisione in itinere di lettura, smetta di leggere e chissenefrega se si perderà l'evoluzione di un ragionamento investigativo da autodidatta convinto.
E' solo un percorso di pseudo ragionamenti e si spera di piccole scoperte....

Per chi volesse: gli AGGIORNAMENTI piu' maturi ed impegnati si trovano alla fine dello scritto


GENNAIO 2018

 La mia è una delle tante storie di fantasia che per casualità o improbabile intuito possono coincidere con la realtà o forse solo sfiorarla.
Questa storia di fantasia comincia a Palermo dove si svolge l'ultimo atto di una presunta verità' supportata dall'unica prova documentata e volutamente ricercata.
Dobbiamo fare un balzo nel passato di ottant'anni,nell'Italia del fascismo che si avvicinava,con consapevolezza o meno,verso la seconda guerra mondiale.
Questo è il contesto storico in cui vive una delle più' geniali menti della storia,un uomo fuori dal tempo con uno sconfinato potenziale umanistico e scientifico.
Ettore Majorana avrebbe potuto ancora dare tanto al mondo scientifico se non fosse misteriosamente scomparso il pomeriggio del 25 marzo del 1938.
Ma siamo sicuri che tutto finì' in quei giorni di fine marzo?
Siamo sicuri che l'umanità' abbia davvero perso l'immenso contributo di Ettore Majorana?
La scomparsa di Ettore Majorana è uno dei più avvincenti misteri del Novecento,un rompicapo degno di Sherlock Holmes,una favola sospesa tra fantasia e realtà'.
Allora sarà proprio così che ne parlerò visto che son di più le mie ipotesi e presunte deduzioni che ricerche storiche e testimonianze attinte da fonti autorevoli.
Daro' pochi dati e poche spiegazioni sui nomi citati, e soprattutto sulle date, insomma come se già' foste informati sulla faccenda.
Chiunque man mano diventera' curioso di sapere di più' potrà' cercare info su internet per i dettagli di contorno o informazioni varie.

Ettore fin da bambino fu una mente brillante e poi stimolato da qualcosa che colse o intravide nei recenti studi scientifici dell'epoca - visionario lo era - passó a fisica (lo zio Quirino era un "vecchio" fisico) ed in pochi anni si ritrovó fianco a fianco a Fermi nel "suo" istituto di ricerca,anzi direi che infine si presero a spallate.
(Nell'ultimo periodo ebbero varie liti.Chissà' per cosa!?) 
Fermi stimava moltissimo quel ragazzo e ne intuii il suo reale potenziale fin dall'inizio.
Vide in lui quella scintilla geniale...
All'Istituto di fisica,diretto da Corbino,conobbe e collaborò' con quelli che sarebbero divenuti importanti fisici.
Era il gruppo de "I ragazzi di via Panisperna".
In quegli anni ognuno di loro fu mandato da Fermi a fare esperienze all'estero.
Ettore andó prima in Danimarca e rimase poi tanto tempo in Germania,potendo incontrare tanti stimati fisici tra i quali Bohr ed Heisenberg.
In pochi anni Ettore fu conosciuto ed apprezzato dalla fisica mondiale,grazie ai suoi studi e le poche brillanti pubblicazioni.
Poche non perchè non volesse contribuire allo sviluppo della fisica ma poiché Ettore non aveva piena soddisfazione dei suoi studi,seppur conscio delle sue capacità'.
Eppure la fisica scorreva in lui inarrestabile,la sua mente andava al di là' di ciò' che ad egli sembrava scontato e facilmente deducibile.
Con delle intuizioni aveva anche anticipato scoperte che gli amici esortavano a pubblicare ma lui le snobbava con insoddisfazione,definendole banali.
La sua scienza doveva andare necessariamente oltre la reale applicabilità' umana,oltre il mondo visibile,quasi a sfiorare l'infinito e sconosciuto significato della forza che dava senso all'intero universo. Ma credo anche che reputasse il mondo accademico non adatto e non pronto alle sue idee,insomma che il tipo di fisica contemporanea non coincidesse con la sua visione di fisica.
In poche parole non aveva fiducia in quell'umanita'.
Non aveva fiducia nella scienza di quel periodo e le sue istituzioni.
Consiglio il libro: "En cherchant Majorana, le physicien absolu".
Le aspettative su di lui erano alte e tanti avevano la convinzione di trovarsi di fronte ad un rivoluzionario della fisica.
Cosa non sempre intesa positivamente.
Ettore tornato dalla Germania nel 1934 cambió comportamento ed abitudini.
Per un paio di anni si isoló dal mondo. (Nel 1934 morì' suo padre) 
Qualcuno disse che soffriva di esaurimento nervoso,quasi stesse diventando folle.
Ma non sempre ciò' che si osserva può' essere dimostrato realmente e razionalmente.
Come una teoria della relatività' al contrario.
Insomma niente è mai come appare.
Cosa accadde in Germania?
Ettore era una persona fortemente logica ed emotivamente distaccata poiché guardava tutto con occhio critico e razionale.
Sapeva cosa diceva ed il peso di ogni singola parola eliminava il superfluo andando dritto al risultato. Infatti non si preoccupava di dover correggere o riprendere Fermi,Heisenberg o chiunque altri.
E ne riprese e corresse alcuni calcoli o studi.
Diceva che solo tre o quattro avrebbero potuto capire i suoi lavori,infatti alcuni sono stati compresi e verificati solo adesso!
Tutti i suoi lavori sono raccolti e ben trattati nel libro "Ettore Majorana aspects of his scientific and academic activity".
Egli sapeva con certezza ció che diceva ed era cosciente delle sue reali capacità.
Non per arroganza ma perchè era effettivamente così.
Oggi potrebbe dirsi una persona apatica ed asociale ma i suoi familiari ed amici lo dipingevano come un ragazzo solare e sinceramente affettuoso nonostante talvolta si dimostrasse schivo ed appartato. Tante sono le domande su questi anni di silenzio ed isolamento,solo la sua famiglia o i colleghi/amici dell'istituto potrebbero rispondere.
Cosa non sappiamo dei rapporti con Fermi e gli altri ragazzi?
Intorno a questo gruppo certo ruotavano vari interessi segreti e strategici,tanto che anni dopo molti si ritroveranno all'estero a partecipare al progetto Manhattan.
Piu' volte,durante il progetto nelle fasi di stallo,Fermi invoco' o forse avrebbe desiderato l'aiuto di Majorana "Se solo ci fosse Ettore!"
Negli anni precedenti Fermi e gli altri stavano lavorando a qualcosa di pericoloso,soprattutto in quel periodo.
Magari ne erano al corrente i fisici tedeschi che Ettore incontro' all'estero,questo credo non gli piacque ed al suo rientro,realizzando il potenziale pericolo,si allontanò' dal gruppo.
Lavoravano da tempo e nel 1934 avevano già' effettuato la prima fissione nucleare dell'atomo di uranio. In questi anni di isolamento Ettore collaboro' epistolarmente con lo zio Quirino allo studio delle proprietà' elettriche dei metalli,elaborando formule per interpretare i fenomeni osservati dallo zio.
Se ne parla nel libro : Ettore e Quirino Majorana tra fisica teorica e sperimentale.
Forse stavano lavorando allo stesso progetto che lo zio aveva intrapreso con Marconi?
Magari lavoravano su un altro progetto (vedi recente esperimento di Princeton) e la loro corrispondenza in realta' trattava altri studi?
Ma nel 1937 qualcosa si smuove,un concorso per la cattedra di Palermo,caldamente voluto da Segrè e presieduto da Fermi.
Già era stato concordato il terzetto vincente ma l'inaspettata partecipazione di Ettore (che non trascuro' mai il desiderio dell'insegnamento come si vuol far credere) sconvolse tutto.
Cosa significava quel concorso?
Perchè Ettore si infiló dentro questo concorso?
Aveva un particolare significato che fosse per Palermo?
Sta di fatto che gli si assegno',per altissimi meriti,una cattedra al di fuori del concorso.
Per motivi sconosciuti a noi,gli fu assegnata inizialmente Bologna (dove era anche Quirino) ma infine la destinazione fu cambiata a penna all'ultimo momento per Napoli.
Perchè Ettore doveva andare a Bologna?
Doveva completare con lo zio qualcosa che aveva studiato in quegli anni?
Chi cambiò la destinazione per Napoli?
Qualcuno sapeva che Bologna non andava bene per qualche motivo in particolare?
Ettore accetta Napoli.
L'istituto era modesto ed il corso poco frequentato.
Perchè finalmente l'insegnamento?
Perchè con queste premesse?
Ettore era stato richiesto in prestigiosi istituti di tutto il mondo.
Perchè non accettó mai?
Diceva che erano in pochi a capire i suoi studi,diceva che la fisica era su una brutta strada e non capiva poiché questa si distaccasse così tanto dalla filosofia e dalla sociologia e quindi dalla naturale realtà.
Ed un suo articolo "Il valore delle leggi statiche nella fisica e nelle scienze sociali" ,pubblicato postumo da Giovannino Gentile,rifletteva anche su questo.
Parlandone proprio con Giovannino diceva che la fisica doveva essere intrapresa e letta sotto una lente più' umanistica e filosofica senza trascendere da queste considerazioni (cosa che Fermi non accettava) . Queste riflessioni si possono evincere dall'epistolario presente nel libro su Gentile Junior "Tra scienza e lettere".
Ciò' che si andava a studiare,in quel contesto storico,si avvicinava sempre più' a qualcosa di negativo piuttosto che qualcosa di positivo per l'umanità'.
Per capire il contesto storico e l'ambiente accademico di quel periodo consiglio il libro "Majorana,il genio scomparso" e "La particella mancante". 

La parte reale della nostra storia prende inizio proprio a Napoli da dove poi possono partire gli spunti più' importanti della nostra storia di fantasia con ipotesi e supposizioni.
Per entrarvi correttamente dovremmo leggere ed analizzare con le intuizioni piu’ fantasiose le lettere alla famiglia,quelle pubblicamente note,da gennaio fino a marzo 1938.
Si possono leggere sul libro "Il caso Majorana" e successive edizioni e diverse pubblicazioni di Erasmo Recami.
Altri documenti inerenti il caso si possono trovare sul sito della Domus Galileana,l'istituto italiano di storia della scienza a Pisa.
In quelle lettere forse vi è la chiave per capire ed interpretare la sua scomparsa.
Sono lettere con giochi di parole ed indizi a noi sconosciuti ma che solo la famiglia o un solo familiare poteva conoscere.
Ettore scomparve e da tempo pianificava questa fuga ma non da solo.
Qualcuno sapeva e qualcuno lo ha aiutato.
Non si possono avere nomi certi ma solo ipotesi e deduzioni.
I fratelli potevano non sapere?
Nelle lettere gli indizi per capire la fuga ed il suo perchè.
Almeno nel periodo napoletano avvennero circostanze e situazioni non evidenti o conosciute,sempre più' pressanti,che avrebbero potuto anche coinvolgere servizi segreti stranieri con le richieste o le proposte che ne conseguono.
Oggi sappiamo per certo che varie intelligences seguivano i lavori di Ettore,come per altri fisici.
Gia' dal 1935,forse per via del suo soggiorno tedesco,sarebbe potuto essere in "contatto amichevole" con i servizi segreti tedeschi che lo corteggiavano ed ai quali magari Ettore dava corda solo per non avere un controllo asfissiante (vedi testimonianza di Fiorenza Tebalducci) facendo credere di collaborare.
Ettore era diverso dagli altri fisici,per questo molto "conteso".
In tal senso vi suggerisco il libro "La scomparsa di Ettore Majorana : un affare di stato?"
A Napoli Ettore conduceva una vita apparentemente appartata e non si capisce bene quali rapporti davvero intercorsero tra lui e Carrelli.
Sembra strano che le sue ultime lettere siano state indirizzate proprio a Carrelli che comunque era un suo superiore e non proprio un amico.
Dal tipo di vita che condusse a Napoli (e visti gli anni precedenti di volontario isolamento) sembra strano che si fosse legato in amicizia con un suo superiore conosciuto da poco.
Tra l'altro sappiamo che Carrelli era un tipo vivace e sul lavoro preferiva far tutto da solo senza intromissioni.
Praticamente faceva tutto lui all'Istituto,preferiva tenere personalmente tutto sotto controllo.
Ricordiamo che Carrelli aveva più' volte collaborato con Fermi con il quale aveva buoni rapporti.
Forse Carrelli doveva dare un occhio ad Ettore per conto di Fermi?
Forse quelle lettere indirizzate a Carrelli erano in realtà' destinate a Fermi?
Riguardo la sua scomparsa le informazioni che ci sono arrivate sono poche e confuse.
Alcuni documenti andranno persi o si ritroveranno molti anni dopo.
Sappiamo che pochi giorni prima di scomparire Ettore ha ritirato una grande somma di denaro in banca. Ma realmente l'ha portata con sé?
Sappiamo che ha portato via il suo passaporto.
Ma è realmente così?
Nella sua stanza di albergo è stato trovato un biglietto per la famiglia.
E' vero?
Vi era solo quello?
Si dice che Ettore il 25/03/1938 si sia imbarcato a Napoli sul postale "Citta' di Palermo" della Tirrenia alle 22.30 diretto a Palermo.
Vi salì' davvero??
Questa vacanza breve in Sicilia è troppo strana.
Perchè Ettore doveva recarsi proprio a Palermo?
Per un solo giorno (26 Marzo)?
Lo aveva fatto altre volte come vacanza di relax?
La famiglia non lo sapeva,avrebbe potuto recarsi a Roma dalla famiglia.
E poi il 26 mattina Ettore aveva lezione,perchè organizzare questa vacanza in quei giorni?
Vista la destinazione,gli unici richiami collegati ad essa,su cui riflettere sono : 
1- Il concorso del 1937 (indetto per una cattedra all'Università' di Palermo) 
2- Segre' insegnava a Palermo.
Doveva incontrare Segre'?
O forse voleva fare credere questo?
Forse voleva fare credere che volesse concordare con Segre' la fuga/trasferimento volontario all'estero? Forse Segre' aveva contatti con servizi segreti spalleggiati da cellule di attivisti sionisti?
A Tunisi era forte la presenza di ebrei ed in quel periodo era attivo un fronte organizzato antifascista.
Magari doveva recarsi proprio li' inizialmente (e poi in Israele?) salpando da Palermo insieme al misterioso Carlo Price.
Un accenno a Tunisi lo si ha con il cosi detto "Promemoria Tunisi",nato da un suggerimento di fuga su un documento anonimo  intestato al Consiglio di stato (una specie di nota non ufficiale per la polizia) in un dossier di polizia.(si dice redatto dallo zio Oliviero Saverio Nicci,consigliere di stato)
La decisione di Ettore ormai era inevitabile,era una necessità' vitale.
Forse i vari servizi segreti gli stavano con il fiato sul collo e mancava poco ad una sua forzata collaborazione.
Unica soluzione : scomparire!
Forse Ettore non salì' mai su quel traghetto e fuggì da Napoli il 25 marzo 1938.
Si potrebbe proporre l'idea suggestiva che circa 30 minuti dopo la partenza all'altezza di Capri Ettore si gettò' in mare e raggiunse a nuoto Ischia.
Giusto per dare,ai suoi controllori a Napoli,la certezza di aver preso il traghetto.
D'altronde anche Segre' ripetee più' volte che secondo lui Ettore si gettò' in mare e questa potrebbe essere la mezza verità' che Ettore non morì' subito dopo la scomparsa.
Gettato ma non annegato.
Un indizio utile in tal senso lo danno le parole di Gilberto Bernardini in una lettera a Gentile J. dell'aprile 1938 nel quale si intende che persino lui (e forse l'ambiente della fisica italiana) sapeva che Ettore non era affatto morto.
Sono tante le ipotesi che si possono avanzare con più' o meno fantasia.
A tal proposito suggerisco il sito "Cartesio-Episteme di U. Bartocci (cercare su google cartesio-episteme Majorana) dove sono raccolti indizi e si propongono soluzioni sul caso Majorana o per chi volesse attenersi a fatti e prove documentate suggerisco il libro "Ettore Majorana un'indagine storica". Forse Ettore non andò' mai a Palermo ed un altro uomo/donna spedì' lettere e telegrammi e poi qualcuno facente le sue sembianze torno' a Napoli.
D'altronde,come leggerete in seguito,nelle sue ultime comunicazioni Ettore non dice che si imbarcherà' (andata e ritorno) e nemmeno che andrà' a Palermo.
Si evince solo dai messaggi (lettere e telegrammi),sono questi che ci fanno dedurre e convincere sui fatti e sui luoghi.
Questo è ciò' che si vuole stimolare in chi legge.
La deduzione logica non sempre corrisponde alla realtà' ed anzi a volte la confonde e la inganna.
Non vi è nessun cartellino alberghiero a nome di Ettore.
Chi alloggio' all'Albergo Sole a Palermo?
Forse uno dei fratelli o quel Francesco Cennamo che mesi dopo ricevette gli appunti di Ettore da parte di Gilda Senatore?
(Ufficialmente questi documenti passarono da Cennamo a Carrelli e gran parte di essa ando' persa.Ma guarda un po'!)
A proposito degli appunti : perché Ettore li consegno' a qualcuno?
Che motivo c'era?
Forse doveva toglierli di mezzo per un po' e poi recuperarli in seguito?
Forse tra quei fogli c'era qualcosa di importante che avrebbe ricevuto indietro magari da Cennamo,futuro fidanzato della Senatore?
O forse dovevano proprio arrivare,come infatti avvenne,a Carrelli come ricompensa?
Per cosa?
Insomma io credo che fu tutta una grande messa in scena mentre lui era già' al sicuro.
Forse una spettacolare rappresentazione teatrale sulla realtà' quantistica.
Suggerisco il libro "Cos'è reale?"
Ettore era una mente troppo fine e non lascio' niente al caso,se avesse voluto suicidarsi lo avrebbe fatto ma non fu così'.
Infondo......il Caso......è differente......un'altra storia......
Secondo me il suicidio può' escludersi dal fatto che nel settembre del 1939 venne istituita una borsa di studio in suo nome (si evince da una lettera di Padre Ettore Caselli al fratello Salvatore) presso la Compagnia di Gesù' a favore dell'educazione di un missionario per la quale la famiglia verso' una considerevole somma.
Forse si trattava di un ringraziamento verso la compagnia che lo accolse o un sussidio da fare arrivare direttamente ad Ettore?
Oppure i rimborsi per le spese della fuga?
Sta di fatto che nessuna istituzione ecclesiastica avrebbe intitolato una borsa di studio ad un suicida. Molti pensano che quello sia il periodo della sua morte avvalorata dal fatto che appunto nel 1939 Ettore venne ufficialmente destituito dalla cattedra di Napoli.
Su questa storia sono stati prodotti vari lavori e libri,alcuni sono delle vere e proprie indagini giornalistiche,altri storie di fantasia migliori della mia e tutti provano a dare un senso a questa  scomparsa.
Vi consiglio : "La scomparsa di Majorana" di Sciascia "La bomba di Majorana" di Antonino Raffa "L'uomo che custodiva gli atomi" de L'omorandagio.
Ufficialmente nessuno sa quale fu la fine di Ettore ma noi possiamo qui iniziare la nostra storia di fantasia e provare a dedurre cosa accade dopo quel 25 marzo con l'aiuto delle sue ultime comunicazioni che secondo me nascondono un fine gioco di indizi e messaggi.
Queste lettere si credevano perse e sono state ritrovate nel 1972 nella casa di famiglia a Roma e messe a disposizione dalla sorella Maria. ( ma quanti documenti che si perdono!)

Ettore,dopo aver pagato tutto il conto all'albergo Bologna,ne uscì verso le 17.00.
In ordine cronologico di arrivo : 

Telegramma da Palermo del 26/03/1938 ricevuto da Carrelli alle 11.00 del 26/03/1938 (Ettore aveva lezione)
 « Non allarmarti. Segue lettera. Majorana. »

 A quale lettera si riferisce?
A quella da Napoli o da Palermo?! 

Prima lettera spedita da Napoli il 25/03/1938 ricevuta da Carrelli sabato 26/03/1938 alle 14.00
 
Napoli,25 marzo 1938 - XVI 
Caro Carrelli, ho preso una decisione che era ormai inevitabile. Non vi è in essa un solo granello di egoismo, ma mi rendo conto delle noie che la mia improvvisa scomparsa potrà procurare a te e agli studenti. Anche per questo ti prego di perdonarmi, ma soprattutto per aver deluso tutta la fiducia, la sincera amicizia e la simpatia che mi hai dimostrato in questi mesi. Ti prego anche di ricordarmi a coloro che ho imparato a conoscere e ad apprezzare nel tuo Istituto, particolarmente a Sciuti; dei quali tutti conserverò un caro ricordo almeno fino alle undici di questa sera, e possibilmente anche dopo.
Ettore Majorana 

Se queste lettere fossero velatamente indirizzate a Fermi :

 "Caro Fermi,io capisco e sono convinto che la tua decisione era evitabile.C'è tanto egoismo in essa ed io sono consapevole che è una buona cosa la mia scomparsa,come puoi immaginare/dedurre,sia per tutti i fisici che per il resto del mondo.Non posso perdonare,non posso accettare questa tua scelta (progetto Manhattan) e mi sento deluso nonostante la mia amicizia e simpatia verso di te maturata in questi anni.E' meglio che non mi cerchiate soprattutto quelli del tuo gruppo che hanno preso la tua stessa decisione.Sapevo che mi facevi tenere d'occhio sia da Carrelli che da Sciuti (amico di famiglia di Carrelli).Sono consapevole che le vostre scelte mi deluderanno da questa sera in poi.Le scelte da voi intraprese non mi troveranno d'accordo nemmeno in futuro." 

Alla lettura della lettera nessuno sapeva dove fosse Ettore.
Si deduce fosse a Palermo,visto il telegramma.

Seconda lettera espresso spedita da Palermo,con carta intestata del Grand hotel Sole,il 26/03/1938 (timbro ore 18.00) e ricevuta a casa di Carrelli il 27/03/1938 alle 14:00. (la carta intestata doveva essere vecchia poichè in quell'anno l'intestazione doveva per legge cambiare in Grand Albergo Sole.Come da Guida Touring 1937/38.Magari un utilizzo improprio dell'albergo?Oppure la carta intestata fu presa molto tempo addietro?)

Palermo, 26 marzo 1938 - XVI
Caro Carrelli, Spero che ti siano arrivati insieme il telegramma e la lettera. Il mare mi ha rifiutato e ritornerò domani all'albergo Bologna, viaggiando forse con questo stesso foglio. Ho però intenzione di rinunziare all'insegnamento. Non mi prendere per una ragazza ibseniana perché il caso è differente. Sono a tua disposizione per ulteriori dettagli.
Aff.mo E. Majorana 

 "ritornerò' domani" quale domani?
Quello della data riportata sopra o il domani dal giorno di lettura?
Povero Carrelli,non ne avrà' capito niente!
Entrambi i messaggi da Palermo fanno parte di un unico esperimento rivelatore.
La lettera è divisa in varie parti ed in ognuna si nascondono dei riferimenti a formule di fisica?

"Spero che ti siano arrivati insieme il telegramma e la lettera." 
- Forse la prima frase è la dimostrazione della formula E=mc² l'equazione che stabilisce l'equivalenza e il fattore di conversione tra l'energia e la massa di un sistema fisico - ( il telegramma rappresenta l'energia e la lettera la massa,che arrivano insieme e quindi uguali.
Ma allo stesso tempo suggerisce che forse la lettera viaggerà' con lui,quindi una cosa ed il suo opposto.
Magari questa situazione rappresenta la "Particella di Majorana" che è allo stesso tempo positiva e negativa e riguarda la storia della Supersimmetria e il Doppio decadimento beta.
Successivamente indica qualcosa che non va o di sbagliato riguardo l'antimateria nell'equazione del Mare di Dirac,legata appunto alla prima formula.) 
-Forse fa riferimento all'Equazione di Majorana dove lo spinore di Majorana è una rappresentazione reale del Gruppo di Lorentz.
 -Forse Majorana si riferisce alla simmetria tra elettrone e positrone non evidente nella pittura del mare di Fermi. 
Majorana aveva scoperto che il neutrino da lui ipotizzato esiste. (anzi si crede che anche il Fermione di Majorana,scoperto negli esperimenti a Princeton e pubblicati nella rivista Scienze,coautore Ali Yazdani,sia anch'esso un Neutrino di Majorana) 
- Forse il telegramma è il positrone (messaggio positivo) e la lettera è l'elettrone (messaggio negativo) che viaggiano da un punto A (Napoli) ad un punto B (Palermo) ed entrambi viaggiano insieme (a velocita' di gruppo) ed arrivano insieme. 
- Forse si riferisce al fotone trasporta energia e massa? Tanti forse e tante formule.....insomma non chiedetemi come ma credo che da queste parole un bravo fisico possa capire se c'entra la materia e l'antimateria o i raggi cosmici o il viaggio che fanno i fotoni dal sole.
Io ho provato a capirci qualcosa ma mi perdo tra le decine e decine di formule ed equazioni.
Ma il mio istinto mi dice che queste cose c'entrano. 
(Funzione d'onda,Equazione di Schrodinger,Onda piana,Velocità' di gruppo,Polarizzazione del vuoto,Funzioni di spin,Oscillazione neutrino : ho provato a studiare tutte queste cose ma non ci ho capito niente ed ho fatto ancora più' confusione) 
"Il mare mi ha rifiutato"
-Come detto sopra forse si riferisce al Mare di Fermi o di Dirac.
Il neutrino essendo anche il suo antineutrino si comporta come dalla spiegazione del mare di Dirac e andrà' verso direzione opposta entrando dentro il nucleo (doppio decadimento beta) viaggiando con i fotoni che arrivano dal sole.
Dentro i fermioni possono viaggiare dei messaggi che poi si compongono al loro arrivo.
 "e ritornerò domani all'albergo Bologna," 
Forse Napoli e Palermo sono dei punti di partenza/arrivo di queste particelle che si muovono simmetriche e magari l'Hotel Bologna rappresenta il nucleo o forse indica solo la città' (Dove incontrare il referente Quirino) 
"viaggiando forse con questo stesso foglio." 
Questa frase è ambigua,dice che lui viaggerà' con questo stesso foglio,cioè il foglio che ha in mano il lettore della lettera mentre legge queste frasi.
Non viaggerà' con la stessa lettera ma con lo stesso foglio.
Come può' viaggiare con lo stesso foglio se lo stesso è dentro la busta?
Forse fa riferimento alla controparte uguale di una particella.
(Neutrino ed antineutrino oppure fa riferimento al bosone che ha coppie uguali??
Che viaggia a spin inverso?)
 Magari tutte queste frasi volevano semplicemente rivelare che aveva scoperto come annichilire l'antimateria e quindi ricavarne energia pulita ed illimitata. 
La lettera continua con l'ultima parte del messaggio : 
"Domani mi recherò' a Bologna (Zio Quirino farà' da contatto?) ma non ti confermo che avrò' la formula con me.
Ho intenzione di sottrarmi da ogni pressione che la mia scienza comporta,voglio essere lasciato in pace.
Non cambierò idea (come in quel famoso romanzo di Ibsen) e non vorrò' più avere a che fare con te visto i progetti che hai intenzione di affrontare e nemmeno ne sarò' partecipe.
Fammi sapere." 

Certamente sembra troppo fantasioso ipotizzare e leggere le lettere come una comunicazione per Fermi.......forse mi son fatto prendere la mano con la fantasia.
Mi sono incartato ed ufficialmente confuso!
Torniamo alla realta'.....
Ma di una cosa son sicuro : se un fisico teorico o un fisico atomico/nucleare si concentrasse su queste frasi ne capirebbe più' di me.
La lettera parla di fisica?
Mai nessuno ha analizzato la lettera sotto questo punto di vista?!
Spero che qualcuno prima o poi mi risponda anche solo per dirmi che ho scritto un enorme sciocchezza. Tornando alle ultime comunicazioni di Ettore : 
Perchè non telefonare visto lo scambio confuso di notizie?
Ovvio,avrebbe scombinato il gioco di indizi criptati delle lettere!
Si dice che nella stanza dell'Albergo Bologna di Napoli sia stato ritrovato un biglietto indirizzato alla famiglia.
Se fosse vero si potrebbe riflettere su un altro messaggio in codice.

(Alla mia famiglia)
Napoli 25 marzo 1938-XVI
Ho un solo desiderio: che non vi vestiate di nero. Se volete inchinarvi all'uso, portate pure, ma per non più di tre giorni, qualche segno di lutto. Dopo ricordatemi, se potete, nei vostri cuori e perdonatemi. Aff.mo Ettore

Questa lettera è l'unica che dopo la città' non ha la virgola,vuol dire che Ettore si trova ancora a Napoli? “Aff.mo Ettore” significa che è una comunicazione importante?
La firma cambia ad ogni messaggio,vorrà' dire qualcosa?
"Ho un solo desiderio che andiate via dall'Italia fascista ma se proprio volete restare fatelo massimo tre mesi/tre anni (pensava potesse scoppiare una guerra?).
Fate finta che io sia morto e vestitevi a lutto.
Ricordate le mie indicazioni.
Vi terro' sempre nel mio cuore.Perdonate la mia scelta."

 Un altro telegramma venne ricevuto dall'albergo Bologna (spedito da Napoli?Da Palermo?E' davvero mai esistito?) dove Ettore raccomandava di tenere la sua stanza chiusa a tutti e che lui sarebbe ritornato lunedi'.
All'albergo Bologna infatti dissero a Carrelli che Ettore aveva avvisato che sarebbe rientrato lunedi ma lunedi 28 Ettore non si fece vivo.
Sicuramente Carrelli in quei giorni avra' contattato o ricontattato Fermi per capire sul da farsi e poi Fermi avra' avvisato la famiglia.
Il 28 pomeriggio la famiglia di Ettore si precipitò' a Napoli.
Il 29 venne fatta la denuncia di scomparsa presso le autorità'.
Carrelli avviso' Fermi già' dal 26 ?
Forse i due si premurarono di capire cosa fosse accaduto o forse cercarono qualcosa prima di lanciare pubblicamente l'allarme?
Gli appunti di Ettore non c'erano più',erano in buone mani.
Negli appunti dati alla Senatore c'erano formule e studi importanti?
Alla luce di queste comunicazioni e delle dinamiche che le stesse scatenarono azzardo che Ettore voleva avere un contatto,tramite Fermi,con i servizi segreti statunitensi (sicuramente Fermi aveva invitato Ettore a seguirlo nella fuga americana) per creare le condizioni di una sua futura vita di pace fisica e di coscienza.
Ma non certo di collaborazione scientifica!
Non poteva sopportare quella pressione,ancor più' soffocante a causa del suo essere uno dei pochi geni in circolazione e soprattutto non accettava la possibilità' che i suoi studi potessero deviare forzatamente verso qualcosa di prevedibilmente pericoloso.
Cosa che verosimilmente si stava già' pianificando e sviluppando da anni.
Quindi lo zio Quirino,ricevuti i contatti da Fermi,incontro' o fece incontrare qualcun altro con gli emissari della grande potenza statunitense per proporgli la trattativa.
Con essi Ettore gioco' (quindi indirettamente) una delicata partita di scacchi fatta di bluff e contromosse rischiose da entrambi le parti.
I suoi studi e scoperte avrebbero fatto la fortuna o il rafforzamento di qualsiasi nazione,se lui fosse morto in circostanze poco chiare sarebbero stati consegnati da persone di fiducia ad un'altra nazione o superpotenza.
Se lo avessero costretto a seguirlo,manipolato o minacciato,persone a lui care,in mancanza di determinati segnali concordati con Ettore,avrebbero passato ugualmente i suoi studi.
Era vero?
Quali erano i suoi altri contatti stranieri?
Forse bluffava.
Ma se ne può' essere sicuri con una mente così' geniale che negli ultimi giorni aveva depistato tutti? Valeva la pena rischiare lo scacco matto o cadere nella mossa sbagliata con una Germania che avanzava in Europa ed altre nazioni potenzialmente pericolose?
Forse era meglio tenerselo buono in attesa di tempi migliori,d'altronde Ettore era un genio che non poteva essere sprecato e quindi meglio proteggerlo e seguirlo a distanza piuttosto che perderlo completamente.
Chissà' in che mani poteva capitare una risorsa così' importante!
Magari in futuro avrebbe collaborato. Infatti dopo lo sbarco gli alleati cercarono freneticamente qualcuno nel sud Italia (Operazione Alsos).
Lo cercarono e non lo trovarono.(forse non si trovava più' in Italia da tempo) 
E se lo avessero trovato certo avrebbero dovuto rinegoziare i termini della sua protezione a vantaggio loro,adesso che potevano muoversi liberamente in Italia.
Le richieste iniziali di Ettore: prima di tutto voleva la mediazione ed assistenza logistica del Vaticano,in un territorio italiano in cui non poteva affatto esserci la presenza forte e costante degli americani (e loro alleati),che potesse garantire ed assicurare comunque il legame di supervisione e collaborazione con le intelligences degli Stati uniti.
Con il beneplacito del Vaticano,un loro emissario ha trattato per l'invisibilità' e la protezione futura di Ettore.
L'emissario potrebbe essere stato Mons. Francesco Ricceri (gia' assistente di un Padre Placido Caselli,chissà' se parente del sopra citato omonimo!) ,si dice guida spirituale di Ettore prima e dopo la sua scomparsa.
Altra richiesta : che i suoi familiari (molti dei quali non accettarono questo sgarbo all'Italia fascista a favore dei nemici) e discendenti,a patto di preservare i suoi studi,avrebbero goduto di un vitalizio. (nessun familiare diretto ha mai fatto qualche rivelazione privata o sconvolgente sulla scomparsa di Ettore.Anzi più' volte i fratelli fecero modificare erroneamente la biografia scritta da Amaldi)
Ci fu e vi è ancora massimo riserbo da parte della famiglia Majorana.
Le richieste vennero accettate e così' Ettore scomparve,forse con l'aiuto sul territorio di Giuseppe Imbò' (già' citato in una delle sue criptiche lettere) che consiglio' Serra San Bruno (che aveva visitato per studiare il terremoto del 1928).
Capisco che siamo nel campo della fantasia ma nulla può' essere irreale o improbabile a questo punto.
Lo spettacolo teatrale messo su da Ettore si completa con il supposto viaggio di ritorno a Napoli, sul postale Citt' di Palermo dove Ettore doveva alloggiare nella cabina 37. 
Ma i biglietti sono stati realmente trovati?
Le autorità' dissero di averli ricevuti successivamente dalla Tirrenia.
Successivamente! Sono quelli originali?
All'andata prese una cabina?
Perché non conosciamo la cabina dell'andata?
E' importante? Dipende!
In realtà' sul traghetto Palermo-Napoli,dentro la cabina 37,c'erano Strazzeri , Carlo Price (vedi http://www.ilgiornale.it/news/ecco-terzo-uomo-giallo-majorana.html) e un perfetto sconosciuto
(a cui era stato donato il biglietto di Ettore??)
O forse era un complice di Ettore? Magari Cennamo.
Chi aveva donato il biglietto allo sconosciuto?
Cennamo?Un fratello?
 La scelta di quella cabina con la presenza di Strazzeri non fu certo casuale,un testimone autorevole ed attendibile?
O forse fu Strazzeri a prenotare volontariamente la stessa cabina di Ettore?
Però' non sappiamo cosa ci facesse Strazzeri sul traghetto per Napoli (disse stava recandosi dalla figlia in Germania) e se lo prendeva abitualmente.
Perchè andava a Napoli?
E se fosse stato una spia tedesca?(la figlia viveva in Germania sposata ad un dottore tedesco.Potrebbero averlo coinvolto sotto minaccia) 
Carlo Price e Segre' avevano preso buca da parte di Ettore (e come se la prese Segre!) ma arrivando nella cabina prenotata da Ettore,Price (che stava andando a Napoli a capire dove fosse Ettore) trovo' un simpatico e rozzo signore che sbandierava,con un accento fortemente dialettale del sud,di essere Carlo Price e così' buonanotte copertura e le acque si confusero ancor di piu'.
Segre' molti anni dopo divulgherà' una lettera di Ettore speditagli da Lipsia nel 1933 in cui si evince la sua approvazione all'antisemitismo tedesco.
Questa fu l'unica lettera che Segre' conservava di Ettore,poichè altre lettere e documenti riguardanti Ettore disse che affondarono con l'Andrea Doria nel 1956.
Giusto giusto!! Ma come se la prese!
Già' dovevano essere "pizzicati" da anni,visto che Segre' non invito' Ettore al suo matrimonio.
Poi sto bel bidone.... 
Le notizie e gli indizi che furono divulgati ufficialmente dopo la notizia della scomparsa furono tutte fantasie o depistamenti premeditati?
Non lo so ma si aprirebbe un mondo di possibilità' che non cambiano il succo della storia. 
Al di là' di tutte le varie ipotesi rimane forte l'ipotesi che Ettore fosse vivo almeno fino al 1960 (la biografia di Majorana fu scritta nel 1961 da Amaldi e pubblicata nel 1966.Perché non prima??) e in suo onore venne fondato da Zichichi a Ginevra (1962) il Centro di cultura scientifica Ettore Majorana poi con sede ad Erice (1963).
Forse verso il 1960 Ettore si rifece vivo col mondo scientifico e torno' in Europa? 
Zichichi ha dichiarato che aveva saputo da Mons. Ricceri che Ettore si era ritirato in convento per una crisi mistica,quindi che non morì' nel 1938/1939. 
Perchè Zichichi non ha chiesto maggiori informazioni o non le ha divulgate se appurate? 
Fino a che anno Ettore era vivo?
Dov'è sepolto Ettore Majorana?
Nel 1974 Mario Rasetti senti' dire,ad un convegno di fisica a Princeton,che Majorana era morto da poco. 
Forse era vivo anche nel 1975 quando su un muro di Firenze comparve la scritta "Ettore sappiamo che sei vivo".
 Ettore molto probabilmente morì' dopo questo periodo,alcuni dicono addirittura nel 1987 nel convento certosino di Farneta nei dintorni di Firenze (forse da li nel 1981 fece una capatina a Roma dove fu rintracciato da Mons. Di liegro).
Sarebbe bello pensare che Ettore abbia collaborato a delle ricerche scientifiche in Svizzera,al  CERN o nella Germania ovest sponsorizzato dagli americani.
Questo si,sarebbe un bel finale! 
Come faccio a sapere se tutto questo è vero oppure no? 
Non lo so,come dicevo all'inizio questa è una storia di fantasia con tantissimi FORSE,messa su con dicerie,sentito dire ed ipotesi surreali.
Una favola piena di nostalgia e speranze ma è REALE che c'è gente che conosce la vera storia della vita di Ettore Majorana per averla ascoltata dai loro padri o nonni. 
Quindi qualcuno conosce la storia di Ettore Majorana e sarebbe molto bello che si togliesse questo peso facendo dono al mondo della verità'. 
Se dovessimo seguire la logica delle informazioni a noi pervenute potremmo dire che Ettore morì' nel 1939 ma infondo la mia è una favola e quindi riassumendo penso che Ettore da Napoli si sia rifugiato a Perdifumo o a Serra San Bruno,da li' prima o dopo la guerra si sia spostato in Germania o Sud America,infine sia tornato in Italia restando alcuni anni alla certosa di Serra San Bruno e passò' i suoi ultimi anni a Farneta o a Napoli. 
Che fantasia vero?
 L'unica certezza dove nessuna fantasia può' essere scritta è la verità' nota ad alcuni sugli ultimi giorni di vita di colui che riuscì' a vedere l'infinito intelletto della Natura.

 ps. Qualcuno indicò' un barbone di Mazara del vallo come Ettore Majorana. E se quel barbone fosse stato un'altra grande mente,come il fisico scomparso durante la seconda guerra mondiale,Domenico Rizzo?
 Ma questa è un'altra favola da raccontare....... 

 AGGIORNAMENTO 02/12/2018 

Durante il viaggio in Germania Ettore capì le attenzioni ed i desideri che giravano intorno alla fisica atomica che tendeva sempre di più' a divenire nucleare.
Quelle formule e quegli studi di laboratorio potevano giovare a nuovi tipi di armamenti.
Una nuova e potente forza artificiale era in gestazione.
E sarebbe nato qualcosa di devastante.
Solo un eccentrico fisico,amante dei libri di fantascienza di G.H. Well,credeva possibile che gli studi atomici/nucleari potessero portare alla produzione di un'immensa energia che sarebbe stata usata come arma.
Questo era Leo Szilard,beffa del destino,proprio colui che convinse Einstein nel 1939 a stimolare il presidente Roosevelt allo studio della fissione nucleare per creare ordigni prima della Germania. Smania di ricerca e di nuove scoperte spinsero questi scienziati a sfruttare le risorse militari e le paure degli americani?
Bella mossa ma non fortunata per il mondo!
A Lipsia Heisenberg (pressato dal nascente regime nazista) avrà proposto a Majorana di riflettere su un suo eventuale apporto alla ricerca scientifica tedesca.
E magari Bohr in Danimarca lo avra' ammonito' e messo in guardia da quel che di sbagliato potesse nascerne. 
Bohr era maestro di Heisenberg e magari già' era venuto a conoscenza delle stesse informazioni destinate ad Ettore. 
Ettore nelle sue lettere lo definì' "visibilmente rimbambito" ma credo fosse di piu' una descrizione destinata alla censura fascista ed a chiunque avesse letto la sua corrispondenza in modo da allontanare ogni dubbio su qualsiasi influenza o monito da parte di Bohr. 
Certo dopo essere venuto a conoscenza di determinati progetti sensibili e le pretese strategiche alle quali voleva arrivare il nazismo ovviamente di conseguenza anche lui divenne soggetto a particolari attenzioni ed amichevolmente attenzionato. 
Ettore pensó parecchio a tutto questo,forse fino a farsi venire una gastrite per il nervosismo ed il panico. Ma io credo che la sua razionalità' e lucidità' intellettiva prevalsero e per questo si convinse che tutto ciò' poteva evolversi solo verso direzioni sbagliate ed era dovere suo non farne parte ed anzi provare ad allontanare ogni possibilità' di riuscita di quei progetti pilotando il suo fondamentale e decisivo apporto. Questo perchè lui era consapevole di quanto fosse geniale e quindi decisive le sue azioni. 
Prima di tornare in Italia gli avranno gentilmente proposto di tenere i colleghi tedeschi informati sui lavori del team Fermi.
Prospettandogli velate pressioni o illusori futuri prestigi e ricompense? 
Tornato in Italia Ettore quindi cominció a frequentare sempre meno l'Istituto e cercava di non collaborare a quelle ricerche che avrebbero portato poi alla prima atomica.
 Fermi ed i suoi ragazzi stavano conducendo esperimenti sul bombardamento di neutroni su vari elementi e lo fecero anche con l'uranio.
Fu la prima fissione nucleare. 
Quei ragazzi non capirono il potenziale pericolo,forse Ettore si. 
Nonostante fosse seguito o monitorato a distanza con quella vigilanza soft (credendolo collaborativo) poteva permettersi di giocare le sue mosse e con i suoi tempi. 
Durante quegli esperimenti Segrè ed Amaldi facevano la spola tra casa sua e l'Istituto sperando di stimolare la sua curiosità e ricevere un contributo fondamentale ed illuminante per le loro ricerche. 
I ragazzi andavano alla cieca ed a tastoni provavano ad esclusione componente dopo componente.
 Non bastava il lavoro pratico di laboratorio ma servivano i calcoli,i calcoli di Ettore avrebbero velocizzato quella ricerca.
(Anche durante il Progetto Manhattan Fermi avrebbe voluto i calcoli di Ettore) 
Forse Ettore stava studiando in via teorica ( i famosi calcoli accennati a Carrelli) ciò' che loro stavano sperimentando per provare a sviarli e cosi' arrivando prima di loro provare a fare le sue contromosse.
In quel periodo di autoisolamento studiava anche economia politica,medicina ed i rapporti tra le forze navali militari.
 Stava guardando oltre per capire dove la Germania sarebbe potuta arrivare?
Quali potessero essere le reazioni nucleari sul corpo umano?
Come avrebbero potuto trasportare e lanciare queste armi nucleari?
Non possiamo saperlo. 
Certo in questo periodo di isolamento avrà avuto incontri periodici con i tedeschi (a Firenze?Vedi storia Sig.ra Tebalducci) richiesti e necessari per recepire informazioni sulle ricerche italiane. 
Credo plausibile e fisiologico avesse ricevuto anche le attenzioni della fazione opposta,come sarà' per Fermi,Segrè ed altri passati in America. 
In quella sua fase di allontanamento dall'Istituto gli incontri con Fermi (vedi testimonianze di D'agostino e Cocconi) erano rari e spesso sfociavano in liti. 
Forse Fermi aveva capito che Ettore stava danneggiando o sviando le loro ricerche ed Ettore,da parte sua,gli rimproverava di essersi incamminato verso qualcosa di troppo sbagliato?
«La fisica è su una strada sbagliata. Siamo tutti su una strada sbagliata» 
Anche F.Rasetti in maniera disperata e con profondo pentimento si accorse che il progetto Manhattan avrebbe portato a qualcosa di brutto (non volle partecipare e si "rifugiò'" in Canada) e divenne convinto che coloro che insistettero su quella strada erano delle persone brutte e non potevano certo considerarsi degli scienziati.
La scienza non deve servire la brutale guerra.
 Perchè Ettore partecipó al concorso di Palermo?
Voleva allontanarsi da Roma?
Voleva seguire da vicino gli studi di Segrè?
Forse continuavano anche lì gli studi atomici sulla fissione nucleare lontano da Roma,lontano da Corbino e le attenzioni fasciste,magari facendo credere che all'Istituto romano proseguissero ma che fossero in stallo (visto gli scarsi contributi economici)?
Nel frattempo Segre' li avrebbe continuati a Palermo (chi finanziava quelle ricerche?) ed avrebbe tenuto informati gli americani che già' avevano preso contatti con lui e con Fermi? 
Perché proprio a Palermo?
C'è un collegamento tra Palermo e gli americani e le loro intelligences? 
Perchè Ettore scelse quella data per il viaggio a Palermo?
Partiva qualche nave,vi era qualche evento,vi era un motivo logistico o semplicemente l'opportunità' di una fuga invisibile? 
Ettore disse che sarebbe andato a Palermo illudendo Segrè e Fermi di essersi convinto a passare dalla parte degli americani e diceva di volerne parlare con loro?
Voleva verificare le loro ricerche e far credere di decidere se erano degni della sua presenza? 
Credo che li prese proprio in giro! 
Ettore partì.
Sicuramente seguito da entrambe le spie delle due parti. 
Ma a Palermo riuscì a scomparire.
Cosi’ fece credere.
Fece tutto da solo?
Credo che anche un genio come lui realisticamente e necessariamente avesse bisogno di un'altra "organizzazione" di supporto per la sua scomparsa.
 L'unica organizzazione che poteva oscillare navigando tra le varie forze in campo era quella del Vaticano o di parte di esso. 
Il braccio operativo era quello dei gesuiti??
Forse si.
Oppure quello dei salesiani?
E chi lo sa.
Tanta gente è fuggita grazie agli ordini religiosi.
Ma come riuscì Ettore a scomparire? 
Usando la fantasia ipotizziamo che :
  -non prese mai il traghetto per Palermo e si allontano’ da Napoli  (destinazione Serra San Bruno o Perdifumo).
-dopo essere sbarcato fu prelevato e tramite quanat o cunicoli sotterranei (ipotesi affascinante,da romanzo di Natoli) arrivo' magari a Casa professa o a Santa Chiara e da li' (come suggerisce il Gatto di Majorana di Nino Raffa) sia stato trasferito via terra verso la Calabria e dintorni (Serra San Bruno o Perdifumo). 
Con un qualsiasi mezzo,uno delle poste regie ".........forse viaggiando con questo stesso foglio..."  
Ettore o chi per lui disse all'albergo Bologna (telegramma) di tenere la stanza chiusa fino a lunedì.
Dopo la scomparsa i suoi inseguitori presero tempo e depistarono le ricerche.
 Uno dei suoi inseguitori,Carlo Price spostó le indagini/ricerche verso Napoli per permettere ai suoi uomini di ricercare più' tranquillamente Ettore in Sicilia. 
(Magari lo stesso ingaggio' qualcuno e fece credere che Majorana prese il traghetto per Napoli),testimone della sua presenza sul traghetto è Vittorio Strazzeri.Anche Strazzeri (professore nello stesso Istituto di Segre') fece intendere che Ettore arrivó a Napoli (forse per lo stesso motivo di Price?). 
Lo stesso,mesi dopo suggerì al fratello di Ettore di cercarlo in qualche convento del sud Italia (qualcosa che la sua intelligence aveva appurato?).
Anche la madre premeva per questa ipotesi ma certo spinta solo dall'amore materno.
Ma trovarlo significava consegnarlo al fascismo e quindi alla parte tedesca. 
I fratelli che forse sapevano le reali motivazioni di Ettore fecero delle ricerche private e forse lo trovarono ma non riuscirono a convincerlo a tornare a casa o a trovare altre soluzioni. 
Ettore infatti fu nascosto dal Vaticano in terre poco accessibili,in un convento tra la Calabria e la Campania.
Forse questi ecclesiastici avranno usato la loro influenza secolare su altri settori accomunati dallo stesso animo antifascista : come le mafie o la massoneria. 
Oppure mi sento di azzardare un intervento/mediazione del Colonnello Eugen Dollman molto vicino agli ambienti vaticani e gia' resosi protagonista di vari fughe e depistaggi di civili al fine di ingraziarsi gli americani per i quali collaborera' e grazie ai quali non verra' portato al processo di Norimberga. Questi o alcuni di questi fattori avranno poi influito a depistare l'Ovra (Bocchini era amico di Dollmann) e le forze dell'ordine.
"I morti si trovano,sono i vivi che possono scomparire".
 Magari saranno riusciti a convincere gli alleati che Ettore sarebbe stato calmo e nascosto fino a quando tutto non si sarebbe sistemato in Europa. 
Ma così' non fu.
Purtroppo scoppió la guerra e si arrivó al progetto Manhattan.
 Ettore serviva e dopo lo sbarco alleato venne cercato,con o senza il permesso del Vaticano. 
Stavolta gli americani potevano penetrare massicciamente in Italia. 
Ma forse Ettore da tempo aveva lasciato l'Italia direttamente per il Sud America camuffato da missionario.
Come riuscì a lasciare l'Italia?Forse grazie alla cosiddetta "via dei monasteri" o una nascente "ratline",come membro di un ordine religioso o della Croce rossa partendo dalla Spagna. 
Da li' Ettore arrivó in Argentina o in Venezuela.
 Dopo l'esperienza sudamericana (fine anni 50 , primi anni 60)  è possibile sia tornato in Italia. 
Sempre con l'aiuto/controllo del Vaticano rimase defilato pur riprendendo qualche contatto con il mondo accademico (Bernardini al CERN?). 
Non avrà' mai preso i voti ma comunque visse con qualche ordine monastico e morì' tra il 1961 ed il 1965? 
(Dopo la sua morte intitolarono in suo onore il Centro di cultura scientifica e l'amico Amaldi scrisse la sua biografia)
Detto ciò' qualcuno vicino a Majorana sapeva il perchè ed il dove (I fratelli,Giovannino Gentile) e qualcun altro (Fermi,Segre') sapeva che questi sapevano.
Prima di morire Giovannino Gentile stava scrivendo una nota su Ettore per la Treccani : ''Chi l'ha conosciuto personalmente puo' in qualche modo trovare plausibile una crisi spirituale scoppiata nell'animo di Ettore Majorana; non puo' tuttavia non trovare misteriosa la sua scomparsa, perché', per quanto avesse poco interesse per gli aspetti pratici della vita, era un uomo sempre saldamente piantato con i piedi sulla terra''.
Può' trovare spazio l'ipotesi della cattura?
 Anche Giovannino lo credeva davvero morto?
(Vedi lettera di Bernardini a Gentile nel 1939)
Cosa sapeva Giovannino?Giovannino Gentile morì' davvero per una setticemia?? 
Fermi parlava di Ettore come un genio (lo stimava tantissimo come scienziato) seppur lo considerava privo di "buon senso", fece capire che con la sua decisione spreco' un'immensa occasione. Segre',addirittura pieno di astio e rancore,influenzo' l'opinione pubblica con l'idea che Ettore fosse "quasi un nazista" (Sciascia critico' questa ipotesi aspramente) ,sminui' il suo operato e la sua persona "in Italia vi sono stati anche altre fisici importanti" e voleva privarlo di quella umana compassione e rispetto che si ha per il ricordo di un defunto ".....lasciatelo dormire in pace".
“Dormire”…..assopire il suo ricordo e non “riposare”,poiché ha ben operato in vita.
 La scomparsa di Ettore forse evito' catastrofi e tragedie durante le battaglie in Europa o altre che sarebbero nate,non contribuendo al programma militare tedesco (in corso) ed alleato (successivo).
In mano naziste se ne sarebbe fatto un uso molto devastante.
In mano agli americani (qualche anno prima) forse sarebbe stato usato strategicamente per sconfiggere il nazismo al costo di tante vite cosa che purtroppo venne fatta lo stesso in maniera eccessiva e disumana sulla popolazione Giapponese.
Cosa per me incomprensibile.
(Ma forse vi sono state motivazioni che vanno al di là' della mia umana comprensione) 
I potenziali sfruttamenti dell'intelletto di Ettore per entrambe le due potenze coinvolte (o anche altre.Vedi la Russia) quindi sarebbero stati comunque catastrofici e pur non immaginando l'uso di una bomba atomica sul Giappone si poteva intuire fin da subito che vi sarebbe stato uno sviluppo eticamente ed umanamente sbagliato di determinate ricerche. 
Ettore Majorana lo aveva capito,vide tutto questo. 
Le forze alleate non obbligarono o uccisero chi si rifiuto' di contribuire alle ricerche scientifiche o belliche,importante non collaborassero con l'altra parte.
(e restando comunque sotto la loro protezione/tutela). 
Ettore non collaboro' con nessuno.
Egli salvo' principalmente la propria vita e cosa più' importante,ma storicamente non rilevabile e confutabile,la propria anima. 
I tedeschi invece costringevano e punivano chi non collaborava con loro (Vedi Domenico Rizzo e Franco Marconi). 
Per Ettore scomparire significava sfuggire alla terribile ed incancellabile condanna della propria coscienza umana e scientifica.
E chissà',una condanna da parte della storia. 
Ettore nella sua scienza vedeva una sconfinata umanità' ed un altissima etica che sfiorava quasi una religiosità' naturalmente razionale.
 E' questa la strada giusta per la scienza.....

 AGGIORNAMENTO 12/02/2019

Dopo varie letture e ricerche più' o meno sensate ho provato ad esaminare la pista sudamericana per valutare se Ettore arrivo' in Argentina magari dopo la seconda guerra mondiale.
Il Sud America,come gli Stati Uniti precedentemente,fu visto come meta pulita,nuova e di riscatto per molti settori della società' europea.
Quelle terre non erano state coinvolte dalla bruttezza e distruzione della guerra e molte imprese industriali e tanti altri settori (come la ricerca scientifica) erano in pieno sviluppo,poiché non distrutti dalla guerra.
Dopo la guerra e la ripresa economica mondiale poterono partire con logistiche e strutture ancora sane ed in sviluppo.
L'Argentina di Peron si profuse per una politica populista creando posti di lavoro,cosa simile ad altri stati del Sud America,come il Venezuela.
Quella era la nuova frontiera per menti brillanti ed avventurieri economici.
Vi trovò' riparo molta gente ricca e della media borghesia che scappo' dalle leggi razziali,dalla guerra e dai tribunali post bellici.
I cosiddetti displaced person.
C'era di tutto in Sud America e molti erano lì' per una nuova vita con un nuovo nome.
Ettore forse era uno di essi che seguendo l'onda ed il miraggio di un cambiamento e di una rinascita migliore,più' pulita,arrivo' in Argentina in nave (Della Lloyd Triestino o la Soc. Italia)
(Forse il  29/01/1949 con il nome di Bini B2/I9/N14/I9.Personaggio usato come specchietto per le allodole)
Suggerisco "La seconda vita di Majorana" e  “La seconda scomparsa di Majorana.
Anche Recami in passato fece riferimento a questa pista e lo stesso Sciascia,a suo tempo,ne ricevette indicazioni.
Questa è una delle piste piu' battute e consistente dal punto di vista di indizi e coincidenze ma come sempre siamo ben lontani dalle certezze o prove concrete.
A supporto di questa ipotesi vi sono state alcune illustri testimonianze :
-Il fisico cileno Carlos Rivera incontro' la signora Frances Talbet ed il figlio Tullio Magliotti che dissero di aver conosciuto Ettore a Buenos Aires negli anni 50.
-La moglie dello scrittore guatemalteco Miguel Angel Asturias disse che Ettore era conosciuto a Buenos Aires e lo incontrava spesso a casa delle sorelle Manzoni.

Quindi adesso provero’ a ricostruire con supposizioni alquanto instabili o fantasiose cosa accadde dalla scomparsa fino allo sbarco in Argentina.
Andando a tastoni mi vien da dire che posso ipotizzare tre filoni: 
1 - Aiuto anarchico (socialisti/antifascisti)
2-  Aiuto dall'estero (complici argentini)
3 - Aiuto religioso (Padri vocazionisti/Gesuiti/Vaticano) 

1- Ettore aveva abbracciato e fatto suoi gli ideali anarchici che spingevano verso un socialismo volto alla creazione di una grande federazione europea che fu la visione del Manifesto di Ventotene.
Ciò' che nasce da quel manifesto si concilia con il suo ultimo scritto,pubblicato postumo da parte di Giovannino Gentile.
Ettore era divenuto simpatizzante del movimento "Giustizia e libertà' " di Rosselli.
(Tra i sostenitori vi era Francesco Fausto Nitti conoscente dello zio Oliverio Saverio Nicci.Forse per questo lo zio avanzo' l'ipotesi oggetto del "Promemoria Tunisi"?).
Molti anarchici si rifugiavano in Tunisia.
Per quale altro motivo?
Perchè Saverio Nicci avrebbe proposto questa possibilità'? 
: "...si suppone che possa essere partito per Tunisi". 
In Tunisia vi erano antifascisti di varie correnti politiche e di pensiero.
Quindi secondo me ebbe dei documenti falsi e con l'aiuto degli anarchici/antifascisti tra il 25/03 o il 30/03 riuscì' ad arrivare in Svizzera oppure in Tunisia per poi spostarsi successivamente in Spagna dove si sarebbe imbarcato per arrivare in Sud America.

2- Ettore si imbarco’ a Napoli il 25/03 per arrivare a Palermo dove la mattina del 26/03 spedi’ telegrammi e lettere a Carrelli.
La sera del 26/03 si imbarco’ per Genova (Comprando i documenti di uno sconosciuto.Lipari?) dove il 27/03 prese una nave (Comprando i documenti di un certo Bini?) che direttamente o con scali in altre nazioni lo porto’ in Argentina.
(La nave Neptunia parti’ il 10/10/1938).O forse parti’ da Trieste (Nave Oceania).
Nonostante nel 1938 per entrare in Argentina servisse un permesso di “libero sbarco” si era molto tolleranti con gli italiani verso i quali i controlli erano piu’ leggeri.
(Gia' nel 1932 per entrare si doveva avere un contratto di lavoro).
Certo questi sono potenziali intoppi che realisticamente se occorsi non si potevano superare con la semplice fortuna ma con un aiuto sul posto.
Quali erano i contatti di Ettore in Argentina?
I documenti per il viaggio se li procuro’ da solo o se li procuro’ poco prima dell'imbarco “comprandoli” dai loro proprietari (Cambiando la foto)?

3a -Ettore fu mandato a Napoli per essere meglio controllato da Carrelli per conto di Fermi e quindi degli americani.
A Napoli fondamentalmente Ettore creo' una debole empatia con Carrelli,destando magari il suo biasimo e la sua compassione.
Carrelli in cuor suo soffriva la presenza così' ingombrante dell'illustre professore nel suo Istituto,dove non si muoveva foglia che lui non volesse.
Faceva tutto lui in Istituto praticamente.
Ettore riuscì' a farsi consigliare un buono e fidato confessore in modo che egli potesse alleviare il suo turbamento e il suo sconforto.
Quel confessore fece molto di piu’ invece….
Quindi Carrelli non mantenne il ruolo impostogli e chissa’ per quali altri fini (Politici,ecclesiali,massonici o semplicemente umani) volle aiutare Majorana a scomparire con il fondamentale aiuto di Francesco Cennamo.
(Magari voleva semplicemente levarselo dai piedi nel “suo” Istituto)
Fu Carrelli ad occuparsi dei contatti e della logistica,Cennamo invece si sostituì' ad Ettore nel viaggio Napoli-Palermo.
Ettore uscì' dall'albergo Bologna abbastanza coperto,cappotto e cappello,e favorito dall'imbrunire fece cambio di abiti o si sostituì' con Cennamo già' abbigliato al suo stesso modo.
Cennamo si imbarcò' e prenoto' il viaggio di ritorno in cabina.
All'andata prese una cabina?
Fu pedinato da Napoli (Forse no,vista l'improvvisa partenza) o solo successivamente da Palermo?
Sbarcato a Palermo fu grande la sorpresa di coloro che pedinavano Ettore.
(Charles Price da parte alleata o Vittorio Strazzeri da parte tedesca)
Non lo riconobbero o lo seguirono fino all'albergo Sole credendolo Ettore?
L'incontro con Segre' fu mandato a monte con grande astio dello stesso e di Fermi
(Credevano che Ettore si fosse convinto ad unirsi a loro nell'avventura scientifica americana)
A Palermo Cennamo ,sconosciuto a tutti,alloggio' con i documenti di Ettore all'Albergo Sole 
(Uscendo dall'albergo nessuno dei controllori fece caso a Cennamo visto che aspettavano che uscisse Ettore che apparentemente restava ancora nella camera d'albergo) ed invio' il telegramma e la lettera (Già' scritta da Ettore) a Carrelli.
I due controllori rimasti spiazzati dalla scomparsa di Ettore si affidarono all'unico indizio scoperto che era la prenotazione di Ettore per il viaggio di ritorno Palermo-Napoli (Con cabina) ma fu grande lo stupore quando Price e Strazzeri (Che avevano scoperto e prenotato la stessa cabina di Ettore) si ritrovarono in cabina insieme ad un giovane sconosciuto : Cennamo.

Entrambi i contendenti successivamente seppero da fonti ecclesiastiche,riuscite a cogliere flebili indizi,che Ettore si trovava in un convento,da qualche parte nel sud Italia.
(Vedi lettera di Strazzeri al fratello Salvatore e ricerche,post sbarco alleato,dell'operazione Alsos)
Quindi Ettore inizialmente confesso' a Carrelli tutto il suo malessere,i suoi dubbi e le sue paure figlie di un animo oppresso e ormai tormentato dal peso stesso del suo genio,ed anzi di trovare conforto per la sua anima ricevette un supporto per la sua fuga dal quel mondo.
Infatti oltre la pressione estera delle varie intelligences ad Ettore pesava molto di più' il macigno del suo blasone e quell'onore di famiglia da soddisfare e far risplendere continuamente.
Le goccie decisive che fecero traboccare il vaso furono l'estenuante processo che coinvolse lo zio Dante,in cui si fece di tutto per scagionarlo a vantaggio dei Majorana
(Già' abbastanza svergognati da Salvemini durante le elezioni di un controverso governo Giolitti) e la perdita dell'unica persona che faceva da collante affettivo verso la famiglia che era il padre.
La famiglia Majorana tutta ambiva a risultati e posizioni migliori,fin da piccolo Ettore era cresciuto con questa ansia da prestazione che lo rincorreva per ogni cosa che faceva.
Ettore era un genio per natura ma il suo animo ribelle e rivoluzionario non sopportava l'obbligo e la pretesa così' materiale del risultato ostentato e condiviso pubblicamente.
Egli andava al di la’ del risultato ambendo a traguardi più' metafisici e mentali.
Ettore non voleva seguire nessun percorso che fosse obbligato o pilotato,fosse una superpotenza o la famiglia.
Questo era il suo animo quando racconto' tutto a quel confessore e su esso riverso' anche i pericoli che potevano prospettarsi con l'avanzare degli studi della fisica atomica/nucleare ed il conseguente apporto personale ad essa.
Gia' Ettore era stato sicuramente avvertito o allettato da Heisenberg in Germania e da Fermi-Segre' qui in Italia per conto degli americani.
Forse Ettore non avrebbe cambiato i destini dell'umanità' o gli equilibri tra le superpotenze ma i venti di guerra che si prospettavano era meglio affrontarli senza un fisico geniale quale lui era.
Con razionalità' e sicurezza scientifica Ettore sapeva di esserlo e di poter quindi essere decisivo.
Mi vien una domanda : in una Chiesa dove alcuni membri aiutarono i nazisti,che non si schierò' apertamente contro le leggi razziali e collaboro' tardi con gli alleati perché questo confessore aiuto' Ettore a scomparire e con quale rete di aiuti e collaborazioni? 
Anche Fermi era stato "aiutato" da Ernesto Ruffini.
Qui con tanta buona volontà' e fantasia dobbiamo fare un salto a piè pari introducendo due possibili testimoni e motori della fuga di Ettore.
Ettore il 25/03/1938,dopo aver lasciato l'albergo Bologna e fatto perdere le sue tracce,si recò' a Perdifumo (Si dice Carrelli avesse una casa a Perdifumo)
Quella figura spirituale che accolse i turbamenti di Ettore potrebbe essere stato Don Giustino Russolillo padre Vocazionista della chiesa di Pianura.
A Perdifumo vi era un altro convento dei vocazionisti.
Inizialmente Ettore si rifugiò' nei boschi e nelle case dei pastori per allontanare ogni sospetto dai conventi e far calmare le acque,al momento opportuno scomparve dentro i conventi.
Quindi don Russolillo,dopo avergli dato ospitalità' in un luogo ormai sicuro mise Ettore in contatto con colui che avrebbe potuto davvero mettere in atto la sua fuga,il gesuita Padre Salvatore Berganti priore di un convento gesuita.
Da ricordare che nel 1939 la famiglia donò' una cospicua somma ai gesuiti per la formazione di un missionario e quindi contribuirono a finanziare la fuga organizzata dal padre gesuita ed i suoi "complici".(Roncoroni afferma che la famiglia Majorana abbia ricevuto dalla Segreteria di stato vaticana delle comunicazioni inerenti le ricerche effettuate dal Vaticano presso le varie congregazioni,alcune risposero altre no.
 Nel 1940 la stessa comunico’ alla famiglia che avevano sospeso le ricerche di Ettore Majorana)
Ettore si imbarcò su una nave a largo di Punta Licosa e saluto' l'Italia per arrivare,dopo varie tappe,in Argentina. 
3b- Ettore da anni conduceva vari studi in molte direzioni della fisica,spaziando su vari fronti.
Raramente pubblicava qualcosa e di tanto in tanto faceva intuire qualcosa di quegli studi ai conoscenti, facendo trapelare un ilare consapevolezza di superiorita’ e con triste sarcasmo l’inutilita’ di quegli studi che non potevano essere condivisi poiché non compresi quasi da nessuno.
Tra quegli studi vi era anche quello del Polo magnetico (Oltre al neutrino) e forse sulle onde elettromagnetiche.
Il legame con il mondo accademico si riduceva all'Istituto e allo zio Quirino.
Infatti con lo zio Ettore intratteneva una corrispondenza che riguardavano vari situazioni ma anche quelle sugli studi scientifici.
Credo che Quirino grazie al contributo di Ettore cercasse di continuare e completare gli studi intrapresi con Guglielmo Marconi (Marconi mori’ davvero di infarto o fu ucciso?)
Ettore dopo il rientro dalla Danimarca e dalla Germania capi’ che stavano maturando strani interessi intorno ai vari scienziati sempre piu’ corteggiati dai regimi e superpotenze.
Visti i suoi studi (Personali e con lo zio) ed il suo potenziale apporto geniale (Lui si defini’,in una lettera all'amico Piquè,un “genio immaturo”) Ettore penso’ bene di doversi allontanare prima dal mondo accademico e dopo dal “mondo”,almeno da quell’ambiente europeo sempre piu’ frenetico ed esaltato da varie ideologie e manie di grandezza. 
Per varie motivazioni legate all'organizzazione della sua fuga Ettore decise di partecipare al concorso con l'approvazione e l'aiuto dell'amico Giovannino (Con un implicito intervento del padre,scongiurando la mancata assegnazione della cattedra al figlio,per poter pilotare,tramite intercessione/pressione di Giovannino,l'assegnazione ed il luogo della cattedra di Ettore)
Ettore fu assegnato all'Istituto di Napoli (Forse per volere di Fermi?) e le pressioni su di lui divennero sempre piu’ frequenti (Tedeschi ed inglesi/americani).
Se l'aiuto non parti da Carrelli come nel punto 3a  allora Ettore non si rivolse ad un semplice “confessore” ma,tramite intermediario,direttamente al papa Pio XI.
Pio XI già' una volta aveva consigliato/esortato Marconi a non insistere/continuare certi suoi studi e magari Ettore facendo leva sulle stesse paure del passato prospetto’ l’esistenza di studi dallo sviluppo ancora piu’ pericoloso che certamente l’apporto di Ettore,forzato o volontario,avrebbe amplificato.
Detto cio’ ,per una seconda volta,Pio XI dovette intervenire per frenare l’evoluzione scientifica.
Ettore fu nascosto,venne creata una messa in scena con falsi indizi e comparse ed infine Ettore lascio’ l'Italia verso il Sud america come un comune ed anonimo missionario.
Nei primi anni del Novecento l'Argentina si era aperta all'estero accogliendo tantissima gente ed accrescendo la popolazione e l'economia nazionale.
E poi Peron era promotore di un nuovo socialismo populista e della visione utopica di una pace mondiale attraverso un nuovo tipo di socialismo che si presentava come “la terza posizione”.
Da qui potremmo anche accostare l'inchiesta/ricerca storica descritta nel libro "La seconda vita di Majorana" e le informazioni/ricostruzione del libro “La seconda scomparsa di Majorana” ma molte cose non tornano comunque.
Seguendo questi libri e comunque altri indizi esterni ad essi potremmo ipotizzare che  l'avventura sudamericana di Ettore termino' dopo il caos del 1958 in Venezuela (con una rocambolesca fuga,vestito da frate) ed anche che nel 1960 circa in un qualche modo Ettore torno' in Europa.
Grossomodo queste le due tempistiche.
Ettore sara' stato consigliato a lasciare il Sud america destinazione Svizzera o Germania.
In Svizzera/Germania Ettore collaborò' agli studi riguardanti la nascita' e l'utilizzo' di energia pulita ed ecosostenibile. (O ricerche sul Monopolo magnetico)
In Svizzera si trovano il CERN (1954) - (Magari Majorana ha collaborato all'acceleratore LHC) dove ritrovo' Gilberto Bernardini e il Centro di cultura scientifica Ettore Majorana (1962) fondato dal genero di Bernardini,Zichichi,che rimase affascinato da Majorana e per riverenza od opportunismo colse per primo l'omaggio ad Ettore 
(Forse la nascita del centro e la biografia scritta da Amaldi sono dediche ad Ettore dopo la recente morte?).
Si puo’ avanzare anche l'ipotesi che Ettore non ando’ in Svizzera ma nella Germania Ovest,luogo a lui caro,dove fece delle ricerche nel campo del nucleare o dell'energia pulita.
Allora la Germania Ovest era sotto il controllo americano.
Forse furono proprio gli americani ad aiutare Ettore a tornare in Europa.
Dopo il periodo svizzero/tedesco Majorana si ritirò' davvero e si diede o gli diedero una vecchiaia di contemplazione e pace magari proprio a Serra San Bruno dal quale si sposto' (Entro il 1975 - visita di Sciascia- e comunque prima del 1984 -visita di papa Woytila) magari verso la certosa di Farneta (Luogo di ritiro dell'ex Vescovo di Valencia,Salvador Montes de Oca) dove morì' nel 1987.
E se invece Ettore Majorana non si fosse mai mosso da Napoli come fece capire Carrelli a Tartaglione negli anni 50 indicando una finestra di San Gregorio Armeno??
 "Li' in quella stanza fa gli esercizi spirituali Majorana" 
(O forse vi restò' solo pochi mesi rientrato dal Venezuela in attesa della sua prossima destinazione)
E se si fosse nascosto nei dintorni di Napoli come si dice nel libro "L'ultimo rifugio di Majorana" di Meo Fioravante?
Andando fin al Sud america abbiamo generato una serie di domande ed ipotesi a cascata che gia' di per se rendono molto difficile la sua validita'.
E' una pista difficile da percorrere....
Questo della scomparsa di Ettore Majorana è ancora una caso tutto da esplorare e vi sono ancora tante informazioni ed indizi da scoprire..... 

AGGIORNAMENTO 03/02/2020

 Ettore fu notato ben presto dalla comunita’ scientifica mondiale.
Le sue pubblicazioni rivelarono al mondo che quel ragazzetto era entrato a piè pari nello studio della fisica e vi marciava spedito ed a testa alta come un navigato ed affermato studioso.
Non aveva la fama di un premio nobel ma i suoi risultati erano sbalorditivi.
Tenuto stretto dal gruppo di Corbino veniva seguito con convinzione e stima da Fermi.
 Il ragazzo aveva un carattere ribelle e tormentato,poteva sembrare distaccato ed asociale ma infondo come tutti i geni era solo totalmente consapevole delle proprie qualita’ e quindi ,in maniera obiettiva e giusta,dell’enorme abisso con la maggior parte delle persone e/o studiosi. 
Poteva affermare ed a ragione che in pochi avrebbero capito quello che lui studiava e pubblicava. 
Come molti scienziati del suo periodo era quindi osservato oltre che dalle accademie anche dalle organizzazioni strategiche nazionali o militari. 
Siamo negli anni Trenta e vi sono tanti fermenti in Europa.
 Ogni nazione si va riempiendo di spie e sempre piu’ ne vengono reclutate per essere sparse qua e la’. 
Anche gli scienziati diventano un obiettivo sensibile ed appetibile per gli studi militari ed industriali.
Con l'avvento del nazismo gli animi si esasperano. 
In Germania la ricerca scientifica viene esaltata e migliorata.
 Negli anni Trenta si vedeva alla Germania come ad una nazione forte ed in fase di graduale sviluppo,un popolo piu’ coeso e consapevole delle proprie capacità'. 
Hitler era un dittatore ma illuminato e lungimirante del quale si intuivano le velleita’ di grandezza ma non se ne comprendevano i disegni.
 Oggi noi che abbiamo vissuto e subito la storia sappiamo cosa ci ha lasciato in eredita’ quel progetto nazista sviluppato in Germania.
 La storia ci ha mostrato la folle evoluzione e l'insensato suicidio di una nazione che doveva capire che bastava lo sviluppo socioeconomico e no lo sviluppo territoriale con la forza. 
Tanti sono i premi nobel tedeschi in quel periodo e la Germania sembra divenuta il paradiso degli studiosi e scienziati. 
Anche prima della conferma di Otto Hann è gia’ iniziata la corsa forsennata verso gli studi dell’atomo e l'utilizzo delle forze nucleari. 
Gia’ nel 1938 la ricerca nucleare volta al miglioramento delle armi è una realta’.
 Infatti molti scienziati saranno contesi tra Germania,USA/Inghilterra e Russia.
 La diaspora degli scienziati.
 La scomparsa di Majorana si inserisce in questo contesto. 
Piu’ che scomparsa io la chiamerei un “passaggio strategico”. 
Che poi sia andata a buon fine è un altro discorso ma gli intenti iniziali erano quelli.
 Io credo quindi che negli anni Ettore sia stato conteso da tre diverse fazioni : tedesca,inglese ed italiana (Marina militare)
Dopo il soggiorno a Lipsia e Copenaghen del 33/34 inizialmente fu invitato e spronato dai tedeschi a partecipare alla loro ricerca scientifica.
 Successivamente fu avvicinato anche dai servizi segreti inglesi introdotti da Fermi o Segre'.
Per anni si tenne (forzatamente?) in contatto con i tedeschi e collaboro' con essi con scambi epistolari (Lettere alla madre con messaggi nascosti),incontri a Firenze (Vedi Tebalducci) o Bolzano (Altri viaggi in Germania?) per visionare e perfezionare queste ricerche.
Ma le ambizioni tedesche stavano diventando pericolose e la collaborazione si avviava verso una "strada sbagliata".
 Non quella strada che poi ha mostrato la storia ma quella dell'imposizione con la forza e la sottomissione delle genti private della loro libertà'. 
Forse per trovare una via di fuga da queste attenzioni cedette agli inviti dei colleghi che avevano accettato le attenzioni inglesi.
Ma anche questa sarebbe inevitabilmente sfociata verso qualcosa di sbagliato.
Un qualcosa al momento non pianificato ed intenzionale come invece erano le azioni di espansione e di conquista tedesche che miravano palesemente ad una forzata sottomissione dei popoli e quindi ad una prevedibile guerra.
Ma prima o poi gli inglesi sarebbero stati tirati dentro per fronteggiare la Germania.
Nel frattempo anche da parte italiana tramite lo zio Quirino vi era un interessamento.
Infatti Quirino svolgeva ricerche per conto della Marina militare (Vi sono dei documenti che lo riguardano ancora secretati) e si manteneva in contatto con Ettore. 
Ma adesso insisteva per averlo vicino e provó a convincerlo.
Per questo volle che partecipasse al concorso indetto nel 1937.
Ettore quindi pubblico' un suo studio,all'ultimo momento valido,sulla rivista scientifica (Diretta tra l’altro dallo stesso zio) il Nuovo Cimento.
Anche se la cattedra era per Palermo Ettore non ci sarebbe mai andato.
Forse lo zio sapeva della terna concordata del concorso o forse no.
Chiese per questo aiuto a Gentile o forse al ministro della marina.
Sta di fatto che per un qualche motivo Racah e Wick non potevano essere toccati.
 Se la terna vincente era già' stata concordata e Giovannino Gentile era intoccabile,perchè non potevano "essere toccati" gli altri due visto che non erano strettamente legati ad interessi particolari (Come il regime) ? 
Racah e Wick non potevano uscire dalla terna?
E perchè?
 Perchè chi fece pressione (Giovanni Gentile?) per far aggiudicare ad Ettore la cattedra non fece pressione per farlo entrare in terna a discapito degli altri due "non raccomandati"??
 Quindi colui/coloro che sostenevano e volevano Racah e Wick in terna erano più' autorevoli di colui/coloro che fece pressione per la cattedra speciale di Ettore e per far restare Giovannino in terna. 
Da un lato abbiamo due ebrei poco fascisti e dall'altro il figlio del ministro ed Ettore Majorana. 
Ma tutti e quattro otterranno una cattedra. 
Se fu Gentile a favorire Ettore allora doveva essere d'accordo o compiacente (Magari a suo malincuore) con l'assegnazione degli altri due e la destinazione di Ettore. 
E mettiamo il caso che a Gentile fu detto che doveva andare così'.
Che era giusto che Ettore (Ed anche Racah e Wick) avessero una cattedra in una determinata università'. Cosa avrebbe potuto convincere Gentile?
Chi avrebbe potuto tirare dentro Gentile? 
In ogni caso fu Fermi il motore di tutta questa grande macchinazione e colui che innescò' la nomina (Preventivata o meno) straordinaria di Ettore?
 C'era interesse a piazzarli (Inglesi) e Fermi ne era garante.Bottai (Massone) dovette accettare le decisioni di Fermi (Massone).
Poi da un iniziale Bologna la destinazione divenne Napoli.
Lì Ettore era ben lontano sia da Bologna e sia da Palermo e tenuto "d'occhio" da Carrelli e Sciuti.
A Bologna c'era lo zio Quirino e chissa' che avrebbero fatto.
A Palermo Segre' e chissa' se avrebbe messo i bastoni tra le ruote.
 Forse Segre' stava conducendo qualche tipo di ricerca in collaborazione con Fermi volto a implementare quegli studi fondamentali a Chicago (Perchè li' non partirono da zero). 
Appunto la presenza fondamentale e fortemente voluta di Wick a Palermo era per questo motivo? 
Che studi avvenivano a Palermo?
 Prova di un'iniziale collaborazione tedesca sono forse le lettere dall' 11/01/1938 al 09/03/1938 alla madre dove potrebbero esserci indicazioni nascoste e riferimenti a questa collaborazione.
Ma alla fine con la complicità' di Salvatore (E forse Luciano) Ettore si convinse e diede corda agli inglesi.
La sparizione fu inizialmente concordata con gli inglesi con la collaborazione di Segre',Wick ed i fratelli.
Ettore doveva recarsi a Palermo per incontrarli ed essere presentato ad un rappresentante degli inglesi.
Tutti questi personaggi erano a conoscenza della lettera spedita da Napoli a Carrelli.
Fu spedita a Carrelli in modo che la cosa assumesse un eco più' grande e prendesse un importanza inevitabilmente ufficiale.
Ettore a Palermo insieme a questi doveva organizzare la fuga verso Tunisi (Promemoria Tunisi) partendo da Mazara del vallo o Castelvetrano (Interessamento Giovannino?) tramite peschereccio o nave privata.
Ma invece così' non fu.
Salvatore non trovo' il fratello ne al porto di Napoli e nemmeno sulla nave.
Si diresse lo stesso a Palermo per verificare se Ettore fosse li' o comunque per confrontarsi con Segre' e Wick.
Ma entrambi non avevano notizie di Ettore.
Era sparito.
Infatti Salvatore (Al posto del fratello) scrisse sulla lettera da Palermo "il mare mi ha rifiutato" cioè che Ettore non era mai andato per mare (Segnale per Fermi)
Allora bisognava trovare un escamotage per sistemare questo caos al quale si era dato inizio con la prima lettera a Carrelli.
Se infatti la lettera voleva suggerire che Ettore si fosse allontanato da Napoli (...almeno fino alle undici di questa sera) magari in nave (Le destinazioni erano tante) si penso' di riportare l'attenzione a Napoli.
Così' Salvatore scrisse un telegramma ed una lettera.
Salvatore sapeva imitare benissimo la scrittura di Ettore.
Per avvalorare la presenza di Ettore a Palermo la lettera fu scritta sulla carta intestata dell'Albergo Sole che magari era a disposizione di Segre' e Wick che vi avevano gia' alloggiato' in passato ( Infatti la carta ancora riportava la vecchia intestazione Grand Hotel Sole).
Così' Salvatore ripartì' per Napoli al posto di Ettore con il referente dei servizi segreti inglesi Carlo Price (Ebreo russo).
Quest'uomo inizialmente doveva accompagnare Ettore a Tunisi e chissà' dopo in Palestina (Con interessamento di Giulio Racah ed i servizi segreti dell'Irgun)
La scelta della cabina 37 non so se sia stata voluta o meno.
Forse serviva un testimone attendibile come Strazzeri?
Perchè rivelare il nome di Carlo Price?
Forse per far sapere al controspionaggio che Ettore non era con gli Inglesi e che anche essi lo stavano cercando?
Ettore scomparve per tutti.
La destinazione più' probabile credo sia quella del ritiro conventuale,solo per nascondersi e non per prendere i voti,e quindi quella di Serra San Bruno. 
Io non credo che Ettore fosse credente fino al punto da sentire una reale vocazione ma che piuttosto avesse capito che alcuni ambienti religiosi erano gli unici che potevano supportarlo nella sparizione e/o poter gestire logisticamente la sua fuga.
 Bastava anche un solo appoggio umano,qualche soggetto autorevole che fosse complice dei suoi intenti e ne condividesse le motivazioni.
Salvatore scrisse la lettera sapendo che anche altri l'avrebbero letta.
Fece intendere che inizialmente Ettore avesse dei propositi suicidi facendolo apparire come confuso,in preda ad una crisi e quindi difficile capirne le reali intenzioni.
Scrisse che voleva rinunciare all'insegnamento per giustificarne l'assenza che a questo punto sarebbe stata definitiva.
Fece intendere (Ragazza ibseniana) che non era stato attratto da stranieri (Ufficialmente Ettore e la sua famiglia sarebbero apparsi immuni a potenziali tradimenti esterni).
Fece intendere che avrebbe viaggiato con il postale (Viaggiando forse con questo stesso foglio).
Ed infine indicò' nel telegramma al suo albergo che sarebbe tornato a Napoli ( Avvalorando la scomparsa nei dintorni della città') e li' sarebbe stata rinvenuta la lettera alla famiglia.
La lettera "Alla famiglia" fu lasciata dentro la stanza del Bologna per essere ritrovata e molto probabilmente dai servizi segreti tedeschi.
Ormai Ettore aveva pagato il conto e lasciato definitivamente la stanza.Ma dopo la sua inaspettata (Poiché non preventivata/organizzata) scomparsa il fratello Salvatore da Palermo dovette mandare un telegramma dove si raccomandava al Bologna di non impegnare quella stanza,di lasciarla occupata per Ettore insomma (quindi non si doveva rassettare e fare le pulizie) in modo che quel biglietto potesse essere ritrovato e risultasse come una prova/indizio utile alle future ed inevitabili indagini di polizia ma soprattutto per dare una traccia all'opinione pubblica. Il biglietto era gia' in stanza o fu portato successivamente? Si noti bene che Salvatore non fece una più' rapida telefonata al Bologna ma un telegramma che lasciava fisicamente una prova e l'indicazione del luogo di invio.
Quindi Ettore era scomparso e NESSUNO ne capiva il motivo.
"Nessuna certezza"  significa nessuna responsabilità' ma soprattutto nessuno scandalo (Meglio un figlio pazzo/esaurito che uno scandalo irreversibile per la famiglia o l'uccisione di uno di essi - compreso Ettore -)
Scomparso per tutti!
Nessuno sapeva!
Questo il messaggio universale.
Quindi i ricatti non sarebbero serviti a niente.
I tedeschi dovevano mettersi il cuore in pace, poiché la notizia aveva colto tutti di sorpresa.
Certo potevano cercarlo ed anche trovarlo.
Per questo anche la famiglia avvio' le ricerche privatamente e collaboro' con le autorità' perchè si trovasse.
Meglio in mani italiane che straniere!
Nemmeno gli anglo americani avrebbero potuto fare pressioni.
Ettore e le sue carte erano spariti!
Quando i fratelli arrivarono nella stanza dell'albergo Bologna dissero di aver trovato effetti personali appartenenti ad Ettore ma in realtà vi era solo la lettera "Alla famiglia" (Anche se non c'è da escludere che la lettera sia stata messa proprio durante il sopralluogo, una messinscena di ritrovamento) visto che Ettore aveva pagato e lasciato definitivamente la stanza.
Ettore la mattina del 25 Marzo uscì' dall'albergo Bologna con un pacco/cartelletta in bella vista in modo da attirare l'attenzione dei servizi segreti tedeschi che l'avevano in custodia.
Consegnando quel pacco alla Senatore (O forse a qualcuno all'interno dell'Università') questi agenti si sarebbero concentrati a capire chi l'avesse ricevuto (Poichè Ettore ne uscì' senza) e come avrebbero potuto recuperarlo (Visto che non era giorno di lezione il comportamento era strano e quindi al suo interno doveva esserci qualcosa di importante).
Ma infine la Senatore porto' con se il pacco e non lo consegno' subito a qualcuno (Carrelli?) e quindi la distrazione che si voleva creare non avvenne.
Ettore il 25 Marzo uscì' dall'albergo verso le 17.00 molto coperto ma facile da notare (Cappotto marrone e cappello grigio).Sicuramente un altro uomo vestito allo stesso modo (Servizi segreti inglesi) depisto' gli agenti tedeschi in modo che Ettore potesse recarsi al porto di Napoli.La figura dell'infermiera (Unico "estraneo" citato nelle lettere) è stata messa in mezzo dai servizi segreti inglesi per avvalorare la presenza di Ettore nei dintorni di Napoli.
In modo da poter dare una falsa pista ai tedeschi ed all'Ovra.
L'Ovra gia' sapeva o fu informata successivamente che da tempo vi erano interessi stranieri su di Ettore e che molto probabilmente l'ipotesi più' plausibile fosse il rapimento da parte di essi. (Vedi velina informativa di un confidente )
Molto probabilmente la famiglia lo rintraccio'.
Altri della famiglia Majorana seppero cosa avvenne davvero e dove si trovasse Ettore?
Forse lo zio Giuseppe che accennava a 31 mesi di impenetrabile silenzio.
Quello stesso impenetrabile silenzio che c'è in una certosa?
Forse Ettore si allontanò' da Napoli per rifugiarsi inizialmente in qualche localita' calabrese (Perdifumo?) e successivamente ritrovato dai familiari venne fatto ospitare nella certosa di Serra San Bruno dove rimase (Senza prendere i voti) in attesa di andar via (In Argentina) con lasciapassare della Croce Rossa o del Vaticano.
Ma infondo cosa avvenne durante e dopo la permanenza a Serra San Bruno non si sa.
Forse venne trovato dall'Ovra o dai tedeschi o dagli inglesi?
E che avvenne?

ps.
E' bene ricordare che Ettore nel 1933 si ritrovo’ a Lipsia dove ebbe modo di conoscere e farsi conoscere.
Frequento’ Heisenberg ed altri scienziati.
Con Heisenberg entro’ molto in sintonia.
Almeno cosi’ sembra.
Vi sono delle informazioni/documenti del 1936 che circolano su internet (Delle quali non si conosce l’attendibilita’ ) che testimoniano che Ettore rimase in contatto con Heisenberg,tramite personale dell'ambasciata tedesca a Roma ed anche con un suo emissario di nome Helmut Stroesse (Helmut Ströße),per la valutazione di calcoli e formule scientifiche.
Certo è strano dire che durante un convegno a Bologna nel 1937 Ettore non abbia partecipato,nemmeno per incontrare Heisenberg (Aveva scritto la prolusione di quel convegno per conto dello zio Quirino).
Posso azzardare che le idee di Heisenberg e di Bohr sulla distanza da prendere verso l'ideologia nazista coincidessero ma non sulla politica nazionalista intrapresa.
Heisenberg era molto patriottico e legato alla sua Germania.
Venne anche osteggiato dai nazisti che lo considerarono non allineato all'ideologia nazista. Ma lui pur avendone l’opportunita’ non volle mai abbandonare la sua nazione e lavoro’ per il suo sviluppo e crescita.
Svolse e prosegui’ i suoi studi ma non arrivo’ mai a generare una fissione/fusione nucleare. Almeno cosi’ pare.
Alcuni dicono che non ci sia riuscito volutamente.
Anche se sconfitta,la Germania a livello scientifico aveva raggiunto importanti traguardi. Ettore incontrava degli studenti tedeschi (Mandati da Erich Schumann?) qui in Italia per seguire gli studi di Persico a Firenze?
Forse entro’ in contatto con Diebner il quale conduceva ricerche ed esperimenti ad Amburgo?
Sta di fatto che da una determinata data i contatti tra Heisenberg e Majorana si interruppero. Infatti nel 1937 Heisenberg,l’ebreo bianco,venne fortemente screditato da Stark per essere troppo vicino alle idee di Einstein (Majorana era contro).
Ettore sara’ rimasto solo in contatto con il gruppo di Diebner a Gottow?
Ma presumo fino al 1938.
Dopo il 25/03/1938 scomparve per tutti.
Gli studi di Heisenberg si arenarono ma quelli di Gottow no,nel 1944 furono fatti pure dei test a Peenemunde e ad Hairblabla.
E se Ettore fosse stato ritrovato dai tedeschi e stavolta davvero catturato e trasferito contro la sua volontà'?
Possiamo dire quindi che si arrivo’ ad una fissione nucleare ed alla creazione di una bomba atomica ma che questa non fu mai utilizzata.
Perchè?
Chi impedì il suo uso?
Qualcuno di fondamentale?
Lo stesso che consegno’ il segreto della detonazione (Le spolette) ad Alvarez tramite Heinz Schlicke?

 AGGIORNAMENTO 28/02/2020

 Un'altra ipotesi è che Ettore potesse avere un amore segreto.

VEDI IPOTESI STORIE D'AMORE SEGRETE ALLA FINE

 Presumo fosse un amore non alla luce del sole,consumato di nascosto da tutti o quasi.
Se così' dovette essere,sicuramente l'altra persona era sposata.
Quindi un amore travagliato e ingabbiato dentro le regole della società' e del ceto di riferimento.
Sicuramente era un amore sincero e coltivato da tempo che si dovette arrendere a determinate logiche di convenienza.
Quindi ovvio che vi fossero incontri clandestini e tante lettere d'amore.
I fratelli sapevano?
La famiglia seppe successivamente?
Quelli erano altri tempi,per un uomo colto ed intelligente come Ettore doveva essere un amore epico vissuto con stoicismo ed accettazione,un amore romantico e travagliato come quello dei romanzi.
Un animo come quello di Ettore sofferente al materialismo ed estremamente realista,cosa che spesso coincideva con il pessimismo,ne sara' stato fortemente logorato ed indebolito.
Tutto questo si mescolava insieme allo sconforto di non poter liberamente esprimere la sua scienza poiché fondamentalmente non capita dagli studiosi del suo tempo,complice anche un ambiente accademico chiuso e non lungimirante.
La scienza era molto assecondata alla politica (Vedi Orso Maria Corbino)
Da sempre Ettore si è sentito come ingabbiato in determinati modi di essere e di esprimersi ma sempre devoto ai doveri e necessità' familiari e con un alto senso della patria.
Quindi mantenendo i suoi doveri verso famiglia e patria Ettore sacrificava molto della sua libertà' finendo inevitabilmente per reprimere ed indebolire ciò' che voleva davvero.
La famiglia di Ettore da sempre è stata una famiglia importante e tanto in vista,l'onore e l'apparenza era la virtù' fondamentale per mantenere alto il loro casato.
Furono sempre nelle istituzioni e per questo cercavano di non venire mai meno ai doveri della loro patria.
Da quanto si evince dalle ricerche di Angelo Acampora almeno il padre Fabio e lo zio Quirino collaborarono con le istituzioni ed in maggior modo con l'esercito (Regia marina) per lo studio e miglioramento di opere strategiche.
E si presume anche Ettore non si sottrasse a questa collaborazione infondo forzosa.
Era ufficialmente un genio prolifico e visionario,non poteva disonorare l'immagine della famiglia.
Ettore trascorre la sua vita tra l'Istituto di via Panisperna e le varie collaborazioni familiari inerenti la scienza italiana ed in tutto questo parallelamente coltiva un amore che gli dona allo stesso tempo conforto e struggimento dell'anima.
Nel 1933 Ettore partì per la Germania.
In Germania Ettore credette di aver trovato il luogo ideale per i suoi studi (Magari si senti' rinvigorito) ma invece fu invitato a non sminuire i fisici tedeschi.Stranamente ebbe un periodo di dubbio malore) ed a pensare di più ad una collaborazione con il regime.
Ettore voleva li' pubblicare un secondo studio riguardante la Relatività' ristretta con oggetto le particelle elementari ma poi non lo fece piu'.
In Danimarca Bohr forse lo mise in guardia sull'ambiente tedesco,ormai la scienza non era piu' cosi' libera ma assoggettata ed al servizio della dittatura.
Ettore non pubblicò più nulla in Germania.
Il ritorno di Ettore da Lipsia coincide con il suo periodo più' oscuro e sembra isolarsi completamente dalla vita accademica e pubblica.
Certo la delusione dell'esperienza tedesca lo avra' sconfortato definitivamente (Oltre alla morte del padre) e forse in concomitanza avrà' subito l'allontanamento da quell'amore.
Quindi per questo avrà' definitivamente maturato la certezza di quanto il mondo potesse risultargli povero e piccolo,uno sconforto esistenziale che si è palesato con tutta la sua verità'.
La fine di un amore può' trasformarsi in una tragica perdita e può' farti vedere il mondo nella sua vera realtà' facendoti scoprire la parte più' nascosta e più' nuda della tua anima.
Si può' perdere interesse verso il mondo e le dinamiche che si muovono in esse.
E se la presunta lettera inviata (Vedi intervista/pubblicazione Fava) in Viale Regina Margherita dopo la scomparsa da Napoli fosse vera ed indicasse lo stato d'animo successivamente la perdita amorosa?
“Non posso resistere.Io non posso piu' resistere!E' ineluttabile che io compia quello che sto per compiere.Perdonatemi!”
Ettore poteva forse allontanarsi dal mondo ma non certo svincolarsi dagli impegni militari e gli interessi di parte di potenze straniere.
Quali gli angloamericani ed i tedeschi.
Non escludo che i servizi tedeschi cercavano Ettore e lo pressavano a collaborare con la Germania.
Magari in questi anni di isolamento vi erano stati degli incontri preliminari volti ad una serie di richieste che successivamente si trasformarono in un invito piu' insistente di collaborazione piu' stretta.
Ma Ettore non poteva tradire la sua patria.
A maggior ragione del soggiogamento della scienza tedesca alle mire della dittatura.
All'improvviso lo zio lo sprono' (Forse per sottrarlo alle pressioni tedesche) e riuscì' a convincerlo a mettersi in riga e rientrare nel mondo.
Per il bene della famiglia lo convinse a rientrare nel giro accademico delle scienze italiane.
Ettore partecipo' al concorso del 1937.
Negli anni precedenti Ettore non smise mai di produrre studi e continuo' anche a Napoli forse su commissione della stessa Regia marina.
Il controspionaggio tedesco non demordeva e tentò in tutti i modi di convincerlo e forse presso' minacciando di rivelare quella sua storia d'amore scandalosa.
Ettore non voleva collaborare con i tedeschi,non a forza, e nemmeno creare uno scandalo fatale per la sua famiglia.
Non so se fu Ettore a chiedere conforto e consiglio a Fermi o se lo stesso gli si avvicinò' proponendo una collaborazione risolutrice con gli angloamericani ma sta di fatto che Ettore prese contatti con gli anglo americani forse come ultima ed estrema soluzione di salvezza.
Forse lo fece credendoci davvero o forse per creare un bluff per la preparazione della sua scomparsa.
La seconda ipotesi è la più' probabile visto che Fermi dichiaro' che a Majorana mancava infondo il buon senso cosa comune a tutte le persone e Segre' nutri' successivamente sempre un risentimento velato nei suoi confronti.
Fece finta di accettare l'appoggio angloamericano ma invece scomparve.
A Napoli Carrelli e Sciuti lo seguivano a vista,lo tenevano d'occhio ed in certo senso se ne "prendevano amichevolmente cura".
Forse i rapporti con Carrelli iniziarono ben prima l'arrivo a Napoli magari su indicazione dello stesso Fermi.
Il piano ufficiale era quello di farlo emigrare a tempo debito.
Carrelli sapeva che Ettore conduceva studi molto importanti e che fisicamente vi era una consistente raccolta.
Studi che sarebbero stati una grossa contropartita per giustificare e motivare l'operazione di fuga, un assegno di scambio più' che ottimo per gli angloamericani.
Dopo che scomparve Carrelli cerco'' con vivo interesse" le carte di Ettore e quando le ebbe tra le mani,forse per pura fortuna,ne seppe fare buon uso ricavandone negli anni più' che straordinarie ricompense lavorative.
Divennero per lui,assegni fortunati.
Ettore stanco e disilluso non aveva più' interesse per il mondo e gli uomini.
Aveva solo la responsabilità' delle grandezze scientifiche che possedeva nella sua mente e che lo spingevano a mantenersi vivo.
Doveva fuggire via dalla gente e dal mondo trovando conforto e pace solo nella sua mente.
Riprendendo la mia ultima ipotesi del 03/02/2020 inerenti il piano e dinamiche di scomparsa Ettore potrebbe essere andato a Perdifumo.
Quello potrebbe essere il primo luogo per il suo rifugio,che sia una casa privata o un convento.
Tramite padre Russolillo di Pianura venne raccomandato al gesuita Bergantini per essere accolto (Momentaneamente) in convento.
Si dice che la famiglia lo ritrovó.
Se così' fosse dovette capire la situazione e l'animo di Ettore dovendo necessariamente cedere alla sua volontà',anche per evitare lo scandalo o conseguenze molto più' pericolose per la vita di Ettore (E forse la famiglia).
Non escludo che Ettore sia stato ricoverato presso il sanatorio di Chiaravalle sotto le cure di Ceravolo.
Dopo venne accolto e nascosto a Serra san Bruno.
Dietro tutto ciò' permane il sospetto dell'aiuto dei gesuiti.
Il versamento della donazione per la formazione di un missionario a nome di Ettore era la ricompensa o rimborso per le spese di permanenza o di prossimo trasferimento di Ettore.
Per anni Ettore rimase in convento fino a quando non reputo' necessario spostarsi all'estero.

28/03/2022 - Adesso, dopo varie pubblicazioni di altri studiosi, posso solamente dire che Ettore visse una relazione d'amore con una nobildonna sicilana che nel 1933 le diede una figlia che per evitare lo scandalo venne allontanata da Roma nel 1937.

 AGGIORNAMENTO DEL 27/06/2020

"Egli adoperava da maestro le armi che si possedevano nelle guerra contro l'ignoto, ma la sua mente era rivolta alla ricerca di un'arma nuova, che tutto sconvolgesse semplificandolo" 
Luciano Majorana 

Scomparire,non solo dal mondo ma piuttosto dalla sua realtà tentacolare,così convulsa ed avvolgente nelle sue azioni era la missione vitale.
Questa intenzione era la sottile linea che nella mente separava i pensieri sul vivere e sul morire.
L'esistenza rischiava di arrivare a contemplare entrambe senza poterne sceglierne lo sviluppo o la fine.
La mente era il solo ed unico prezioso strumento per capire e costruire una realtà nuova.  Per se stessi e forse per tutti.
Incerto ma prezioso quindi il futuro.
Scomparire poteva preservare e mantenere questa speranza.
Una scintilla da nascondere nel buio,solo Ettore poteva provarci.
Dopo mesi dalla scomparsa Luciano e Salvatore trovarono infine le tracce di Ettore nei dintorni di Perdifumo (Il come.... ancora è da ipotizzare ed analizzare), lì negli stessi luoghi scelti da Giambattista Vico.
Mi sfiora l'idea che a Napoli Ettore abbia potuto frequentare Benedetto Croce,sarebbe certo un ipotesi affascinante.
Comunque..... Perché Perdifumo?
Forse trovò iniziale sostegno presso i Padri Vocazionisti (Non facente parte degli Istituti della Congregazione dei religiosi) e magari lì rimase fino al 1940 per poi spostarsi in un luogo più adatto?
Forse solo una scelta simbolica?
Infondo pur non avendo (Inizialmente) appoggi logistici Ettore poteva contare su una certa disponibilità economica per pagare un aiuto, cosa a parer mio rischiosa poiché poteva attirare attenzioni moleste e comunque non sarebbe rimasto a lungo un segreto.
Suppongo che la scelta sia stata pur sempre mirata ma supportata da un qualche tipo di collaborazione già preesistente e concordata da Napoli.
Forse "compagni di vedute" (Fratellanza di Myriam) o affetti "sentimentali" (Un ex amante).
In quei luoghi lontani dalla città ed immersi nella natura, i tre fratelli si riunirono e lì provarono a capirsi finalmente.
Ettore li aveva presi in giro (Vedi aggiornamento del 28/02/2020) mentendo sulle sue reali intenzioni che temeva non fossero capite, egli aveva solo una possibilità per riuscire a scomparire, non doveva indugiare o rimandare, proprio ora che si era deciso e credeva fosse il momento favorevole valutando anche tutti gli altri fattori esterni alla sua famiglia.
I fratelli seppur spinti da amorevoli intenti avrebbero destabilizzato questo equilibrio di decisioni e combinazioni esterne venutesi favorevolmente a creare.
Ettore spiegó il suo punto di vista, le sue idee ed i significati che dava alla vita e alla ricerca scientifica, alla politica e alla religione. 
“Credo che il maggior merito di questo libro sia quello di anticipare le reazioni psicologiche che il recente sviluppo della fisica dovrà fatalmente produrre quando sarà generalmente compreso che la scienza ha cessato di essere una giustificazione per il volgare materialismo”
Ettore Majorana,Lettera a Giovanni Gentile Jr. del 27 luglio 1934.

Giusta o sbagliata, condivisibile o inaccettabile quella era l'unica visione di vita futura che Ettore vedeva contrapposta all'altra sola alternativa :la morte.
Ettore voleva vivere ma solo a modo suo.
Certo oltre a queste due opzioni ce ne era una terza che prefigurava la coercizione,la minaccia e la cattività causata da terzi che avrebbero potuto usufruire della sua mente, Dio solo sa per cosa.
Lo volevano, tanti lo cercavano.
E tutti per motivi diversi.
Un disparato numero di segugi si aggiravano ansiosi intorno a lui.
"Ettore sarebbe potuto divenire o stava per essere vittima di qualche trama oscura. Come accadde a tanti e qualcosa sembra quindi accomunarlo ad Arturo Reghini, il matematico pitagorico,  ed al movimento da lui organizzato negli anni venti (biografia "Il figlio del Sole”, Ignis, 2006). Movimento che si batteva per l´emancipazione politica e spirituale dell´Italia e che in questa lotta finì per imbattersi nell´ostilità dei suoi tradizionali nemici, di una larga parte della massoneria e del clericalismo e di tutti coloro che hanno sempre impedito una politica di potenza italiana, in Italia, in Europa e nel mondo. " 
Fonte: Roberto Sestino da U. Bartocci
Poteri forti di vari o confusi schieramenti lo bramavano per supremazia di potere o per lungimiranti obiettivi universali,spalleggiandosi o abbracciandosi lo cercavano.
Famiglia ed amici con più semplici,banali ed intimi motivi lo cervavano senza magari  tralasciare convenienze ed opportunismi.
Ettore si perse nel mondo per riuscire a trovare se stesso.
Da anni aveva iniziato questo percosso incamminandosi per una strada di autocoscienza che si rifletteva più universalmente al di là del mondo materiale (Neohegelismo crociano?), infine il suo comportamento volse verso un esistenza intellettualmente intima ed essenzialmente naturale.
"Si può riconoscere nelle idee filosofiche di Ettore Majorana che Bartocci cita nel capitolo intitolato “Majorana segreto” una visione italica e pitagorica. La “simpatia” che Majorana aveva manifestato nei riguardi della cultura e dell´organizzazione dello stato germanico era pari a quella degli esponenti della Scuola Italica e poteva mettere in allarme solo coloro i quali avevano già in mente il grande divorzio per non dire il grande tradimento dell´Italia. Nessun vero italiano con o senza tessera fascista avrebbe accettato un imperialismo venuto dal di fuori, specialmente se di etnia austro-tedesca contro il quale i patrioti italiani si erano battuti nella prima guerra mondiale o, peggio ancora, di etnia anglo-sassone-americana che aveva già mostrato la sua vera faccia in occasione della conferenza di Parigi.Majorana meditò la “fuga” da un certo ambiente e da un certo genere di studi e mentre Reghini aveva concretizzato la sua “fuga” alla fine del 1929 esiliandosi in patria, per Majorana le cose andarono diversamente.Si tratta allora di cercare di comprendere – scrive Bartocci a pag. 134 – eventuali ulteriori possibili ragioni di una sorta di conflitto intellettuale e psicologico irrimediabile, di una incompatibilità morale e culturale tra modi antitetici di intendere il mondo, e il senso di condurvi l’esperienza della vita.Majorana cerca di approfondire sul serio gli spesso impenetrabili misteri della natura, svolgendo attorno ad essi un’indagine che non trascura nessun particolare, neppure quelli che i fisici respingono di solito un po’ sdegnosamente con l’appellativo di “filosofici” (pag 135). É lo sfuggente frutto della conoscenza quello a cui aspira, e tutte le altre mete raggiungibili nel corso della vita non possono che esserne un pallido surrogato.”Con queste parole, a mio modo di vedere, Bartocci è penetrato nel cuore del problema: la conoscenza. Alla conoscenza avevano aspirato tutte le grandi menti dell´antichità e del Rinascimento, alla conoscenza Reghini aveva sacrificato la sua vita di matematico e di filosofo.E quando Majorana si accorge che in quel circolo di scienziati che lui frequentava non si perseguiva la “conoscenza”, ma il successo e il potere materiali, la “fuga” fu inevitabile, la separazione dal mondo conseguenziale."
Fonte : La scomparsa di Ettore Majorana : Un segreto di Stato? Cap. V" Majorana segreto" 
Quindi una sintesi tra spiritualità e scienza era la dottrina Pitagorica non intesa necessariamente come affiliazione massonica.
Ettore avrà certo sfiorato l'ambiente che orbitava attorno alla Fratellanza di Myriam o la Schola philisophica hermetica ma certo da lui depurato di tutto il peso cabalistico e dei significati simbolici che gravano su un associazionismo lontano dall'intimità umanità-natura che quella dottrina pitagorica riusciva a far maturare nella mente di un uomo di scienza.
Non so quale sia stato il momento esatto di questa consapevolezza di visione della vita (Nelle conoscenze di Lipsia o direttamente con Heisenberg?) ma il pitagorismo fu sicuramente la via che già percorreva prima di scomparire.
Oltre le dinamiche politiche e le più circoscritte accademiche certamente i rapporti umani - colleghi,amici, parenti o persino amori - saranno stati quel lievito principale che avrà fatto maturare una convinzione consapevole e necessaria.
Questi rapporti si intrecciano e sovrappongono cambiando consistenza e riflessi.
Infinitamente più complessi da comprendere non si svelano definitivamente alla nostra mente.
Scienza e natura sono più comprensibili nella loro pura e definità realtà.
Aspettano inmobbili solo di essere capiti.
"Anche la visione “trascendentale” reghiniana dello spazio e del tempo sembra coincidere con quella di Ettore Majorana il quale pare che non concordasse con l´interpretazione “pratica” o “materialista” della teoria della relatività di Einstein seguita da Fermi e da altri fisici romani." 
Fonte: Roberto Sestino
Quindi come descritto prima, lasciando tutti in asso si diresse nelle campagne calabre.
Fece tutto da solo?
Ipotizzando di non farne necessariamente parte Ettore godette della solidarietà culturale e della affinità intellettuali con elementi degli ambienti "pitagorici" (Fratelli di Myriam e schola philosophica Hermetica) o intellettuali con visioni politiche-filosofiche (Neohegeliani crociani) che agevolarono e coprirono la sua fuga e "latitanza".
Chi lo conosceva davvero bene sapeva di poterlo trovare lì o magari lo dedusse o lo venne a scoprire.
Come potevano trovarlo altrimenti?
Quindi dopo la chiaccherata familiare fu fatto credere stesse male, sia mentalmente e fisicamente.
Ricoverato in gran segreto al sanatorio di Chiaravalle, lì morì.
Non escludo magari vi soggiornó veramente per controlli magari grazie al supporto del dott. Ceravolo (Forse sostenitore dell'Hermetismo??).
Questo è ciò che si volle far credere all'interno di una ristretta cerchia.
Una sceneggiata diretta dai fratelli che non ebbero altra scelta.
Dopo la finta morte una  grande organizzazione - come i Gesuiti - coprì la notizia anche in cambio di qualcosa (Vedi borsa di studio) da parte della famiglia.
Ettore aveva già lasciato delle mollichine che potevano legare pubblicamente la scomparsa ai gesuiti.
Piccoli indizi creati prima della scomparsa (Salvatore sapeva) che sarebbero servite per distrarre l'opinione pubblica o per far desistere il loro stesso intervento/influenza (dei gesuiti o religiosi) nella ricerca della verità sulla scomparsa inizialmente programmata a favore degli alleati.
Ma ormai, con la scomparsa, la collaborazione volontaria con gli alleati era andata bruciata.
Ed anche precedenti tattiche.
Ormai tutto era stravolto, Ettore risultava morto per i pochi che dovevano sapere ed ancora disperso per l'opinione pubblica, non serviva altro.
Però a molti servivano ancora determinati studi di Ettore.
La famiglia convinse l'organizzazione gesuita che era meglio per tutti che non uscissero mai fuori questi studi (Già alcuni vennero fuori tramite Carrelli).
Un domani ve ne sarebbero stati sicuramente altri altrettanto importanti ma in un periodo storico certamente più sereno.
Infine ragionando su tutto questo e guardando negli occhi e nell'anima di Ettore i fratelli capirono e si arresero alla volontà e speranze di Ettore.
Se si vede un futuro significa che ci sarà vita.
E la vita può sempre migliorare ed essere spesa utilmente.
La famiglia ci sarebbe sempre stata soprattutto per questo.
Ok, nella speranza di giorni migliori i fratelli quindi trovarono la soluzione più adatta per accontentare Ettore.
Dovevano trovare un luogo sicuro supportati da una giusta organizzazione per far si che tale restasse.
Un posto dove Ettore potesse scomparire anche ai suoi stessi fiancheggiatori, scomparire per tutti.
Nessuno avrebbe dovuto sapere o lontanamente capire chi fosse quell'uomo, un uomo qualsiasi come gli altri intorno o come lo stesso uomo che lo avesse guardato negli occhi e parlato con lui all'interno di quel luogo.
I fratelli decisero,come già scritto, di avvalersi della protezione, consulenza ed organizzazione dei Gesuiti o meglio di quei gesuiti che essi conoscevano.
Non avevano altre organizzazioni (Quella di Ettore non sarebbe stata altrettanto valida) alle quali rivolgersi.
Un'altra sarebbe potuta essere la massoneria ma credo di poterla escludere.
Si rivolsero alla/e figura/e che reputarono degni di fiducia e di stima.
Ovviamente a cascata questi si avvalsero di altrettanti degni e stimabili contatti per oliare quel meccanismo organizzativo al quale sicuramente fu celato l'illustre nome del protetto da far sparire.
Un certo numero sapeva di qualcuno da nascondere e un ristrettissimo numero sapeva si trattasse di Ettore.
Infine il Gesuita (Chiamerò così il contatto gesuita) indicò, come luogo adatto per nascondere od ospitare qualcuno che volesse scomparire dal mondo e da gentaglia che lo cercasse, un convento di clausura ed il più adatto era una certosa.
Sicuramente per lo stile di vita o forse per una certa indipendenza dalle istituzioni ecclesiastiche e politiche o chissà per quali altri motivi.
Lontanissimo da interessi "scientifici".
Quale luogo migliore se non una certosa,così in sintonia con la "vita" pitagorica.
Ettore scelse di restare in Calabria e quindi alla certosa di Serra San Bruno.
Rifugiarsi in convento non significa necessariamente abbracciare la vita monastica ma sicuramente condurne lo stile di vita.
Uno stile non dettato da una vocazione spirituale ma piuttosto da una vocazione intellettuale.
Come appunto un neopitagorico.
In quegli anni alcune menti (Heisenberg? Goedel?) potrebbero aver seguito questa filosofia di pensiero che sicuramente diveniva anche un modello di vita da seguire.
Il Gesuita insieme alla famiglia (Forse tramite la massoneria - coinvolta dal Gesuita-) dovette fare pressione sulla polizia per far sfumare ed assopire le indagini (Cosa che nelle prime settimane provó a fare Salvatore) sulla scomparsa di Ettore in modo che scivolassero nel dimenticatoio.
Ettore quindi entrò nella certosa di Serra San Bruno potendo fare la vita che desiderava e potendo condurre serenamente i suoi studi.
Io penso che studiare e fare ricerca per Ettore fosse come respirare, un respiro della mente, finche pensava non poteva fare a meno di studiare.
I tedeschi dovettero rassegnarsi alla scomparsa di Ettore seppur non credendolo mai morto.
Gli inglesi si dovettero rassegnare alla scomparsa magari su consiglio della massoneria o degli stessi rappresentanti gesuiti coinvolti nel meccanismo di scomparsa.
Nella certosa di Serra San Bruno avrebbe vissuto in maniera pitagorica ed in serena solitudine.
Tutto questo per allontanarsi da quel mondo affamato di bruttezza e di strumenti per costruire orrori.
La vita era lontana da quei tipi di interesse.
La natura e la scienza come intendeva lui poteva viverli solamente in solitudine.
Non poteva farlo nel mondo, non in quel mondo.
Lui era la scintilla che il mondo non sapeva usare e per questo doveva nascondersi nel buio del mondo.
Seppur vivesse ancora ma solo per preservare la vita del mondo.
Ma purtroppo quella serenità che Ettore sperava non durò a lungo, quel fragile equilibrio che Ettore inizialmente temeva si scombinasse si ruppe invece molto dopo a causa di quei leggeri fili e tracce dovute tessere per la sua celata scomparsa.
Qualcuno di quella stretta cerchia dei contatti gesuiti o forse qualcuno che appuró il segreto da uno di questi pensò bene di usare quel prezioso segreto e vendette Ettore e l'informazione ai tedeschi.
I tedeschi ambivano e miravano ad una supremazia assoluta ed il mezzo migliore era la scienza applicata successivamente alla guerra.
La scienza era l'arma più potente e preziosa che una nazione potesse avere.
Molti scienziati lavoravano per i tedeschi, altri erano scappati e lavoravano per il fronte opposto.
Essere scienziati in quel periodo significava schierarsi e quindi contribuire, volontariamente o forzatamente,allo scontro.
Cosa che Ettore volle evitare fin dall'inizio.
Quindi quel segreto valeva molto, nonostante gli anni di silenzio Ettore rimaneva in modo invariato un grande scienziato, stimato in Germania (Apprezzatissimo da Heisenberg). Durante gli anni a Lipsia i migliori scienziati capirono quanto valesse Ettore e quella convinzione era rimasta invariata in coloro che adesso erano a capo di tutte le ricerche scientifiche tedesche.
Prima e durante la scomparsa l'unica persona amica che condivise il segreto di Ettore oltre ai fratelli fu Giovannino Gentile.
Ettore come Giovannino era estimatore della scienza tedesca e degli apporti che avrebbe dato al mondo e magari alla scienza italiana.
Era la sorella maggiore alla quale guardare con ammirazione tentando di imitarla e sperare in una sua benevola attenzione.
Ma certo entrambi non condividevano e non condivisero la piega autoritaria ed irrazionale che spingeva le azioni e logiche naziste.
Dopo il rapimento i fratelli e chi conosceva il segreto di Ettore (Compreso Giovannino) avranno sicuramente puntato subito il dito sui tedeschi.
Nello stesso 1942 Luciano,convinto da Giovannino,diede allo stesso l'avallo alla pubblicazione de "Il valore delle leggi statistiche nella fisica e nelle scienze sociali" con il quale Giovannino intendeva chiarire e sottolineare l'anima libertaria e fatalista di Ettore,facendo trasparire che alcune cose purtroppo capitavano non per destino naturale o libera scelta personale (Come di solito dovrebbe andare in un universo fondamentalmente imprevedibile) ma per intervento artificiale e coercitivo.
Come un rapimento o trasferimento sotto minaccia.
Sono convinto questa pubblicazione sia a manifesto del pensiero di Ettore contro le dittature e l'impossibilità di poter scegliere liberamente.
Questa mossa scacchistica di Giovannino venne vista come un potenziale pericolo e cosi gli fecero direttamente lo scacco matto avvelenandolo, fine della partita.
Nel 1942 già i tedeschi erano ben radicati in Italia e non fu difficile trovare e deportare in gran segreto Ettore.
Il venditore/traditore indicó facilmente il luogo dove trovavasi Ettore.
Ettore poteva essere facilmente prelevato.
Certo sarebbe dovuta rimanere qualche traccia di un incursione con la forza in armi o arrendevolmente silenziosa.
Se a Serra San Bruno non ve ne è traccia magari sarà solo per celare la storia di Ettore e dei fatti nei quali la certosa fu coinvolta.
Quindi Ettore cadde in mano tedesca,seppur in territorio italiano venne deportato in Germania.
Adesso questa è la parte più fantastorica ma che potrebbe comunque essere una delle tante ipotesi valutabili.
Inizialmente potrebbe essere stato trasferito presso i laboratori di Berlino o Amburgo ed infine a Peenemunde dove lavorò insieme a Von Braun.
Nonostante il suo intelletto e lo stretto controllo riuscì a non essere volutamente decisivo.
A fine guerra con l'ingresso dei russi in Germania molti scienziati furono trasferiti in Russia, Ettore fu uno di questi.
Rimasto in Russia qualche anno (Collaborazione con Pontecorvo?) riusci' a tornare in Germania ovest sotto la protezione americana, lavorando in una base USA sui missili Redstone (Riferimento pitagorico).
Con l'inizio della epopea spaziale Ettore si dedicò a questo settore.
Non escludo che terminata la collaborazione si trasferì a vivere in Argentina, Buenos aires,frequentandone le università ed i circoli intellettuali (Voglio credere fosse amico di Borges) ed infine lì morì.
Le sue spoglie lì giacevano quando la sorella nel 1984 lo pianse con affetto.

ps.
 il sig. Bini era solo uno specchietto per le allodole e falsa pista messa su dalla Chrysler 


AGGIORNAMENTO 30/08/2020

Quest'ultimo mio aggiornamento lo vedo di piu' come uno scritto di fanta-storia (o forse ucronia).
Ma non me la sento di bollarlo come totalmente improbabile.
Magari qualche sua parte puo' sembrare plausibile ma il collage finale ed assemblaggio certo potrebbe risultare forzato e quindi di totale fantasia.
Ma presentandolo con il mio solito ed inconfutabile rispetto che metto sul caso Majorana credo che possa risultare leggibile e valutabile seppur con leggerezza.

Vorrei riprendere il filone di presunta,ipotetica o supposta collaborazione di Ettore Majorana con la Marina Militare.
Al di la' del legame che lo zio Quirino avesse con la stessa.
Seppur fantasticando o sconfinando in un testo ucronico voglio dare uno scritto al mio pensiero.

Ho guardato il film "A ciascuno il suo".
E' palese che il personaggio di Laurana sia stato creato dal riflesso del Majorana noto a quel tempo.
Ho visto tanto di Majorana sul personaggio creato da Sciascia.
Laurana è Majorana.

Tutto questo ha generato in me una serie di ragionamenti differenti assemblati come puzzle che culminano con una fondamentale e non trascurabile collaborazione di Ettore con il mondo scientifico-militare della Marina italiana.
Tutto questo dal film "A ciascuno il suo"?
Si,non sto qui a spiegare i collegamenti ma chi conosce il film ed i fatti sulla scomparsa di Ettore Majorana potrebbe coglierli.

Ritornando al collegamento con la Marina Militare e spulciando le ultime lettere di Ettore alla Madre,a modo mio ho colto alcuni possibili indizi sotto traccia:

- Cara Mamma - Cara Ma.Mi. (Marina Militare)
- Siete guariti dai vostri due piccoli raffreddori? ec! = Radar EC (EC1-EC2-EC3 con le varie versioni aggiornate)
- Caccemo - Ca cc emo - Co. Ame' cc (e Carilio Castioni??)

Passando alle ipotesi piu' o meno fantastiche provo a sviluppare il mio ragionamento:

A Napoli Carrelli (insieme ad assistenti quali Cennamo o il giovane Sciuti) seguivano gli stessi studi di Ettore sui radar (applicato ai mezzi navali) ma passavano le informazioni agli angloamericani.
Ettore in un secondo momento fece credere potesse farli partecipe delle sue ricerche forse per allentare il controllo su di lui.
Apparentemente entrambi lavoravano per l'Italia e la sua Marina Militare ma ognuno di essi indirizzava risultati e studi verso direzioni diverse (o almeno questo era l'intento richiesto).
E nel frattempo che Ettore procedeva nei suoi studi appunto' tutto su dei diari/quaderni.
Gli alleati del momento erano piu' i tedeschi e non gli angloamericani.
Ettore forse per dei contatti avuti precedentemente collaborava con i tedeschi o cosi' faceva credere.
Appunto vi è da capire o distinguere quanto questa collaborazione fosse cercata e convinta.
Insomma era forte la possibilita' che fosse obbligato e minacciato.
Io non voglio creare un agiografia dell'uomo Majorana e depurarlo necessariamente da ogni scoria che oggi la storia ci ha mostrato e spiegato.
Vi è pure da capire che siamo negli anni Trenta ed ancora non si poteva avere sentore e certezza delle azioni che avrebbero perseguito il nazismo o il fascismo.
Ma di certo vi è che un uomo intelligente,pressato e strattonato per via della sua scienza che ai suoi occhi era consciamente potenzialmente pericolosa,non potesse non sospettare che tutto cio' potesse prendere una strada sbagliata.
Ettore aveva una sua integrita' morale e dei saldi principi cristiani e sapeva ben scindere puro sviluppo scientifico dallo strumentale sviluppo bellico derivante da quegli studi scientifici.
Insomma avrebbe capito se lo si stava usando solo per fini non degni.
E poi tradire la propria patria sarebbe stato un grande peccato per lui.
Ma il fascismo non era la patria.....
Io credo che Ettore politicamente fosse nell'ottica socialista,influenzato dall'ambiente borghese familiare,un socialismo seppur riformista ma infine illuminato.
Condivideva questa visione politica con Giovannino (ed anche Bernardini),consci di una svolta socialista vicina alle masse ma che potesse ricostruire o migliorare in maniera umanamente ed intellettualmente riformatrice.
Certo la piega che pian piano andava prendendo il nazismo ed il fascismo non andava verso quella direzione.
Nell'ambiente futurista,aperto ed illuminato di Lipsia e della sua universita' Ettore ebbe modo di toccare con mano e con la mente l'entusiasmo e la voglia di fare degli ambienti intellettualmente e culturalmente impegnati.
Ma invece la dittatura,negli anni,spense quegli animi in cerca di rinnovamento.
La cultura e l'intelletto soccomberono al rinnovamento militare e scientifico volto ad un piu' solido controllo del territorio ed al rafforzamento della minaccia verso l'estero anche per una potenziale espansione (territoriale ed ideologica).
Quell'entusiamo in realta',senza saperlo,inizialmente era piu' vicino al pensiero di sinistra che a quello socialista conosciuto allora.
Ebbe modo di conoscere vari tipi di gente con differenti visioni politiche e culturali.
Ed infine Ettore a Lipsia venne avvicinato da rappresentanti dei servizi segreti tedeschi (magari presentati da Heisenberg) per valutare una sua possibile collaborazione sui sistemi comunicazioni/radar.
Tutto questo vista la sua precoce fama scientifica figlia di un genio naturale e dalle potenzialità' indefinite poiché percepite come sconfinate ma soprattutto per la poco nota ma non appurabile buon intesa e collaborazione con lo zio Quirino.
Quirino Majorana era collaboratore di Guglielmo Marconi e con esso condusse una serie di esperimenti sulle onde e la loro trasmissione.
Esperimenti patrocinati ed utili alla Regia Marina Militare ed acclamati pubblicamente come vanto della scienza e progresso del genio italico.
Rientrato a Roma Ettore si concentro' anima e corpo a questi studi,non trascurando i contatti con lo zio Quirino e avvicinandosi sempre di piu' all'ambiente militare.
Tra i piu' importanti studiosi militari di quell'ambiente vi erano Ugo Tiberio e Luigi Sacco.
Quindi possiamo dire che indirettamente Ettore fu un collaboratore di Marconi.
Ma l'incontro piu' importante e piu' in sintonia fu con Giorgio Verita'-poeta.
I due erano di un livello superiore agli altri e la cosa era percepita da entrambi.
Penso frequentassero anche gli stessi circoli di scacchi.
A quel tempo i sistemi di comunicazione criptati erano studi seguiti dagli scienziati della marina militare ma era molto difficile trovare gente abile ed abbastanza intelligente.
Quei pochi erano dei veri e propri geni trovati come un ago in un pagliaio.
Certo per Ettore questa disciplina doveva assomigliare più ad un semplice gioco di abilità,come quelli dei cruciverba.
Ma la conoscenza dei due strideva con le reali fazioni che entrambi appoggiavano.
Ettore,seppur non condivideva l'ideologia politica,collaborava con l'alleato tedesco (tramite Heisenberg).
Invece Verità-Poeta nonostante fosse nella Real marina doveva certo nutrire forti simpatie per la parte inglese. (o francese??)
Ancora siamo negli anni Trenta (verso la fine) e seppur i movimenti di alleanze e diffidenze erano in atto ,visto il sentore di una possibile prossima guerra ,non vi era ancora nulla di definitivo al livello bellico e nelle alleanze da mettere su.
Vi era un grande fermento di spie e reti di controspionaggio che come sempre si davano da fare e che preparavano il terreno in vista di una potenziale guerra.
Quindi in questo momento storico Ettore seguiva due degli studi piu' importanti e strategici del momento,radar e messaggi criptati. (forse quest'ultimo per diletto)
Contestualmente in Italia,nel gruppo di Fermi,avvenivano studi sull'atomo e la fissione,cosa della quale Ettore doveva essere necessariamente informato ma dalla quale dovette preventivamente tirarsi fuori.
Riassumendo cronologicamente abbiamo gli anni di "supposto isolamento" di Ettore (1934-1937) ,poi il Concorso per la cattedra di Palermo ed infine i mesi di insegnamento a Napoli.
Io credo che dal 1934 al 1937 Ettore condusse studi delicatissimi e per questo tanto impegnativi per conto di Guglielmo Marconi e supportato dallo zio Quirino.
Studi riguardanti le comunicazioni,trasmissioni di onde e con piu' dedizione sul radar.
Marconi conduceva questi studi forse per conto della Marina Militare o forse per conto degli inglesi.
Non si puo' certo escludere che potesse avere rapporti extra-nazionali,un uomo puo' avere varie idee e convinzioni prendendo infine le decisioni che crede piu' giuste o convenienti.
Vi è di certo che nel Luglio del 1937 Marconi mori'.
Puo' essersi trattato di una semplice morte naturale o di una morte indotta da soggetti ostili.
Nessuno puo' escludere si sia trattato di un omicidio.
E' morto anche un papa ed ancora si nutrono dubbi sulla naturalezza di quella morte.
Tanti omicidi sono stati mascherati da morti naturali grazie all'abilità' di maestri nell'arte dell'inganno e del depistaggio.
Morto Marconi i suoi studi si arenarono e sicuramente chi li commissionò' chiese maggiori garanzie di successo o di valido impegno.
Quirino e la sua scarsa fama non bastarono a chi valuto' ed allora si propose e si promise il nome di Ettore Majorana,palesemente valido a chi capisse di scienza o di scienziati in quegli anni Trenta.
Aggiungo anche che negli anni gli americani spesero di piu' per ricerche sui radar che sulla bomba atomica,quindi questi studi erano valutati fondamentali.
Quindi per Ettore la collaborazione da marginale stava divenendo piu' intensa e necessaria.
Ettore doveva avvicinarsi allo zio Quirino a Bologna.
Ecco che il concorso per la cattedra di Palermo divenne l'occasione per pilotare l'avvicinamento di Ettore a Bologna.
Vista la presenza di Giovannino Gentile,che sarebbe potuto rimanere fuori dalla terna vincente,Quirino presso' Giovanni Gentile affinche' potesse far arrivare Ettore alla cattedra di Bologna.
Quirino prego' e provo' a convincere anche Fermi per un suo intervento verso quella soluzione.
Fermi gia' aveva in mente di mandare Wick a Palermo da Segre'.
Quindi le necessità' di Giovanni Gentile e quelle di Fermi fecero si che Ettore fosse nominato fuori concorso.
Ma dopo un iniziale destinazione su Bologna Ettore venne mandato a Napoli.
Perchè Napoli? Sapevano che Ettore fosse in contatto con i tedeschi e che a Bologna potevano uscire fuori informazioni importanti? Meglio a Napoli.....
Fermi era il genero di Augusto Capon,a capo del servizio informazioni negli anni addietro.
Non so se questa figura sia stata attiva nelle dinamiche e movimenti  attivati da Fermi e se abbia influito indirettamente nella storia di Ettore.
Anni dopo Laura Capon nel libro "Atomi in famiglia" scrisse alludendo ad una terna gia' concordata in modo da escludere ogni sospetto da un voluto e dovuto allontanamento di Ettore da Bologna ed il necessario avvicinamento a Napoli.
Questo per scaricare la responsabilita' o l'onore della scelta della nomina fuori concorso su altri soggetti che non fossero riconducibili a Fermi ed alla parte da lui sostenuta.
Lontano dallo zio a Bologna e piu' vicino ed a stretto contatto con l'uomo di Fermi che era Carrelli.
Le iniziali pressioni di allontanamento necessario di Ettore da Roma verso Bologna ed il successivo deludente risultato della destinazione su Napoli fecero modo che anche la frequentazione con Giorgio Verita'-Poeta si riducesse al lumicino.
Potrei azzardare nuovamente che infondo Giorgio Verita'-Poeta passasse informazioni agli inglesi ed Ettore ovviamente ne era ignaro (almeno inizialmente).
Ettore a Napoli continuo',parallelamente all'insegnamento,gli studi di Marconi e conseguenzialmente prese direttamente contatti con soggetti della Marina stanziati a Napoli od operanti nei cantieri navali militari della citta'. Forse il disturbo tedesco si allento'.....
Carrelli lo seguiva a vista ed avra' appurato che vi erano inevitabilmente delle cartelle/fascicoli su questi studi.
Sarebbero stati di fondamentale importanza per la sua fazione.
Magari entrambi si ritrovarono a collaborare insieme per la Marina.
A Napoli nel frattempo Ettore prese contatti con qualche importante figura dell'alta societa' che lo manteneva in contatto con Verita'-Poeta.
Tutti erano interessati ad Ettore ed ai suoi studi e le attenzioni verso di lui da parte di tutte le fazioni in campo diveniva sempre piu' stringente.
Forse l'unico di quell'ambiente che era con lui in contatto disinteressato ed imparziale era proprio Giorgio Verita'-Poeta.
Ma quest'ultimo stava rischiando troppo e il suo doppio gioco gli sarebbe costato caro nel 1939 quando decisero di farlo fuori avvelenandolo.
Anche Verita'-Poeta avra' capito che poteva essere in pericolo ma non avra' avuto il tempo o la forza di seguire l'esempio di Ettore e sparire.
Ettore magari nelle sue lettere/comunicazioni scambiate con Verita'-Poeta avra' accennato ai recenti studi che stava conducendo ed ai suoi ottimi sviluppi.
Ettore si sentiva braccato e troppo sotto tiro,da un lato le pressioni italo-tedesche e dall'altra l'occhio vigile e pressante della parte inglese.
Nel 1938 Ettore ebbe un ultimo incontro a Roma con Fermi.
Forse Fermi voleva convincerlo a mollare tutto ed andare con lui passando dalla parte inglese o forse Ettore esausto e poco convinto voleva valutare un passaggio inglese all'ultimo momento.
L'unico risultato fu una lite che li allontano' per sempre.
Poi la messinscena e il depistaggio del 25 Marzo.
A Palermo c'era Segre',collaboratore di Fermi ed Ettore volle confondere tutti sulle sue reali intenzioni.
Ma da quel giorno Ettore spari' e non si capisce se lo fece da Napoli o da Palermo.

AGGIORNAMENTO 05/09/2020

Ritornando ad esaminare più' accuratamente le ultime quattro lettere inviate da Ettore alla madre (più' quella al fratello Turillo) vi è la sensazione latente ma persistente che vi sia una velata comunicazione nascosta dentro il senso delle stesse frasi.
L'istinto spinge a fraintendere o rimodulare il doppio senso comunque reale che si possa estrapolare da quelle frasi.
La realtà' e la logica non esclude che con intelligenza si possa dedurre altro,preventivamente concordato,nel fine ultimo della comunicazione.
La chiave di questo sospetto che oscilla tra la paranoia fantasiosa e l'astuta intelligenza è la figura del  l'infermiera. (L'austriaca Margherita Gross detta Greta?)
L'infermiera risulta essere nient'altro che un nome in codice e non una reale infermiera che presta cure ad Ettore.
Questo,a mio avviso,lo si può' solo evincere dalle vicissitudini delle indagini dopo la scomparsa.
Anche il fratello Salvatore appurerà' che durante le indagini di polizia un'infermiera aveva testimoniato di aver visto Ettore per le strade di Napoli.
Ed è qui la sottigliezza che ci ricollega alla chiave iniziale de l'infermiera.
Qui i soggetti diventano due e sono distinti e separati.
Nella lettera di Ettore vi è l'infermiera e nelle indagini vi è  un'infermiera.
Partendo da queste due parole gemelle dobbiamo usare un gioco di logica per capire che si tratta di due diverse persone.
Questo lo si deduce soltanto dal fatto che l'indicazione data della testimone è di un'infermiera,un'indicazione generica che la qualifica e la distingue solo dal suo mestiere : un'infermiera.
Come dire, una studentessa.......una commessa.........una cameriera.......ecc.
Insomma una donna anonima distinta o indicata solo per la sua professione.
Una generica donna.......una generica infermiera.
Se fosse stata l'infermiera personale che si prendeva cura di Ettore,se non la polizia,almeno lo stesso fratello Salvatore avrebbe indicato e riconosciuto che la testimonianza venisse da l'infermiera.
Insomma dall'infermiera di Ettore.
Quindi avrebbe detto che l'infermiera (di Ettore) lo aveva avvistato per le strade di Napoli.
Ma invece non si specifica e non si da la ovvietà' e l'indizio scontato che la donna fosse già' nota ad Ettore ed alla famiglia e che si trattasse di qualcuno che ad Ettore era vicino,avvalorando e maggiorando ancor con piu' forza la stessa testimonianza.
Invece si indica una generica infermiera.
Questo l'equivoco che ha fatto credere si trattasse della stessa infermiera della lettera di Ettore.
Ma se l'infermiera della testimonianza è diversa dall'infermiera della lettera di Ettore significa allora che Salvatore e la famiglia non erano a conoscenza di alcuna infermiera che si prendesse cura (anche saltuariamente) di Ettore.
Per di più' nessuno della famiglia sembra chiedere dello stato di salute di Ettore poichè nulla di ciò' si evince dalle risposte/informazioni scritte da Ettore sulle lettere.
Quindi se nessuno era a conoscenza di questa infermiera personale (o saltuaria) puo' anche significare che una reale infermiera non fosse mai esistita.
Tutto cio' non esclude che l'infermiera della lettera sia una reale infermiera ma nemmeno che possa essere solo una figura fittizia,insomma un nome in codice.
Se si trattasse di un nome in codice significa che tutta la comunicazione ed ogni singola lettera inviata allo stesso mittente in realtà' fosse solo una comunicazione di messaggi nascosti da indirizzare ad un soggetto diverso da quello indicato sulla lettera.
Quindi non alla madre ma ad un ignoto soggetto con il quale intraprendeva una comunicazione segreta.
Tutto ciò' sarebbe possibile solo se la lettera venisse smistata e deviata altrove da un addetto dell'ufficio postale o direttamente dal postino che consegnava le lettere in Via Regina Margherita 37.

Chi potrebbe essere questo soggetto delle poste?
Forse un già' citato (postino?) Sgroi indicato nella lettera allo zio Quirino del 16/11/1937?

Ma soprattutto chi o cosa era il destinatario?  
Ricollegandomi al mio ultimo aggiornamento e supponendo la collaborazione con la Regia Marina allora il destinatario potrebbe essere lo zio Quirino e coloro che collaboravano con lui nell'organizzazione allestita per seguire e condurre studi e ricerche strategiche.

Di seguito un improbabile ma non assurda reinterpretazione delle lettere inviate da Napoli.


Le lettere inviate da Ettore Majorana  dall’11/01/1938 al 26/03/1938

Tutte le lettere si possono anagrammare ma penso non sia questo il caso.
Ma se si volessero analizzare diversamente si potrebbe scoprire altro o una chiave di lettura differente.
Non avendola trovata mi soffermo pero’ su alcuni passaggi e parole ricorrenti.
Chi ricevette il vero messaggio nascosto tra le parole?


1- Lettera da Napoli , martedì 11/01/1938

Su questa lettera non è riportato il simbolo romano dell'era fascista (sulle altre si).
Questo è il segnale che da qui in poi le lettere conterranno dei messaggi nascosti. 

Tutte le lettere o almeno la parte che penso debba essere indirizzata all'interlocutore iniziano con la parola "Ho".

Cara mamma :
questo il destinatario con nome in codice MAMMA.

- Cara Mamma - Cara Ma.Mi. (Marina Militare)

Molto piu' probabilmente colui al quale sono destinate le lettere e le comunicazioni segrete (inviate in Viale regina Margherita per non destare sospetti) potrebbe essere Heisenberg o Hahn o addirittura Paul Rosbaud.

- Ho annuziato l'inizio del corso per giovedi 13 alle nove.Ma non è stato possibile verificare se vi sono sovrapposizioni di orario,cosi' che è possibile che gli studenti non vengano e che si debba rimandare :
L'11 gennaio scrive/annuncia che il corso inizierà' il 13.
I tempi sono stretti ed è un preavviso troppo ravvicinato per permettere alla sua famiglia di organizzarsi ed essere presenti alla prolusione iniziale.
Ma forse ricevendo la lettera il 12 nel corso della giornata nulla toglie che si potesse essere presenti a Napoli il 13 alle 09:00.
Ma non mi sembrano nemmeno i tempi e le
modalità' adatte all'organizzazione e spostamento di gente/signore di un certo livello sociale.
Quindi le indicazioni/informazioni erano per altri.
Poi scrive che per tali problematiche probabilmente non verranno gli studenti e quindi è possibile che la cosa si rimandi.
Dico chi farebbe spostare la propria famiglia di fretta e furia con queste premesse?
- Ho visto il preside (Pierantoni) con cui ho concordato di evitare ogni carattere ufficiale all'apertura del corso,e anche per questo non vi consiglierei di venire :
Insiste nel non far scomodare la famiglia poichè vuole evitare ogni tipo di ufficialità'.
La famiglia in
realtà' sarà' presente.
La lettera si chiude con una certezza,quella della prima lezione di giovedì 13.
Un gran caos di smentite su carta e conferme reali.
Inizio del corso il 13 possibilmente rimandato ma la prima lezione è per il 13.
Negazione e conferma.
Forse c'è differenza fra CORSO e LEZIONE?
- Carrelli è stato molto gentileCarrelli = altro nome ?(Fermi?).
Oppure assonanza non comprensibile con Giovanni Gentile?
Fermi ha pressato molto Gentile affinché ad Ettore fosse assegnata la cattedra di Napoli? (Carrelli era amico di Fermi e Sciuti amico di Carrelli).
- e oggi abbiamo comprato i mobili per la mia stanza graziosamente offerti dalla Facoltà:
in maniera sarcastica indica e fa capire che il suo stare li' è fortemente voluto.
Stanza è una parola che tornera' tante volte e sicuramente indica una ben determinata posizione/luogo.
- Praticamente l'Istituto si riduce alla persona di Carrelli ,del vecchio aiuto Maione e del giovane assistente Caccemo : 
- Caccemo - Ca cc emo - Co. Ame' cc (e Carilio Castioni??).
(vi è un calcolo dietro lo spostamento di lettere?) Cennamo potrebbe essere la chiave di lettura delle lettere. 
Vi è anche un professore di fisica terrestre difficile a scoprire :
 il luogo del ritiro o nascondiglio momentaneo ancora non è stato individuato.
(si allude ad Imbo') quindi Imbo-scato?
- Ho trovato giacente da ben due mesi una lettera del Rettore (Salvi) in cui mi annunziava la mia nomina "per l'alta fama di singolare perizia".Non avendolo trovato gli ho risposto con una lettera altrettanto elevata :
Ettore trova a Napoli la lettera,giacente da ben due mesi,del rettore Salvi.
Quella dell'annuncio della nomina.
La trova nell'istituto di Napoli?
Non a casa.
Il rettore non la spedisce alla sua residenza ma a Napoli ben due mesi prima che Ettore prendesse servizio?
Il decreto di nomina è stato vistato dalla Corte dei conti il 04/12/1937 e il foglio di nomina da notificare al domicilio porta la data del 10/01/1938.
Perchè tutto questo?? Lettera : una parola che tornera' varie volte.
Carrelli prepara le lezioni di meccanica con molti giochetti.L'occupazione dominante è quella degli esercizi,almeno per Carrelli e assistenti :
Si riferisce alle attivita' di ricerca di Fermi? Tutte sono frasi con significati codificati.
- L'Istituto è molto pulito e in ordine,benche' poco attrezzato.
L'albergo Napoli è discreto,con prezzi ragionevoli,cosi' che è probabile che vi rimarro' per qualche tempo.Napoli almeno nella parte centrale ha un aspetto molto decoroso,benche' sia strana la scarsita' di veicoli :
Albergo Napoli indica semplicemente Napoli o un'altra citta'?
Vi scrivero' giovedi sulle vicende della prima lezione

 Saluti affettuosi



2- Lettera Napoli , sabato 22/01/1938

Cara mamma

- Ho avuto la tua lettera e il pacco della biancheria : torna ancora la parola lettera.
    P
acco e biancheria = sono magari studi e calcoli che deve visionare o completare.
Non sono raffreddato : (tornera' piu' volte) indica una determinata informazione in codice?
    Studi teorici sul raffreddamento del nocciolo surriscaldato?
Ho finito adesso la quinta lezione :  Scrive con carta intestata dell'istituto e ci fa capire che sta           scrivendo da la'.
Sono ancora al Terminus : (che si chiamava Hotel Termine).Terminus è l'antico nome di Termeno sulla strada del vino (Prov. Bolzano)
 Forse Ettore ando' piu' volte nella zona di Bolzano in quegli anni.
    In quella zona 
(Sinigo-Merano) vi era una fabbrica per la produzione dell'acqua pesante.
ma andro' prossimamente in una pensione : pensione = ritiro/luogo nascosto?
Carrelli è tuttora a Roma : Fermi è ancora a Roma/non è partito
- Il tempo si è rimesso al bello : Piu' volte Ettore parla del tempo e di come sia bello (altra informazione in codice?)
Nel corso della prossima settimana saro' a corto di denari;percio' potresti pregare Luciano di ritirare la mia parte del conto in banca e magari di mandarmela tutta,tenuto conto dei prelevamenti precedenti e dopo averti restituito le mille lire che mi hai dato ultimamente : chiede dei soldi alla famiglia.
Deve ritirarli Luciano,perchè?
Tutta la sua parte dell'eredità' paterna?
Ne aveva realmente bisogno o stava iniziando ad accumularli per portarli con se dopo la scomparsa?
Ho buoni indirizzi per pensioni fornitimi dall'infermiera Perchè pensioni se finora ha alloggiato ed alloggera' negli alberghi? La scienziata Lisa Meitner fu infermiera nella prima guerra mondiale.
Chi è questa infermiera? Colui che organizza i suoi spostamenti ed il suo prossimo trasferimento?
Questa è una domanda fondamentale (come spiegato sopra).
E se le pensioni fossero semplicemente dei nascondigli o la prima tappa del suo trasferimento magari verso la Germania?
Magari la lettera era indirizzata a Luciano e solamente Luciano sapeva la vera intenzione di trasferimento in Germania.
- Credo che verro' fra pochi giorni ma solo per poche ore perche'  ritirare un libro da Treves ed altri da casa : Si sposta da Napoli (in treno?bus?) fino a Roma solo per poche ore?? Il nome Treves indica qualcosa? La citta' tedesca di Treviri?

Saluti affettuosi e arrivederci : arrivederci= nelle altre lettere non c'è questa parola
Forse significa che meta' lettera era per il referente tedesco e meta' per il fratello Luciano


PS. 

Nel 1937/38 Heisenberg ufficialmente dovette accettare,anche per allontanare le recenti accuse subite, di voler partecipare al progetto degli studi sul nucleare,facendo parte insieme a Diebner ed Harteck del Club dell'uranio.

Ma in coscienza sapeva che la cosa poteva svilupparsi in maniera molto pericolosa.
Per questo si confronto' con Bohr ed entrambi sperarono di poter fare qualcosa prima che i nazisti arrivassero ad importanti risultati.
Se avessero sviluppato un'arma nucleare prima del resto del mondo sarebbe stata un qualcosa di fatale per il destino dell'umanità. 
Nel frattempo Heisenberg aveva dovuto reclutare anche Majorana che seppur allettato dall'ambiente scientifico tedesco non voleva di certo contribuire a qualcosa di catastrofico.
Heisenberg lo convinse a svolgere parallelamente a quelle ufficiali delle ricerche con Otto Hahn che poteva contare sull'appoggio della chimica Lisa Meitner (nella prima guerra fu un infermiera) che già da tempo collaborava con lui.
Otto Hahn era uno scienziato serio ed equilibrato, infatti credette che rivelando al mondo la scoperta della fissione nucleare le cose potessero andare meglio ed evitare che i nazisti avessero l'esclusiva.
Oppure,sempre con la collaborazione di Lisa Meitner,Ettore si teneva in contatto con Erwin Schrodiger in Austria.
Quindi Majorana collaborava ufficialmente sia con il gruppo di Diebner e quello di Heisenberg.
Nel 1938 si mantenne in contatto con Hahn o con Schrodiger ed è anche probabile che ando' in Austria ad incontrare Lisa Meitner.
Nelle sue ultime lettere del 1938 Ettore comunicava con Heisenberg o Hahn utilizzando delle parole e frasi a doppio senso o comprensibili solo ai due.

Lisa Meitner era l'infermiera? 

Dopo questo periodo di collaborazione Ettore doveva finalmente trasferirsi in Germania per continuare al fianco di Heisenberg ed aiutarlo nei suoi intenti.

In questa lettera diventa piu' sensato che il ricevente fosse Paul Rosbaud,seguendo anche le logiche di spostamento verso l'Austria.


3 - Lettera da Napoli , mercoledi 23/02/1938

Napoli,mercoledì 23 febbraio – Anno XVI

Cara mamma,

-Sono all’albergo Bologna, via Depretis, che è abbastanza buono e molto pulito. Personale quasi tutto bolognese. 

albergo Bologna si può riferire alla Provincia di Bolzano/città di Bolzano o altro paese in provincia che sia nelle prossimità del confine con l'Austria.
Sulla via per il confine.
DePretis, al governo in passato, aveva auspicato/promosso un avvicinamento all'Austria. 
Il posto dove è "di stanza" è buono e pulito=sicuro, senza controllori.
E la popolazione è per la maggior parte di lingua/comunità tedesca. 

-Ho una stanza discreta; 

La sua posizione è stata ed è discretamente strategica per un eventuale passaggio. 

-oggi me ne daranno una migliore su via Depretis, da cui potrò vedere fra tre mesi il passaggio di Hitler. 

Quel giorno gli comunicheranno/assegneranno una nuova postazione sull'Austria cioè in Austria, dalla quale parte potrà vedere finalmente il passaggio alla Germania e quindi assistere all'anschluss. 

-Siete guarite dai vostri due piccoli raffreddori? 

ec! = Radar EC (EC1-EC2-EC3 con le varie versioni aggiornate).
Poteva benissimo seguire più progetti/studi. 
Oppure un sistema di raffreddamento per un reattore o simile,dove si utilizza anche l'acqua pesante. 

- Verro' forse dopo carnevale.

Poteva assentarsi da Napoli dal 23/24 febbraio fino all'01/03. (o forse fino al 02/03).
Spera di trasferirsi in Germania dopo carnevale.

Saluti affettuosi.

ps. altrimenti poteva Ettore recarsi ad Innsbruck per seguire determinati studi?


4- Lettera da Napoli , giovedi 03/03/1938


 Napoli,giovedì 3 marzo – Anno XVI

(per l’amico e collega Giovannino Gentile)

Caro Giovannino,

Ho ricevuto la tua cartolina inviata a Roma.

La invia a Roma poiché per/da lì la comunicazione è più sicura, non intercettata?

Ho passato qui il Carnevale; immaginerai facilmente quali follie. 

"qui" potrebbe essere in Germania, in una città dove vi è una storica tradizione carnevalesca. Città già citate prima come Francoforte, Monaco (più probabile) e Colonia e dintorni (Renania) dove hanno appunto inizio i "tollen tage" (giorni folli). 
Ci è arrivato via fiume da Costanza? 
(probabili date dal 23/24 febbraio fino all'01/02 marzo) 

Tutta Napoli è in preparazione per la prossima visita di Hitler.
Sabato riprenderò le lezioni.
Sono contento degli studenti, alcuni dei quali sembrano prendere la fisica sul serio.

Spero che ci rivedremo presto.

In futuro, se ci sarà la possibilità di rivedersi nonostante questo suo prossimo trasferimento. 

Saluti affettuosi.


5- Lettera da Napoli , mercoledi 09/03/1938

Napoli,mercoledì 9 marzo – anno XIV

Cara mamma, 

- Ho avuto la tua lettera : istruzioni o biglietti/documenti/lasciapassare. 
- Prendero' tutte le precauzioni per la biancheria : associabile a fogli di carta. Risultati di studi e calcoli.
Precauzioni per evitare di farli cadere in mani sbagliate.
- Dei cartelli affermano con molta enfasi che i servizi di stireria e lavanderia dell'albergo sono inappuntabili
Cartelli pubblicitari/propaganda dei trasporti. Stireria sono i treni e lavanderia i battelli.
Potrebbe riferirsi a Konstanz (Costanza) che fa assonanza con la parola stanza. 
Altra opzione:(Un metodo di separazione degli isotopi era chiamato "lavaggio degli isotopi") 
- Qui c'è un tempo bellissimo: Significa che vi sono le condizioni giuste per partire. 
In quel momento si trova in Svizzera?
Luogo per scambio di documenti ed informazioni/istruzioni.
- Ideale per navigare nel golfo:  Sul lago di Costanza c'è un golfo. 
- Come va con lo sport invernale?
Il telemark è uno sport invernale.
A Telemark (Norvegia) vi era una fabbrica che produceva acqua pesante. I tedeschi se ne stavano già interessando dal 1938.
Heisenberg sciava, aveva una baita nelle montagne bavaresi. 
- Credo che Maria abbia gia' fatto grandi progressi nella pittura e che possa presto mandarmi la fotografia delle sue opere piu' famose...
Paul Karl Maria Harteck e Karl-Friedrich Bonhoeffer (magari conosciuto a Lipsia nel 1934) studiavano l'acqua pesante (deuterio). 
Bonhoeffer potrebbe essere il ricevente della lettera.
Ma il principale indiziato è Heisenberg. 
Nella frase "progressi nella pittura" si riferisce all'utilizzo della cera di paraffina come barriera. Qualcosa da "spalmare", che copre come la pittura sulla tela. 
Fotografie derivanti dall'uso della Camera di Wilson. I migliori risultati. 
- Spero di venire in fine settimana : Dopo l'annessione dell'Austria?
Venire in Germania.
Monaco? Amburgo? Francoforte?

Saluti affettuosi.


6- Al fratello - Lettera da Napoli , sabato 19/03/1938

Caro Turillo :
direttamente/realmente per il fratello e non piu' per il destinatario misterioso, probabilmente tedesco.
Si parla della scomparsa per un passaggio con gli "inglesi" ?
Ho avuto la tua. : Ho potuto ricevere la tua lettera,è arrivata. Ho letto e ben compreso (il punto).
Per ora non vengo perche' lunedi' ho alcune cose faccende da sbrigare all'anagrafe ed altrove : Comunica che non verra' piu' a Roma dalla famiglia (e quindi non parte ad inizio settimana) poichè lunedi' deve ricevere dei documenti falsi e forse coordinare la sparizione o il depistamento a Napoli.
O forse perchè non voleva piu' andare ad Amburgo (o altra meta tedesca) e stava organizzando un'altra fuga altrove?
- Vedro' se è possibile avere il 'libretto' per la mamma,ma non vedo come si possa affermare la convivenza perchè io ho l'obbligo di prendere la residenza a Napoli,anzi l'ho gia' presa provvisoriamente qui in albergo,alias via Depretis 72 : forse il fratello aveva proposto che la madre andasse con lui (forse per non farla soffrire o stare in un luogo piu' sicuro) ma Ettore nega che sia possibile la "convivenza" visto che lui è obbligato ad andare in Germania (Napoli) e provvisoriamente fara' tappa in Austria.
In caso di cambio di programma si possono ipotizzare mete come Gerusalemme passando prima da Tunisi, la via di fuga con Price (in latino De pretis è la forma determinativa di prezzo che in inglese si scrive Price).
Alias via De pretis e non "all'albergo Bologna". Un alias,forse Price?
Oppure : in Austria e non piu' a Bolzano/provincia.- Vi mando un telegramma perchè non mi aspettiate stasera : a conferma della lettera e della sua autenticita'.
- ma verro' certamente sabato prossimo: è sicuro che sabato partira'

Saluti affettuosi


Ettore in realta' non voleva andare in Germania e per questo spari'.


AGGIORNAMENTO DEL 10/10/2020


Post lettura "Il  dossier Majorana in Vaticano"

Io penso che si possa arrivare a tre valutabili finali anche se per le prove documentate e per la loro logica costruzione si dovrebbe optare (primo finale) per la morte di Ettore nel 1939.
Ma non si possono escludere le altre due successive alla scomparsa :
-finta morte (ennesima volta?) da far credere a tutti
-definitivo eclissamento (in convento) dal mondo all'insaputa di tutti (Giovannino forse ne avrebbe parlato con Bernardini che rispose che certo non era una cosa bella - viste le sue potenzialita' - ma che non era cosi' grave come si pensava)

Provando a ragionare,l'eventuale morte potrebbe essere sopraggiunta per malattia o azione violenta (magari per un tentativo di rapimento).

Avendo proposto la mia lettura sulle ipotesi riguardo alla fase post-scomparsa vorrei dire cio' che mi viene in mente dalla lettura del libro:

Io direi che gli elementi importanti da sottolineare possano essere due:
-la borsa di studio
-la risposta alla supplica e più precisamente la frase "dopo il già fatto".

Ed invece i personaggi importanti e rilevanti sono due:
-Papa Pacelli
-Monsignor Ricceri.

Sembra quasi che la famiglia chieda in Vaticano senza curarsi dello stile poiché si dimostra diretta e decisa nelle richieste.
Pacelli prima di diventare papa era segretario di stato vaticano.
Saltando a Ricceri , penso possa essere stato fondamentale nella fuga di Ettore.
Ettore partì da Napoli presumibilmente il 25 notte (se non si vuole escludere una messinscena di questa partenza e successiva collaborazione per spedire lettere e telegrammi) ed arrivo' a Palermo  (poteva imbarcarsi anche per Catania?).
Possiamo provare a ipotizzare che Ettore sia andato da Ricceri per chiedere sostegno e complicita' (cosa magari gia' concordata/organizzata precedentemente).
Ricceri,seppur un semplice prete,riesce ad organizzare un sicuro trasferimento di Ettore (localmente) ed un ancor piu' sicuro nascondiglio.
Forse sara' riuscito nell'intento grazie alle sue conoscenze o ponendo sulla bilancia dell'illustre interlocutore a cui si chiedeva aiuto,il peso e l'importanza dello scienziato Majorana e della sua scienza.
Ettore era una patata bollente in un periodo caldissimo e risultava una potenziale risorsa strategica.
Da utilizzare o da preservare.
Non escludo che se la notizia fosse arrivata ai livelli piu' alti (Papa o Segretario di stato) questi abbiano voluto preservarlo e sottrarlo alle parti gia' pronte a screzi belligeranti.
Potrebbe essere questo il "dopo il gia' fatto"??
Ipotizzando che Ricceri abbia dato l'input (e poi sara' ben ricompensato con l'elezione a Vescovo) poi ci si è organizzati con personaggi piu' in alto per far scomparire definitivamente Ettore.
Magari facendolo espatriare come missionario all'estero e molto probabilmente in Sud America.
Visto il tenore delle suppliche e quindi le parole utilizzate si puo' evincere che la famiglia ne fosse stata a conoscenza ed a malincuore avesse accettato la cosa dopo le ferme rassicurazioni del Vaticano.
Le lettere ai cugini per chiedere verifiche presso la parrocchia?
Un depistamento ufficiale e rumoroso per far escludere a tutti l'ipotesi conventuale o la possibile complicita' della famiglia.
Negare palesemente e pubblicamente qualcosa che invece è avvenuta puo' essere una tattica rischiosa ma spesso accettata da tutti,poichè spiazza nella sua esposizione cosi banalmente semplice.
Cosa avvenne dopo il trasferimento di Ettore?
Intanto la famiglia per aiutarlo o ricompensare qualcuno verso' un ingente somma di denaro ai Gesuiti sotto forma di donazione per l'istituzione di una borsa di formazione per un missionario in Sud America.
Io ho sempre trovato strano istituire una borsa di studio/formazione a nome di una persona scomparsa in odor di suicidio......
Quindi potrei pensare che l'istituzione che si prese carico della scomparsa di Ettore fu quella dei gesuiti.
Ma qualcosa accadde nel luogo di scomparsa di Ettore!
Ritornando alle mie due proposte iniziali sul post-scomparsa:
-finta morte (ennesima volta?) da far credere a tutti
-definitivo eclissamento dal mondo all'insaputa di tutti
Saranno appunto sopraggiunte una di queste due possibilita'.
La famiglia viene avvertita o velatamente informata al punto da entrare nel panico e non saper a che santo votarsi per sapere la verita' dei fatti.
Ecco perchè le richieste e le parole diventano sempre meno formali e piu' pressanti all'indirizzo del Vaticano.
In quel periodo sale al soglio pontificio l'ex Segretario di stato Pacelli e forse per questo - visto i precedenti piu' "confidenziali" - ci si rivolge con meno formalita' del previsto.
A ben ragione Pacelli dice di non poter fare/dire altro "dopo il gia' fatto".
Insomma lui o l'istituzione Chiesa avevano gia' fatto abbastanza,secondo loro, per preservare/nascondere una potenziale risorsa/minaccia scientifica come Majorana e fatto tanto per assecondare le richieste di Ettore e le preoccupazioni familiari o la vergogna sociale della famiglia (in senso stretto) Majorana.
Ancora??Non solo gia' abbiamo fatto abbastanza!Adesso è fin troppo.......
Ettore si è nascosto o è morto in terra straniera??
Mi pare indicativo di una sepoltura di Ettore in Sud america l'insolito (per me) viaggio di Maria insieme a Recami in Sud america.
Cosa sapeva la famiglia?
Quindi cosi' procedendo potrebbe aprirsi un unico finale.
Escludendo l'eclissamento dentro la vita monacale rimane quindi la possibilita' della morte improvvisa (certo anche per cause naturali) presumibilmente violenta o il rapimento stesso fatto passare per omicidio e successiva scomparsa del cadavere.
Chi potrebbe aver provato ad uccidere/rapire Ettore?
I tedeschi?
Potrebbero essere gli indiziati principali.
Forse anche per questo la Chiesa se ne tirò fuori.
Morte o non morte,rapimento o non rapimento Ettore dopo la scomparsa potrebbe essere arrivato in Sud america grazie all'aiuto del Vaticano.

Niente esclude che Ettore fu creduto/dichiarato morto ed invece trasferto forzatamente in Germania,all'isaputa di tutti.
Questa la mia modestissima opinione o ricostruzione.

AGGIORNAMENTO DEL 18/11/2020

Il dilemma Sciuti

Da anni non capisco il suo significato e mi domando perché il nome Sciuti sia in una delle ultime lettere di Majorana.
Seppur quel nome faccia parte delle vicende riguardanti Majorana la citazione sembra bizzarra o inopportuna.
Che legami mai avevano potuto tessere Majorana e Sciuti da sentire la necessità di menzionarlo e ricordarlo in una delle ultime lettere che avevano il sapore di un addio?
Nonostante la buona volontà per dargli un senso qualcosa a me non torna. 
Allora mi son chiesto: ma Sciuti chi?? 
Non necessariamente si deve pensare a Sebastiano... 
Sebastiano Sciuti aveva origini catanesi (famiglia in vista non certo sconosciute ai Majorana) ed il padre Michele (viveva a Napoli in Calata Trinità Maggiore) era un precoce e noto medico neuropsichiatra infine direttore per molti anni dell'Istituto Bianchi.
Nell'Istituto promosse e valorizzó studi sperimentali di vario tipo, dalla letteratura alle scienze. 
Su internet leggendo stralci del libro di Salvatore Esposito "Ettore Majorana: Unveiled Genius and Endless Mysteries" leggo che si allude ad una presunta conoscenza/asssistenza del Michele Sciuti (tramite Carrelli e Sebastiano Sciuti) nei confronti di Ettore e che questi l'abbia accolto/nascosto all' Istituto Bianchi.
Questa strana ipotesi ovviamente mi richiama istintivamente all'infermiera (in una lettera di Ettore e poi come testimone di un suo avvistamento) ma scavando più a fondo verso un ipotetico collegamento realistico di tutti questi pezzettini di supposti indizi si potrebbe palesare oltre la nebbia della nostra ragione un ignaro legame che al tempo si consumava tra persone che militando nello stesso gruppo ideologico usava come copertura quell'istituzione medica per perseguire un qualcosa che pubblicamente in quel periodo non poteva esser noto o semplicemente perché era un qualcosa di circoscritto e settario. 
Ed il sapore di quel gruppo invisibile alla pubblica società è un misto di politica e scienza.
Ed istintivamente si può pensar che era il fascismo che si fuggiva e si teneva lontano da interessi considerati, al contrario, alti e puri.
Nel testo della lettera a Carrelli quindi la parola "istituto" può non essere l'università e Sciuti non necessariamente il figlio (ma il padre).
Carrelli in tutto ciò che ruolo potrebbe avere??
Il cognato Riccardo era in cura con Sciuti?
Sarebbe romantica l'idea che Ettore lì collaborasse a qualcosa con altri studiosi liberali (come Croce) lontano dal controllo fascista.
D'altronde mi sembra che anche Caccioppoli fu "ospitato" in quell'istituto. Forse esasperava i suoi comportamenti, con pubbliche provocazioni,per entrare in quel "ambiente"?
Non possiamo dire che non conoscesse Ettore o che non seguisse i suoi studi (tra gli oratori abituali alle lezioni di Ettore vi era il collaboratore di Caccioppoli). 
Però cosi sembra tutto un gioco di fantasia, come al solito.
Ma perché Esposito allude a certe probabilità? 
Esposito fa riferimento ad un introduzione di Ettore presso l'Accademia Pontaniana per mezzo di Carrelli.
Sarà cominciato tutto da lì?
Forse c'entra qualcosa Maria Bakunin con quel gruppo?
Una leggera brezza socialista accarezza tutte queste ipotesi...... 

E forse.... 

"I pensieri scorrevano vuoti di significato, in gran massa si accatastavano scomponendosi infine in formule e calcoli che pian piano la mente razionalizzava.
Ettore restava con lo sguardo fisso sul mare scuro che diceva di esser lì solo per il suo frastuono ed il suo odore.
Invece invocava altro nella mente umana...
Logica, in fondo era solo questione di logica ma la delusione si insinuava tra la ragione ed i suoi calcoli. 
Su quella nave lei non c'era, infine non era arrivata.
Non l'aveva certo prevista questa mossa ingiusta, un colpo basso nell'onestà degli sguardi e degli intenti.
La loro vita era ben inteso che dovesse continuare altrove, un luogo adatto ad una coppia e la loro figlia.
Un nuovo mondo, anche per loro....."

"......Non vi era spazio per le emozioni e sentimenti ormai, una nuova decisione fu il risultato che venne fuori, quella che al momento era la più logica, continuare da solo quella fuga.
L'intento iniziale fu mantenuto valido nonostante il rifiuto di sostegno principale che abbandonandolo confermava che era meglio che egli sparisse dal mondo.
Non un nuovo mondo ma era sufficiente un angolo sperduto del mondo umano.
Ettore si rifugiò nella sacra solitudine e nella rassicurante monotonia di un convento, non importava la parte di mondo ma solo scomparire........

"....... Ma prima che finisse la guerra qualcuno, da lontano,venne a ricordagli amori ed affetti usandoli come leva, come esca,per stanarlo da quel suo sicuro giaciglio nascosto.
Non doveva esserci spazio per emozioni e sentimenti ma umanamente e cristianamente non voleva ne immaginare e nemmeno sopportare le cattiverie ed efferatezze che avrebbero potuto subire quelle vite ,infondo innocenti e inconsapevoli,solo per sua colpa.
Ovviamente anche per logica non poteva avallare quel risultato.
"Allora non gli farete nulla?
"Le lascerete in pace?"
E cosi,dopo anni,il piede su quella nave tedesca lo incamminó verso un mondo diverso, fatto di militari ed orrori della guerra.
Tanti segreti anche da nascondere alla propria coscienza ed alla propria anima.
Se tutto questo non accadde per amore allora accadde per pura logica del cuore......"

AGGIORNAMENTO DEL 22/01/2021

Il già previsto espatrio quindi subì un cambio oggettivamente imprevedibile.
L'organizzazione antifascista rimase ignara della sorte di Ettore.
Considerando le frequentazioni  antifasciste e con esse il suggestivo coinvolgimento della principessa Maria José, volevo anche introdurre le figure di Mons. Pietro Barbieri e Mons. Pietro Tacchi-Venturi ed ancora altre due di alta caratura come Eugenio Pacelli e Giambattista Montini.
Nelle ultime lettere alla madre Ettore scriveva di doversi recare a Roma per dei libri.....
poi parlava dei disegni di Maria che sperava di vedere per foto.......ed infine che doveva andare all'anagrafe.....ecc.
Le parole possono nascondere altri significati...... 
Mons. Barbieri viveva a Roma, faceva parte dell'ordine dei padri Maristi il quale motto è "sub Mariae nomine".
A Roma durante la guerra organizzó una tipografia abusiva di falsi documenti per ebrei ed antifascisti.
Chissà che non se ne occupasse già da prima. 
Ricordando il precedente motto dell'ordine forse nelle lettere "sotto il nome Maria" poteva celarsi la sua persona. 
Saltando adesso alla scorsa riflessione su "Il dossier Majorana in Vaticano" suppongo che anche nel 1938 vi fossero già dei contatti tra Maria José (oltre quelli post armistizio) e il segretario di stato Eugenio Pacelli ed anche il sostituto Giambattista Montini (che aiutò gente a fuggire all'estero) per appoggiare o favorire il programmato golpe.
Quindi se così fosse non si può certo escludere che Pacelli (e Montini) sapesse di Ettore o della sua potenziale importanza.
Il secondo personaggio era il gesuita Tacchi-Venturi che cercó di mitigare e raddrizzare le assurdità del fascismo.
Era consigliere di Mussolini e fungeva da interlocutore per i rapporti con la Santa Sede.
Sperando esso sia rimasto fedele rappresentante del Papa,dopo la scomparsa di Ettore,avrà testimoniato in Vaticano la preoccupazione e la gravità manifestata da Mussolini.
"Voglio che si trovi!" 
Così Pacelli avrà definitivamente compreso che Ettore doveva andare lontano dall'Italia.
La sua visione tomistica lo rendeva ben conscio delle importanti responsabilità alle quali la scienza poteva far confluire la società umana.
Doveva partire ed andare lontano,subito.
Forse anche per questo,ma con motivazioni differenti,Ettore si era rivolto al Vaticano tramite un ecclesiastico.
E da lì si realizzó il trasferimento di Ettore in Sudamerica dove si rifugiò in un convento gesuita. 
Ma certo il Sudamerica non era un posto così lontano come si credeva e poi tra i Gesuiti molti erano collusi con il potere. 
Ettore rimase in Sudamerica finché non venne trovato dai tedeschi o segnalato da "qualcuno" a questi ultimi. 
Al suo posto venne lasciato un altra persona, per far credere che Ettore fosse ancora in Sudamerica.
Il famoso Signor Bini.
Perché?


AGGIORNAMENTO DEL 30/11/2020

Vagando su internet alla ricerca di informazioni sul Caso Majorana mi sono imbattuto in una lettera pubblicata anni fa sul sito Misteri di Assisi.

Testo:

Nota da Augusto Maggiorani x dr. Stefano Roncoroni.
In relazione alla scomparsa del fisico Ettore Majorana posso ufficialmente dire che l'ultima persona che ha avuto contatti con lui è stato il mio titolare d'ufficio per ben 30 (trenta) anni il Prof. Dott. Ing. Giuseppe Gallo classe 1925 che ha 'allargato' ed approfondito sia al CNR - altre sedi) da giovanissimo laureato a 20 anni gli studi sul Cesio-157 e sue componenti.
Il contatto che l'ing. Gallo a suo casuale ed - - - - - - - -  dichiarazione ha avuto col Majorana è avvenuto subito dopo la guerra circa a metà del 1946.
Il contatto telefonico avvenuto per "ponte radio" veniva dalla zona di Yalta-Crimea.
Questi contatti da ricordi frammentari avvenuti in ufficio si sono prolungati sino almeno a metà 1953(7).
Lo stesso ingegnere ha collaborato da inizio 1947 a metà circa 1949 con l'Ente Spaziale Americano.
Secondo l'Ing. Gallo ed è anche la mia modesta opinione sull'argomento è da verificare un altro dato in cui risulterebbero coinvolti i Servizi Segreti Italiani.
La scomparsa del Colonnello sommozzatore Maos Jacobacci* che indagava sulla sparizione del Majorana e su altri rapporti Italia/Russia. Sic!!
Lo hanno dichiarato disperso in mare cosa impossibile perché provetto nuotatore.
Secondo l'ingegnere ed anche mia modesta opinione o con le buone o con le cattive "il trio" si è ricomposto professionalmente - - - - - - - - nell' ex U. R. S. S. 
*secondo l'ingegner Gallo ed anche mia modesta opinione
(Majorana+Pontecorvo) sino a data non quantificabile hanno concluso l'opera al servizio dell'Unione Sovietica

                                                   FIRMA
*Servizi Segreti! 


ANTEPRIMA 
Io non saprei valutare in verità se la lettera sia una seria testimonianza o solo una artificiosa burla.
Si potrebbe almeno provare a valutarla filtrando infine ciò che ci trasmette la sua lettura, quali sensazioni e valutazioni a pelle genera,quali possibili indizi ci offre da poter razionalizzare. 
Certo la scrittura è incerta ed irregolare, pecca di ortografia ed è scritta a stampatello.
Eppure non penso che il mittente avesse premura o pressione, cerca volontariamente Roncoroni. Leggendo sembra che il mittente sia un anziano,pacato e composto, di quelli che appaiono sofisticati ed a modo.
Magari una persona che ha ricoperto per decenni una specifica mansione (di relativa importanza) in qualche importante azienda ma che ha avuto la sfortuna di non poter studiare ed essendo stata per anni a contatto con gente colta ed altamente formata (in ambito scientifico) ha subito un complesso di inferiorità che non lo ha spinto ad approfondire degli studi di cultura generale ma piuttosto ad accontentarsi di riflesso di quelle briciole lasciate da quegli uomini e dell'esalazione delle discipline respirate nel suo ambiente di lavoro.
Quindi un segretario tutto fare, un passacarte,qualcosa che abbia attinenza con un ufficio visto che dichiara di aver lavorato per 30 anni con il suo capo ufficio Ing. Gallo. 
Questo Giuseppe Gallo (1925) infne era un Ingegnere civile che in gioventu' aveva affrontato studi aereonautici (come il volo verticale) ed altri inerenti la fisica e la chimica.
Successivamente era divenuto socio di uno studio di ingegnera nei pressi di Piazza Mazzini con Triossi e Valentino
Visto i suoi studi con il Cesio-157 e la collaborazione con l'Ente Spaziale Americano potrebbe avere avuto attinenza anche con
 le ricerche spaziali. 
Questi indizi mi fanno pensare a studi su propulsori e satelliti. 
Un ingegnere dedicato al settore aerospaziale?
Purtroppo abbiamo trovato poco su Giuseppe Gallo!
Nella lettera si dice che avesse avuto contatti con Majorana già dal 1946,quindi all'età di 20/21 anni il neo laureato Gallo iniziò ad avere contatti con il prestigioso fisico scomparso Ettore Majorana.
Dagli indizi raccolti si presume che Gallo fosse un radioamatore.
I contatti avvenivano tramite ponte radio nell'ufficio di Gallo (testimone il già collaboratore Maggiorani) e Majorana trasmetteva dalla zona di Yalta, Crimea. 
Majorana in Russia!
Sembra già assurdo che un neolaureato ventenne avesse contatti con uno degli scienziati più ammirati e ricercati del mondo. 
Mettiamo per assurdo che Gallo, appena laureato, lavorasse già per una determinata ditta o ente. Perché era il più bravo o perché qualcuno credesse davvero in lui.
Ok,tutto probabile.......ma come accadde che venne messo in contatto con lo scomparso Ettore Majorana?? 
Un qualcosa di cosi sensazionalmente eccezionale gestito da un ragazzino??
E chi era costui??!! 
Come minimo, dopo questa esperienza, dovrebbe essere uno dei nomi più famosi della storia italiana!
Gli avrebbero pur giovato qualcosa, tramite i suoi fiancheggiatori, questi contatti segreti prestigiosi! 
Cosi non è.
Se la giovane età del Gallo non ci convince allora sforziamoci di immaginare che i contatti piu' importanti invece avvennero anni più in là, Maggiorani non ricorda, esagera, sbaglia ecc.
Abbiamo quindi un Majorana che da Yalta.....diciamo...... collabora? Si confronta?
Insomma scambia opinioni e ricerche con l'Ing. Gallo per ricerche in ambito aerospaziale?
Quindi URSS e Italia (settori sottocopertura) collaborano a studi inerenti lo spazio. 
Satelliti?? Probabile 
Armi? Credo proprio di no
La lettera continua rivelando che un altro mistero è legato a questa "relazione segreta" : la scomparsa di Augusto Alberto Jacobacci detto Maos che stava indagando - guarda un pó - sulla scomparsa di Majorana e sui rapporti URSS-Italia.
I servizi segreti italiani o parte di essi lo hanno fatto sparire?! 
Jacobacci fu un sommozzatore della Marina,flottiglia Decima Mas, alla guida dei maiali - siluri a corsa lenta S. S. B. durante il comando di Borghese.
Si può solo supporre che nel dopo guerra dovette lavorare per dei servizi segreti ed indagó su movimenti non ufficiali e non autorizzati sui mari italiani.
Purtroppo ho trovato poco per poterlo confermare o proporlo come ipotesi.
In quel periodo vi erano giri strani,per esempio varie forniture belliche che si muovevano verso Israele con il consenso alleato e chissà quante altre situazioni simili.
Però attingendo alla storia italiana sappiamo grazie all'archivio Mitrokhin che l'Italia era piena di spie sovietiche ed in ogni settore.
Quindi tessendo un filo debole possiamo ipotizzare un iniziale scambio (tra elementi ben circoscritti) di informazioni industriali/scientifiche Italia-Urss ed un successivo scambio fisico di componenti tecnologici Italia-Urss che avveniva per mare.
In quel periodo vi erano inoltre varie organizzazioni filosovietiche logistiche e paramilitari - come il Gladio Rosso- che potevano favorire e coprire questi scambi.
Infine nella lettera si allude al trasferimento di Pontecorvo in Urss al fine di raggiungere proprio Ettore Majorana.

nb. 
-Il fratello del Separatista Siciliano (EVIS) Concetto Gallo si chiamava Giuseppe.
-Un Ing. Giuseppe Gallo fu presidente della Rheda spa, ditta per cavi metallici.
-Un Ing. Giusepe Gallo fu direttore di una ditta di apparecchiature radio.

Approfondendo ancor più la storia dietro la lettera:

Quando Ettore spari un informatore anonimo asseriva che quel professore fosse l'unico in grado di continuare gli studi di Marconi.
Negli anni qualcun altro appoggiò questa affermazione e ne suggerì le prove.
Telecomunicazioni ed onde elettromagnetiche......??
Alla luce del testo sopracitato potrei almeno provare a riflettere tentando di fare un collegamento con l'ipotesi di un Ettore al soldo dei sovietici o costretto a collaborare con essi.
Vi é anche un libro che insegue questa ipotesi : Annihilation di Pierfrancesco Prosperi
Con la fine della guerra e l'avanzata dell'Armata rossa Ettore fu uno dei tanti scienziati deportati dalla Germania con le truppe di Korolev o durante l'Operazione Osoaviachim.
Nonostante Ettore a Peenemunde lavorasse in incognito qualcuno dei suoi "colleghi" dovette venderlo o barattarlo in cambio del passaggio con gli alleati o la liberta'.
Pochi dovevano sapere di Ettore,quindi bisognerebbe capire quale degli scienziati tedeschi non venne deportato dai sovietici (pur essendo nelle zone di rastrellamento scienziati) o chi da quelle zone riuscì ad unirsi al gruppo alleato dell'operazione Paperclip.
Dopo l'accoglienza in terra sovietica forse qualcuno dei servizi segreti (come Laurentiy Berija) si ricordo' degli studi passati di Majorana o delle presunte voci sugli studi di Marconi e volle proporgli di condurne sull'elettromagnetismo (magari gia' affrontati in Germania). 
Magari inserendo Ettore in questo contesto storico e politico non posso non rielaborare le sue competenze scientifiche riformulando e convertendo il presunto studio sul "raggio della morte di Marconi" nello studio sulla Bomba-E (bomba elettromagnetica) che genera EMP - electro magnetic pulse -  di Ettore Majorana in Urss.
Con EMP si indicano il risultato/conseguenza di qualsiasi arma/fonte che li genera.
Per esempio le bombe atomiche (anche nella ionosfera) generano EMP.
Tra i primi a studiarne gli effetti vi furono i sovietici.
Adesso se dobbiamo supporre che Ettore abbia "collaborato" con i sovietici questo,a mio parere,è un probabile studio (includendo forse quelli spaziali,specialmente sui satelliti) al quale Ettore avrebbe partecipato.
Perché proprio questi e non altri altrettanto strategici e più decisivi?
Forse lavoro' al Centro Spaziale di Evpatoria?
Credo di si.
Non posso esserne sicuro ma vorrei azzardare che Ettore fosse ormai stanco di essere usato e la sua morale mal si conciliava con il creare armamenti che non fossero necessari a proteggere la propria nazione ed il suo onore.
Ettore in precedenza aveva accettato di collaborare con i tedeschi per proteggere gli "affetti cari" e reputazione familiare, e così si ritrovo' nuovamente costretto a collaborare forzatamente ma questa volta la guerra era finita,l'Italia era lontana ed i sovietici non potevano avanzare minacce.
Quindi ostinatamente ed incoscentemente,forse ormai disilluso,si rifiuto' di partecipare a priori allo studio e progettazioni di armi nucleari e missili.
Inoltre se davvero fece parte del progetto nucleare tedesco il risultato ufficiale fu così fallimentare da essere sicuramente snobbato dai fieri scienziati sovietici guidati da Kurcatov.
Ma poi poteva benissimo dedicarsi ad altri settori di "seconda importanza" strategica.
Ettore avrebbe collaborato? Perché? 
Oltre al metodo antico delle minacce e ripercussioni sui familiari avranno fatto leva sulla psicologia,Ettore in occidente sarebbe stato un reietto della scienza tacciato di tradimento e filonazismo ecc ecc.
Certo non si posero il problema Heisenberg o Von Braun ma vai a capire il clima al di là della cortina di ferro dove le notizie e le reazioni del mondo arrivavano filtrate e deformate. 
Certo avranno saputo sovrapesare anche i vantaggi di nuovi studi e ricerche.
Per quanto riguarda gli EMP, se l'argomento viene esposto con le giuste parole o con la motivata convinzione, la bomba-E può essere presentata come un deterrente contro la guerra.
Infatti riesce a neutralizzare molti armamenti e danneggiare determinate vie di comunicazione o attivazioni di comandi a distanza. D'altronde molti hanno dichiarato che anche la corsa agli armamenti nucleari sia stata un deterrente contro una nuova guerra mondiale o una supremazia politico-economica della nazione che ne avesse avuto il monopolio esclusivo.
Quindi la bomba-E poteva anche essere vista come una risorsa per bloccare le armi e la guerra.
Come l'atomica lo fu per i delicati equilibri tra nazioni.
Molti scienziati lo credevano, tanti di loro infatti appoggiarono l'iniziativa (ambigua direi) "Atomi per la pace". 
Credo possa esserci una correlazione "Cosidetto raggio della morte di Marconi-Bomba E" ed un realistico accostamento con il presunto pensiero morale,civile ed umanitario di Ettore (forse riadattate alla situazione di necessità in cui si venne a trovare suo malgrado).
Quindi un compromesso che potrebbe esser sembrato accettabile per Ettore.
La Bomba-E è il risultato massimo delle armi elettromagnetiche ma vi sono anche altre tecnologie che seguono la stessa logica e conseguenze,studiate e costruite (anche) dai sovietici (si dice,attingendo in parte a ricerche gia' affrontate dai tedeschi).
Abbiamo,generalizzando,due tipi di esempi:

-Tecnologia EPFCG/FCG (EMP)
Armi o comunque apparecchi che generando "onde elettromagnetiche" possono mettere fuori uso determinati impianti/apparecchiatura o mezzi da guerra.
Tra i primi Generatori di Compressione del Flusso Pompato in Modo esplosivo (riguarda il flusso magnetico - tramite compressione del flusso magnetico - "Vedi 1-alla fine") abbiamo quelli studiati/costruiti all'inizio degli anni 50 nel Centro VNIIEF di Sarov (Arzamas-16 o OKB-11).
Tra gli scienziati coinvolti vi era anche Andrei Sakharov,Igor Kurchatov e Yulii B. Khariton (facente parte del cosi detto gruppo Israele)."Vedi 2-alla fine"
Non possiamo escludere che Ettore non abbia condotto studi che potessero abbracciare anche questi aspetti della fisica (ricordo che il fratello dichiaro' -con atto notarile - che Ettore,tempo prima della scomparsa,stesse effettuando studi sul Monopolo magnetico) e li affronto' epistolarnente anche con lo zio Quirino. 
Vennero costruiti altri generatori come MK-1 nel 1951 con Robert Lyudaev,MK-2 nel 1952.Dal 1952 altri esperimenti continuarono con Feoktistova,Tsyrkov,Chvileva.
In questo ambito fu molto importante il contributo di Piotr Kapitza (amico di Landau) con gli studi sui Generatori di alta tensione ad alta frequenza (dei veri e propri laser) in grado di creare fasci direzionali di radiazioni elettromagnetiche di alta potenza. (ovviamente da usare contro un obiettivo).
Nel 1961 e nel 1962 i sovietici effettuarono degli H.A.N.E. che detonando nello spazio sprigionarono intensi impulsi elettromagnetici. (oltre ad essere una bomba termonucleare puo' danneggiare i satelliti in orbita).
Tra questi test vi erano quelli del Progetto K.
Tra le esplosioni in alta quota dobbiamo anche includere quello del test della bomba Tsar che sprigiono' un forte flusso di EMP.
Ettore avrebbe potuto lavorare anche a questo specifico aspetto che riguardava gli EMP.

-Tecnologia Stealth
che persegue il concetto di mimetismo ed invisibilita',evitando che i radar e altri sensori percepiscano la presenza di un mezzo militare e sono previsti anche sistemi per la difesa dagli impulsi elettromagnetici (EPFCG o EMP).Gia' studiata in Germania per applicarla ai sottomarini tedeschi.Il piu' importante studioso di questi studi fu il russo Petr Ufimtsev.

-altre

-Tutti quegli studi/ricerche precursori dell'esplorazione spaziale.
Specialmente la parte dei sistemi di guida e radio/radar dei razzi (razzo orbitale R-36-O e FOBS) e successivamente satelliti (Soyuz) e navicelle.
(Luna-3,Luna-9).
-Progetto K (EMP) test nucleari ad alta quota.
sistema Duna-2 radar per tracciamento dei missili e sistemi per intercettare missili (Sistema ABM A).
-Sistemi antimissli ed antisatelliti (UR-200/satelliti IS Destroyer/R-16/Flight-1).
Sistemi PKO e IP sviluppato dall'istituto Kometa (Savin e Vlasko-Vlasov).
Questi usavano radar a terra come Dniester e Dnepr.

Penso di poter escludere una partecipazione di Ettore nel progetto ENORMOZ per la concezione e costruzione della bomba atomica russa o di quella successiva all'Idrogeno Tzar o termonucleare Sloika entrambe progettate da Sacharov.
Ed escludo con riserva gli studi sulla fusione nucleare come quelli di Lev Arzimovic (padre del Tokamak).
Io non credo che i sovietici e i loro scienziati capeggiati dall'ambizioso Kurcatov potessero permettere delle ingerenze straniere subito dopo la guerra.
Pochi furono gli esempi di scienziati integrati in gruppi di studio e ricerca (tra i quali Pontecorvo e questa eccezione dovrebbe insospettire) nel dopoguerra.
Infatti tutti gli scienziati trasferiti da Peenemunde o altri siti della Germania conquistata (anzi "deportati"),insieme alle loro ricerche,gia' dal 1946 con le operazioni guidate dallo scienziato Korolev,furono confinati in ben custodite e sorvegliate localita'.
Tra tutti l'esempio di Helmut Grottrup ed una nutrita comunita' di scienziati tedeschi tutti trattenuti (ma stipendiati) sull'isola di Gorodmlya.
Tutti al servizio della Filiale 1 del NII-88. (escludo che Ettore potesse trovarsi li')
Gottrup resto' li' fino al 1953 ma del suo contributo e di quello degli altri i sovietici ne fecero scarso utilizzo,non furono mai partecipi o informati degli sviluppi dei laboratori centrali e non poterono mai confrontare e scambiare opinioni con gli scienziati russi.
Tutti i progetti presentati (G1-G2-G3-G4-G5) non vennero mai accolti poichè troppo avveneristici e complicati tecnologicamente.
Conducevano studi sul nucleare e sulla missilistica.
Da parte loro i sovietici si preoccuparono di proseguire ed implementare gli studi sulla V2 producendo prototipi dal 1947 con missili R-1 o OKB-1 creati da Korolev e anche missili Serie N e Serie T. 
Tra i tanti collaboro' A. Shcherbakov.
E cosi' continuarono questi progetti fino al 1964.
Altri noti scienziati tedeschi furono Von ardenne e Houtermans.
Un altro settore,sempre asservito a scopi militari e fortemente connesso con lo studio del nucleare,era quello degli studi spaziali.
Tralasciando lo studio sui propulsori già perseguiti e quasi totalmente corrispondenti a quelli nucleari possiamo soffermarci sullo sviluppo vero e proprio dei satelliti (successivamente navicelle spaziali).
Appunto vi era già un settore che pensava a come farli arrivare nello spazio ma altri scienziati si occupavano di ciò che potevano fare questi satelliti nello spazio. Tutta una varietà di applicazioni da poter sviluppare.
Siamo in guerra fredda ed arrivare per primi nello spazio poteva dare prestigio ma soprattutto un vantaggio strategico sullo spionaggio:comunicazioni e controllo visivo o appunto danneggiamento delle stesse tecnologie avversarie. 
E comunque qualcosa di così irraggiungibile sulla testa poteva sempre trasformarsi in arma:laser o EMP.
La collaborazione di Ettore dovette estendersi dal 1945 o inizio 1946 fino al 1958 (massimo 1964).
Come ci suggerisce il testo Ettore si trovava in Crimea, vicino a Yalta.
A voler perseguire questa ipotesi possiamo dire che in Crimea vi erano vari centri attinenti gli studi spaziali (quelli noti e non segreti) anche se non risultano essere stati coinvolti nel programma spaziale sovietico (ormai quasi tutti noti oggi). 
Ma non avendone totale certezza non potrei escludere che Ettore conducesse studi presso uno di questi:
-Istituto Radioastronomico di Crimea
-Osservatorio di Nauchnij o di Simeiz
-Centro Spaziale di Evpatoria
-Osservatorio sul monte A-Petri
-Base Marina Balaklava di Sebastopoli.
-Sito comunicazione spaziale KIP-41E monte Koshka

Trovando una sede per Majorana dobbiamo adesso capire la necessità di comunicare con l'Italia.
Dopo la guerra pian piano occidente e Urss si allontanarono fino a chiudersi una all'altra.
L'Urss aveva uno svantaggio di risorse scientifiche e tecnologiche.
Non poteva certo avere tutte le idee chiare sulla scienza o produrre ed avere accesso ad ogni materiale tecnologico.
Anche per questo aveva diffuso ed ancor di più diffuse spie per il mondo.
La situazione politica italiana era tra le più favorevoli per far attecchire un punto di appoggio in occidente.
Ancora erano vive le azioni dei partigiani ed il comunismo era ben tollerato.
Come anni dopo si scoprì dal Dossier Mitrokhin l'Italia era un ottimo avamposto sovietico in Europa.
Vi erano spie in ogni settore, dal pubblico al privato.

Spie sovietiche (inerenti gli ambienti scientifici italiani) dal dossier Mitrokhin:

Nome cod. Nemets: sconosciuto,
politico e parlamentate italiano.
Tra Roma e Bruxelles.
Contatti funzionari Ministero estero con/per mezzo ente Ipalmo.
Dal 71 capo dell'Ipsla.
Promotore Comitato Nazionale Contro la Bomba al Neutrone.

Nome cod. Kulon : Gianguido Carrara (1930 Brescia),
Direttore tecnico Cesi.
Specialista "tensione super alta" 
Contatti con Universita Leningrado, scambi informazioni scientifiche. 

Nome code, Kars: Sconosciuto,
campo informazione tecnica e scientifica italiana.
Professore universitario.
Presidente associazione nazionale dei fisici. 
Inserito in organizzazioni pubbliche ed economiche.
Contatti con Istituto specializzato ricerca neutroni a Torino. 
Futuro coordinatore ricerca scientifica Eni. 

Nome cod. Kvant: Sconosciuto (1948),
personale Istituto geofisica.
Informazioni su prolungamento di una trasmissione radio a lunga distanza.
Seguito da sezione informazione tecnica e scientifica del kgb.

Quindi in Italia certi scambi avvenivano più facilmente. 
Come tra l'altro fecero gli Israeliani senza il disturbo alleato ed italiano.
Il tutto era facilitato dai partiti e da organizzazioni paramilitari come Gladio rosso.
Poteva facilmente esserci uno scambio di comunicazioni a mezzo radio e scambi di materiale per mezzo di imbarcazioni marittime.
Sembra che Ettore fosse in contatto radio con un certo Prof. Dott. Ing. Giuseppe Gallo.
Avere contatti con l'Urss sarebbe stato usuale per semplici e banali comunicazioni ma per questi segreti occorrevano apparecchi radio particolari per il quale utilizzo bisognava essere bene addestrati da agenti del KGB.
Questi ponti radio avevano frequenze specifiche e criptate che venivano passate da un antenna "nascosta" o dai Nasca sparsi sul territorio.
Forse potevano anche sfruttare antenne di navi o imbarcazioni sotto copertura.
Nulla esclude si utilizzasse una semplice radio per radioamatori.
Quindi abbiamo un giovanotto scienziato appena laureato che mentre lavorava per una ditta o ente viene avvicinato da agenti sovietici che lo indottrinano sull'utilizzo della radio e lo mettono (forse per conto della ditta o ente) in contatto con Majorana dalla Crimea.
Detto così sembra tutto assurdo!
Se poi aggiungiamo che il neo lauteato dal 1946 (20/21 anni) fino al 1949 ha collaborato (consulenza?) con l'Ente Spaziale Statunitense diventa difficile credere possa essere tutto realistico.
E di un prodigio cosi precoce non vi è nulla su internet??
Ovviamente noto per altre importanti situazioni.
Se ancora vogliamo continuare possiamo tralasciare età o date di nascita e pensare solo ai personaggi e all'ambientazione.
Allora questo Gallo era ingegnere che aveva familiarita' con la fisica e la chimica da poter applicare anche all'aereonautica e l'aerospaziale.
Per chi avrebbe potuto lavorare? 
Dall'università passó subito ad una ditta privata o fu spostato (da qualche professorone) in un ente pubblico?? 

Privato
-Ditte scontate come Ansaldo, Montecatini,Laben

-Whitehead-Motofides di Livorno. Poi assorbita dalla FIAT. Collaborava con l'esercito, costruiva componenti vari, anche aeronautici e spaziali.Anche per gli Stati Uniti.Nel 1913 avevano filiale a Feodosia-Crimea.

-Silurificio di Baia, dopo guerra USAS poi IMN e dopo Microlambda.
Potrebbero aver continuato,sotto copertura, a produrre componenti segreti. 

Pubblico

-Università o Centri di ricerca

-CISE sviluppavano anche strumentazioni elettroniche (Emilio Gatti).Poi si interessarono di nucleare con centrale Cirene (LT)

-Istituto trasmissioni di Roma (futura RAI)

Sembra che tutto si possa quindi ridurre allo studio delle onde elettromagnetiche per comunicazioni o per usi derivabili dalla spettroscopia delle varie onde.
Quindi ,volendo escludere le armi e valutando altre necessità del periodo, tutto ruota sullo studio e sviluppo dei satelliti (qualunque fosse il suo utilizzo e scopo).
Altro indizio,a favore di questo,è l'informazione che ci da la lettera degli studi di Gallo sul Cesio (-157).
Il Cesio è uno degli elementi usati negli orologi atomici fondamentale per la navigazione satellitare.
Tra l'Italia e l'Urss vi era quindi uno scambio di studi e dati derivanti da esperimenti ed esperienze già testate ed anche componenti tecnologici inerenti l'aerospaziale. 
Lo Sputnik sarà il primo satellite in orbita.
Chissà se questa fantastoria che sto incollando c'entra qualcosa!!
Ma se da un lato vi era un appoggio politico e logistico non poteva non esserci anche un appoggio scientifico.
Non può un ragazzo passare inosservato.
Chi poteva supportarlo?
Altri scienziati filocomunisti?
Vi erano ma escludo fosse questo il caso.
E poi non avrebbero fatto strada in Occidente non essendo inseriti in determinate organizzazioni..... 
Anche se gli scienziati sovietici iniziarono ad avere timidi contatti con l'Occidente, come la Rassegna nucleare del 1958 all'EUR (parteciparono tra gli altri Amaldi e Felice Ippolito  ) 
Forse Gallo a sua volta sarà stato volutamente sottovalutato o ignorato (ma sempre monitorato in realtà) per permettere un doppio gioco che coinvolgeva Ettore e che partiva direttamente dall'interno dell'Urss. ("Vedi 2 - alla fine" )
Infatti fin dall'inizio del suo arrivo qualcuno gli dovette fare un interessante e redentrice proposta (Berija?)
Innanzi tutto mettendo sul tavolo un supposto utilizzo come deterrente contro le nuove armi nucleari o sviluppo di tecnologie non invasive vi si aggiunse la possibilità di una collaborazione con gruppi sionistici che avrebbero passato le stesse informazioni scientifiche al servizio di Israele e la parte occidentale.
Se davvero Ettore non voleva essere tacciato di razzismo ed antisionismo poteva adesso dimostrarlo e far ricredere chi lo pensasse. 
Cosi' i suoi studi sarebbero stati utili alla pace e tutti ne avrebbero usufruito ugualmente.
Quindi si costruì un sistema solido ma potenzialmente vulnerabile che attingendo volutamente ed indisturbatamente dall'occidente riusciva a migliorare i risultati di studi o otteneva un ulteriore implementazione industriale e poi farle nuovamente rifiltrare revisionate verso Israele e nuovamente in occidente.
Una collaborazione inconsapevole tra scienziati occidentali e sovietici che aveva come maestro e supervisore Majorana ma all'insaputa della nazione che lo tratteneva.
Insomma Majorana riceveva, lavorava, trasformava e poi rispediva dall'altra parte. 
All'Urss mancava tecnologia e test in serie ed all'Occidente forse mancava il genio giusto che li migliorasse.
Ne aveva piu' giovamento l'Occidente o l'Urss?
Credo l'Occidente, perché riceveva certo più studi e dati scientifici di quelli inizialmente svolti.
Devo però aggiungere che non sono sicuro che in questa parte che ho chiamato Occidente e che supportava Ettore vi fossero anche gli USA.
Chissà che non sussistevano dinamiche e motivazioni tutte Europee. 
L'Occidente era filo israeliano,vi erano gruppi e lobby sionistiche ricche e forti, ancora più coesi dopo le tragedie della guerra.
E ogni ebreo del mondo sentiva ancor di più il senso di responsabilità verso la propria nazione, la propria identità.
Fu questo che permise questo doppio gioco, questo sistema di comunicazione intorno ad Ettore.
In Italia, tra gli scienziati solidali vi erano Bernardini ed Amaldi (i quali ne ebbero giovamenti nella loro carriera).
Loro furono altri tramiti o stimoli di Ettore.
Questi facevano capo al gruppo di scienziati (rappresentanti delle lobby ebraiche) guidati da Weisskopf il quale aveva contatti con i doppio giochisti russi.
Questi trovarono equilibrio ed ufficializzazione al CERN di Ginevra.
Nella lettera viene inserito un altro personaggio: Augusto Alberto Jacobacci.
Si dice che stesse indagando sulla sparizione di Majorana.
Ma in quale contesto?
L'unico a lui attinente era quello marittimo.
Infatti Jacobacci fu un elemento della Decima Mas, partecipò da sommozzatore alle operazioni militari con maiali/siluri.
Del dopo guerra ho trovato ben poco e potrei solo alludere ad un suo reintegro nella Marina (dopo le epurazioni fasciste).
Negli anni 50 sotto il comando di Birindelli vennero raggruppati elementi dell ex Decima Mas ed altri per formare la Maricensubin (precedentemente Marisubardin). Altri, come il commilitone Ugo D'esposito entrarono nei Servizi Segreti - Sim poi Sifar poi SIOS.
Di ufficiale si sa che Jacobacci fosse un appassionato di escursioni subacque tanto da farne un hobby proficuo ed impegnativo.
Spesso organizzava lunghe escursioni nel mediterraneo (da Livorno in Sicilia e Malta) con la partecipazione di appassionati sub di pesca o sub di escursioni archeologiche (come Enzo Sole, proprietario del già a noi noto Albergo Sole).
Ma anche escursioni per riprese di documentari subacquei.
Jacobacci aveva fatto costruire (da mastri d'ascia livornesi) un Currer/Goletta di 16 mt attrezzato con barchino ed un maiale modello Seashark fabricato dalla ditta Cosmos.
La barca chiamata Terror do mundo era in società con Pucciarini (ex X mas), lo stesso proprietario della Cosmos. 
In quel periodo la Cosmos e la Cabi Cattaneo di G. Cattaneo (ex X Mas) erano tra le ditte costruttrici di mezzi anfibi di vario genere (anche di assalto).
Queste ufficialmente e non ufficialmente collaboravano con la marina militare.
Si dice che, nonostante i trattati post bellici, attrezzature come queste siano state utilizzate nel 1955 (da ex X Mas o reparti segreti) nell'affondamento della Corazzata sovietica Novorossiysk nel porto di Sebastopoli.
Quell'area era ben nota alla X Mas poiché avevano delle basi in Crimea durante la guerra.
Tra questi elementi vi era anche Jacobacci? 
Riprendendo le precedenti allusioni su una certa movimentazione segreta di navi Sovietiche nel dopo guerra in Italia si potrebbe avanzare un ovvio interesse di alcuni reparti segreti della marina nel controllo dei nostri mari ed in aggiunta una certa avversione verso i sovietici.
Quindi una parte dei "servizi segreti" poteva aver indagato su varie faccende riguardanti la presenza sovietica nei nostri mari.
Ma Majorana rappresentava una problematica diretta per la marina italiana o conseguenziale dovuta ai movimenti/dinamiche creatisi dopo i suoi studi sovietici? 
Se dovessimo prender per buono l'indicazione dello scrittore Acampora allora Ettore già molti anni prima della scomparsa partecipò a studi per conto della Marina insieme allo zio Quirino. Quindi radio comunicazione e radar o forse"armi" EPM (mi vien da pensare ai relitti della Corazzata Roma in Sardegna e la Carbonaia Costa alle Eolie). 
C'era ancora qualche interesse vivo e fresco per la Marina nei confronti di Majorana? 
Comunque sta di fatto che nel 1960 Jacobacci morì assurdamente e incredibilmente in mare, scomparendo.
Il testo della lettera infine suggerisce che vi sarebbe stato un ricongiungimento in Urss tra Pontecorvo (filo sovietico ed in contato con personaggi comunisti come Sergio Camillo Segré) e Majorana.
Nel 1950 questa "lobby di scienziati ebrei" invio' Pontecorvo in Urss per supportare Ettore e probabilmente subentrare a lui che ormai aveva perso stimoli,motivazioni e voleva morire nella sua terra,magari non lontanissimo dai suoi "affetti".
Nel 1950 Amaldi ebbe un incontro segreto (per conto della "lobby") con Carrelli.
Majorana avrà raccontato della cartelletta consegnata alla Senatore.
Così dopo esser arrivati a Carrelli si è trattato sulla consegna del suo contenuto.
Strano che Carrelli non abbia scambiato prima il suo contenuto ma ne ricevette ricompensa (nomine e cariche) dopo la consegna ad Amaldi.
Poi gli fu detto che lo stesso Majorana si trovasse nel convento di San Gregorio Armeno. 
Pontecorvo oltre a dedicarsi allo studio dei neutrini (che in futuro saranno utilizzati nelle comunicazioni), elettromagnetismo e raggi cosmici studiava la spettroscopia astronomica.
Quindi entrambi poterono lavorare sui satelliti ed i loro utilizzi. 
Sicuramente avranno collaborato con scienziati come Mikhail Ryazonsky, Nikolai Pilyugin e Roberto Oros di Bartini. 
Infine dopo i suoi servigi i russi lo lasciarono libero.
"Ettore è andato all'Ovest" 
Potrebbe essere accaduto nella Germania Ovest il 04 aprile 1958 a Bonn grazie all'intermediazione di Adenauer.
O comunque non più tardi del 1963/64 (dal 1964 l'URSS inizia contatti per collaborare con il CERN) 
Tra l'altro in questa data vi è un particolare incomprensibile. Dall'archivio Amaldi emerge un foglio autografo di Salvatore Majorana datato 03/11/1964 in cui Salvatore ringrazia per le condoglianze ricevute da Amaldi.
Condoglianze per chi???
Forse Amaldi per iniziare a scrivere la biografia di Ettore per i Lincei voleva esser tirato fuori ufficialmente da certe verità.
Cosi se fosse emerso che Ettore era ancora vivo lui avrebbe detto di aver saputo (nel 1964 stesso) della sua morte e per questo la famiglia aveva chiesto/autorizzato la sua biografia.
Io scrivo ma ufficialmente non so nulla di Ettore dal 1938!! Mi hanno detto che è morto nel 1964....
Ettore per un po' di tempo venne ospitato a Ginevra,dove frequento/ visito' il CERN.
In suo onore Zichichi,supportato dal quel gruppo di scienziati ebrei che poi misero su il World Federation of Scientist,inauguro' il Centro Ettore Majorana.
Venne eletto a simbolo della collaborazione scientifica e di coscienza che legavano scienziati cattolici ed ebrei.
Di li' in poi (grazie a politici come De gasperi) vennero intestate ad Ettore scuole (come simbolo anti nazista) poiché in un certo modo,velatamente o volutamente,fu considerato lo scienziato che rifiuto' la bomba atomica.
Quindi la figura era in linea con la proposta "Atomi per la pace" e la "World Federation of Scientist". 
Tralasciando ogni ipotesi conventuale Ettore infine venne trasferito in Sicilia dove lui stesso aveva chiesto di essere lasciato finalmente in pace.
Se cosi' fosse non posso non unire le due testimonianze siciliane della presenza di Ettore in Sicilia:
-Tommaso Lipari di Mazara del vallo
-Buonomo di Mirabella Imbaccari (testimonianza Scibona) 

Credo quindi che entrambi i barboni/viandanti di Mirabella Imbaccari e Mazara del vallo potrebbero anche essere la stessa persona.
Possono combaciare. 
Tralasciando le testimonianze non documentate da foto che vogliono il Tommaso Lipari gia' nel 1940 a Mazara del vallo posso dire che le foto che ritraggono questo personaggio sono di eta' anziana.
Nulla esclude che il vero Lipari abbia vissuto a Mazara del vallo e poi da li' sia andato via,in qualche modo Ettore ne ha preso il posto.
Quindi l'iniziale Lipari non è quello ritratto nelle foto.
E nelle foto in realtà appare un anziano Ettore Majorana. 
Non vi sono foto di Lipari da giovane. 
In questa flebile ipotesi una domanda sorge spontanea : perchè Ettore doveva scegliere di vivere a Mazara del vallo?
Per quale motivo?
Cosa lo legava a Mazara?
Perchè non Trapani (Vescovo Ricceri) o Erice (Zichichi)? 
Ma poi era davvero abbandonato a se stesso o qualcuno, seppur con dispiacere, lo seguiva da lontano? 
Da Mazara del vallo durante le estati si spostava verso la zona ennese nelle campagne tra Mirabella Imbaccari e Caltagirone. Passava le giornate in una casa cantoniera posta ad un incrocio tra la Contrada Baldo e la Provinciale 37. 
Attendeva il passaggio di qualcuno? 
Perché d'estate?
Qualcuno che villeggiava da quelle parti? 
Di interesse nei dintorni oltre ai paesini e le campagne vi erano 

-lstituto delle suore dorotee di Mirabella Imbaccari
-I feudi del Pisciotto o Gigliotto

Da altre notizie appuriamo che quest'uomo stazionava in quei luoghi solamente tra la primavera e l'estate.Scibona riferisce che rimase dal 1968 circa al 1973.
In quegli anni s spostava anche piu' in la' di Mirabella Imbaccari.
Non chiedeva elemosina e nemmeno avvicinava la gente.
Era schivo,educato e molto istruito.
Vestiva un cappotto grigio-verde di fattura militare sovietica,con due bottoni posteriori.
Una cintura di ufficiale sovietico ed un cappello con paraorecchie sovietico.

Ed infine siamo nel 1974:

"Tullio Regge riferisce uno “strano episodio” nella sua
autobiografia ("L'infinito cercare", Einaudi 2012, pag. 106):
"Recentemente Mario Rasetti [Nulla a che vedere con Franco Rasetti.] mi
ha raccontato un episodio che risale a uno dei primissimi party a cui
partecipo' dopo essere arrivato all'Instituto di Princeton,
nel 1974. [...]. Quando passammo vicino alla triade, i fisici Victor
Frederick Weisskopf [1908 - 2002, fisico ebreo del Progetto Manhattan], Eugene Paul Wigner [1902
- 1995, Premio Nobel 1963, fisico
ebreo che ha "avuto un importante ruolo anche nel gruppo della prima bomba atomica"],
e Isidor Isaac Rabi [1898 - 1988, Premio Nobel 1944, pure lui ebreo, "durante la seconda
guerra mondiale ha lavorato sul radar presso il Massachusetts Institute
of Technology Radiation Laboratory e sul progetto Manhattan"
Rasetti sostiene di
aver sentito da Weisskopf dire agli altri: SAPETE CHE E' MORTO MAJORANA?"." 

Ps. 
Weisskopf e' stato direttore del Cern di Ginevra dal 1961 al 1965.
Lui e Gilberto Bernardini si conoscevano molto bene, sicche' e' presumibile che
Bernardini ebbe allora pure lui notizia della morte di Majorana

Ed ancora :

" Mario Rasetti giura che a un congresso, nel 1974, arrivato in compagnia
di Tullio Regge, sentì che un gruppetto di noti scienziati (Rabi,
Weisskopf e Wigner) stava commentando la recente scomparsa di Majorana.
Regge racconta: "Rasetti sostiene di aver sentito Weisskopf dire agli
altri: «Sapete che è morto Majorana?» Ovviamente tutti noi sapevamo
della scomparsa di Majorana e delle ipotesi relative alla sua morte,
vera o presunta, per cui Mario fu molto colpito dal fatto che Weisskopf
non avesse l’aria di parlare di un passato già allora molto lontano
oppure di un grande mistero storico.
Al contrario: sembrava comunicare
agli altri una novità, una triste notizia, COME SE LA COSA FOSSE
ACCADUTA QUALCHE GIORNO PRIMA."

Nel 1974 entrambi i barboni muoiono e certamente un nome scompare definitivamente dall'umanita' : Ettore Majorana


ps. se poi vogliamo continuare a costruire ipotesi possiamo dire che finalmente qualcuno decise che Ettore non poteva piu' vivere in quello stato e fu trasferito in un luogo del centro Itala dove mori'.

Vedi anche AGGIORNAMENTO DEL 21/11/2021

2-
Per quanto riguarda Khariton sto azzardando l'ipotesi che lo stesso potesse aver collaborato con Israele o un gruppo collegato al mondo ebraico.
Magari per un forte risentimento covato verso i sovietici per i trattamenti riservati al padre o forse per qualche sorta di convenienza o convinzione (la madre ed il nuovo marito di lei furono sospettati di essere spie al soldo degli Usa).
Lo stesso fu piu' volte sostenuto e raccomandato dal capo dei servizi segreti russi NKVD Laurentiy Beria accusato anni dopo di  essere troppo liberale ed "amico" di gruppi sionisti.
Come Kariton credo abbia fatto Lev Landau (tra i creatori della prima bomba atomica russa)
Ed ipotizzo che il riferimento per entrambi o altri scienziati fosse Weisskopf.
E se dopo la creazione del CERN il World Federation of Scientist (di cui alcuni citati sopra facevano parte) ha lavorato parallelamente per supportare in maniera solidale o lobbistica gruppi di scienziati cattolico-ebrei?

1-
Per la prima volta sono stati osservati monopoli magnetici in un materiale reale: a riuscire in un'impresa che ha tenuto in scacco i fisici per decine di anni è stato un gruppo di ricercatori dell' Helmholtz-Zentrum für Materialien und Energie a Berlino, in collaborazione con colleghi delle università di Dresden, St. Andrews, La Plata e Oxford. La ricerca è descritta in un articolo pubblicato su "Science Express".
I ricercatori - coordinati da Jonathan Morris, Alan Tennant e Bastian Klemke - hanno bombardato con neutroni un singolo cristallo di titanato di disprosio, un materiale che cristallizza in una geometria molto particolare, nota come reticolo pirocloro. In questo modo sono riusciti a osservare una riorganizzazione dei momenti magnetici all'interno del materiale che hanno assunto la forma cosiddetta "Spin-Spaghetti", il cui nome deriva dall'ordinamento dei dipoli che si sviluppano come una rete di stringhe contorte attraverso cui è trasportato il flusso magnetico. Questa disposizione è rilevabile attraverso l'interazione con i neutroni di bombardamento che sono dotati di momento magnetico.
Applicando un campo magnetico a questa struttura i ricercatori sono riusciti, lavorando a temperature comprese fra gli 0,6 e i 2 gradi Kelvin, ad "allentare" la densità della struttura Spin-Spaghetti fino a che,
a un certo punto, non sono riusciti a produrre la dissociazione di alcuni dipoli in monopoli.


AGGIORNAMENTO DEL 14/03/2021

La presunta specializzazione di Ettore erano le ONDE ed i tedeschi lo vollero per continuare gli studi di Marconi.
Così si eran convinti..... 
Credevano o sapevano che Ettore potesse svolgere gli stessi studi dei quali dovevano avere informazioni più o meno realistiche o più o meno fantasiose.
Al di là di questo Ettore era uno scienziato geniale che poteva applicarsi allo stesso modo ad ogni studio della fisica purtroppo ormai strettamente collegata all'uso militare ed industriale.
Forse si illudevano che avesse potuto creare un arma fondamentale ed unica.
Il Raggio della morte o meglio Arma elettromagnetica (EMP). 
Avrebbero bloccato le armi nemiche e contrattaccato. 
Inoltre a Peenemunde si stavano testando i razzi V di Von braun ed ad Heidelberg  il team di Heisenberg sarebbe arrivato presto alla bomba atomica.
Tanta roba era in arrivo!
Per fortuna divina o volontà umana non andò cosi.
Alla fine della guerra volontariamente o per altre vicessitudini del caso, Ettore arrivo' in Unione sovietica.
Le prospettive erano diverse ed anche gli obiettivi, al momento non si pianificava una guerra.
Ma ci si teneva comunque pronti, come ben capirono Sakharov e compagnia bella.
Altro obiettivo strategico o scientifico era lo spazio, per motivi di supremazia o di miglioramento tecnologico.
Ettore si inserisce in questo settore, studiando lo spazio e ciò che in esso viaggia fino a noi.
Milioni di particelle che arrivano dalle parti più disparate ed oltre a farci capire di più sull'universo sono delle risorse straordinarie per l'umanità.
Dall'energia pulita alle comunicazioni a velocità luce, questi alcuni degli impieghi di queste particelle.
Ettore si dedicò principalmente ai Raggi cosmici e quindi di riflesso al programma spaziale sovietico. 
Continuando anche gli studi sulla simmetria ed i neutrini avrà cominciato o continuato gli studi sull'antimateria.
Majorana avrà partecipato, con i suoi studi, anche alla costruzione e perfezionamento del  Tokamak.
Dopo il 1950 anche Pontecorvo si unì agli studi di Ettore.
Da capire se Majorana conduceva uno studio specifico o varie ricerche.
Quali tracce di Ettore potremmo intercettare nelle ricerche sovietiche? 

PS. Durante una conferenza svoltasi a Firenze nel 1990, presente il
solito Gilberto Bernardini, fu chiesto a Pontecorvo se sapeva che fine
avesse fatto EM, e lui invece di rispondere qualcosa del tipo "ma che ne
so io", accetto' la domanda e diede un'ambigua elusiva risposta : "Ettore è finito all'Ovest" .
Facendo un analisi di questa risposta mi soffermo sulla parola ALL'
Contestualizzando la storia vissuta da Pontecorvo e quel che fino a poco prima si viveva in Europa sembra indicasse proprio la parte Ovest della Germania.
All'ovest. (e non all'est).
Dei luoghi ben precisi di comune uso in Urss o in Europa. 
Si potrebbe pensare che successivamente l'arrivo di Pontecorvo in Urss Ettore sia partito o meglio lasciato partire (per accordi o scambi politico-scientifici) verso la parte occidentale (ovest).
Ceduto o rilasciato alla parte occidentale.
All'ovest.
E di lì sia poi tornato "liberamente" in Sicilia.........a casa.
Insomma Pontecorvo velatamente lamentava questa scelta........se ne è andato dall'altra parte.
Luogo neutro di scambio la Germania (divisia) passando il confine dei due blocchi.

Mi sembra strano che Pontecorvo parli di una fuga o ritiro verso ovest inteso come Sud america come accaduto già dal 1938.
Credo avrebbe usato vocaboli più precisi o meno allusivi nel 1990.



AGGIORNAMENTO DEL 22/02/2021

Guardando e riguardando le lettere da Napoli ho giocato ad ipotizzare su un dettaglio e così leggermente da lì ho costruito un ragionamento logico seppur flebile che possa motivare e dare senso al tutto.
E se Ettore avesse impostato le date sulle lettere in base al giorno di arrivo della "missiva" e non a quello di compilazione? 
Questo si può ipotizzare per tutte le lettere o solo per quelle da Napoli in poi?
Capire questo non dovrebbe portare comunque nessun giovamento nella ricerca della verità o comunque nel decifrare e sbrogliare le motivazioni e dinamiche prescomparsa ma forse potrebbe dare nuovi indizi ed aprire nuove ipotesi sulle modalità di allontanamento da Napoli e sulle ore successive.
Esaminando la prima lettera da Napoli leggiamo la data 11/01/1938 e successivamente Ettore indica nel 13/01/1938 la giornata di prolusione.
Qualcuno sostiene giustamente che la famiglia non potesse così avere il tempo di organizzare la venuta a Napoli in tempo per le.09.00 del 13.
Questo in base alle tempistiche postali che avrebbero consegnato la lettera a Roma il 12 a metà mattinata.
Quindi bisognava partire dopo pranzo per poter alloggiare con calma a Napoli.
Anche se piccole dovevano esserci delle borse vista la presenza di donne.
Le tempistiche per una tranquilla e decorosa organizzazione non c'era.
Tranne se avessero le valigie già pronte ma credo fossero comunque risultate affrettate le tempistiche e macchinosa l'organizzazione.
Invece ricevendo la lettera l'11 sarebbe stato tutto più semplice.
Seguendo questo ragionamento la lettera sarebbe stata scritta il 10.
Altra lettera, quella a Turillo: datata 19/03/1938.
"Vi mando un telegramma perché non mi aspettiate stasera, ma verrò certamente sabato prossimo" a me da l'impressione che intenda dire questo sabato non vengo.......quindi la notizia é contestuale alla giornata ancora in corso.
Si sta parlando di questo sabato......
Altrimenti avrebbe potuto scrivere, ci vediamo sabato........verrò sabato 26........tanto ormai sabato 19 era passato e non potevano esservi fraintendimenti sul sabato in oggetto.
Certo si può obiettare dicendo che Ettore scrivi "stasera" per adeguare tempisticamente la notizia al momento di lettura di Turillo.
Ma poi se la scrive il 19 la lettera sarebbe arrivata il 20 e qui invece mi sembra che Ettore si preoccupi di avvisare anche tutta la famiglia (ufficialmente ed educatamente con un telegramma) che purtroppo non trascorrerà la festività di San Giuseppe con loro.
Seguendo lo stesso ragionamento la lettera sarebbe stata scritta il 18 ed il telegramma inviato il 19.
E poi io credo si possa ipotizzare che quando poteva Ettore si recasse a Roma il sabato per poi tornare il lunedi.
Ma di questo non ho alcun riscontro.
Se così fosse la frase "Per ora non vengo perché lunedi ho alcune faccende da sbrigare......." avvalorerebbe la mia ipotesi.
Dopo queste due premesse dovremmo anche rivalutare le due lettere oggetto della scomparsa.
Seguendo questo filo di ragionamento potremmo dire che la prima lettera ricevuta da Carrelli sia stata spedita/imbucata il 24/03/1938 e quindi letta da Carrelli il 25/03.
Così la seconda lettera sarà stata scritta/imbucata il 25/03 e ricevuta il 26/03.
La prima fu imbucata a Napoli stesso e la seconda invece a Palermo.
Continuando: e se nella prima lettera le "11 di questa sera" avessero indicato un orario di partenza da Palermo il 25?
Magari direzione Tunisi.....un allontanamento definitivo, ancor di più di quello Napoli-Palermo. 
Ma Palermo-Estero......
Così dicendo Ettore si sarebbe imbarcato da Napoli il 24/03 (avendo già avvisato Carrelli dell'assenza del 25).
Molti insistono ancora che fosse una vacanza già programmata.......chissà che non lo avesse davvero comunicato...... 
E se invece la si vedesse al contrario? 
Cioè che un secondo personaggio spingeva perché entrambi andassero via?
Il tono della lettera avrebbe un senso più vicino alla realtà dei fatti?
Ettore non è egoista, lo fa per quest'altra persona.....
Chi? Una donna?

Adesso 29/03/2022 posso dire,visto le pubblicazioni di altri studiosi,che a Napoli Ettore venne coinvolto e travolto da un fugace ma intenso amore,vissuto in segreto seppur brevemente,con una donna prossima al matrimonio dalla quale avrebbe avuto la sua seconda figlia nata nell'agosto del 1938.

Quindi avrebbe senso che i due fossero partiti insieme da Napoli o che si fossero ricongiunti direttamente in Sicilia.
Come punto di incontro Palermo o Catania.
Non escludo che la seconda lettera oltre che per chiudere il cerchio comunicativo con Carrelli e dare un senso drammatico e coerente alla prima lettera potesse contenere dei velati riferimenti e comunicazioni per Carrelli o per una seconda persona.
Quest'ultima lasciata da Ettore.....oppure che proprio lei non ha avuto la forza di seguire Ettore........tutto all'ultimo minuto.
Perché non potrebbe aver programmato la fuga in compagnia? Cosa può escluderlo?
Leggiamo "il mare mi ha rifiutato", in Ettore viene meno lo stimolo,l'impulso di attrazione verso quella persona che lo ha abbandonato e di conseguenza una nuova vita lontana.......una speranza che era inizialmente racchiusa ed identificata nel simbolico mare come lo era per la "Donna del mare" di Ibsen.
Si premura di sottolineare anche che questa non la si debba interpretare come testimonianza di una repressa necessità di fuga e conquista della smaniosa libertà presente nei soggetti femminili, nelle eroine ibseniane - "non prendermi per una ragazza ibseniana"......"il caso - ha voluto che sia - (è) differente". 
(Si riferisce all'eroina tipo sviluppata da Ibsen e non ad uno specifico soggetto).
Quindi Ettore fugge anche da qualcuno e dal mondo, lontano da questa realtà?
Un posto dove dedicandosi alla sua vera passione - i suoi studi - possa sentirsi veramente libero, e poi proprio adesso con la fuga di tanti colleghi e le pressioni industriali e belliche sugli scienziati era meglio divenire irreperibile.
Fuggire da solo? Chi diede l'input? 
Ettore era un uomo sicuro delle proprie capacità ma per vivere come i comuni mortali aveva bisogno di affetto.
Un personaggio pirandelliano che dava un senso al suo peso solo se viveva un amore tormentato, dei sentimenti complicati.
Ma all'ultimo minuto appunto tutto cambia.... 
Rimane coerente con l'intento del piano prefissato ma lo farà da solo.
Cosi' sconvolto il piano deve aggiungere una seconda lettera all'unica prevista e dei telegrammi. 
Deduciamo che il 25/03/1938 Ettore sia già in Sicilia, usa la carta intestata del Sole per depistare le ricerche e spostarle su Palermo.
Il 25/03 Ettore scrive la seconda lettera che arriverà a Carrelli il 26/03.
Quel 26/03 Ettore manda due telegrammi, uno a Carrelli ed uno all'albergo. 
O forse solo quello all'albergo, magari l'altro telegramma fu un invenzione di Carrelli per giustificare il suo silenzio nel comunicare la scomparsa di Ettore.
Non si può nemmeno escludere sia stata una accortezza di Ettore per lo stesso motivo.
Carrelli prendeva tempo?
Le copie dei telegrammi ad oggi non esistono. 
Forse Carrelli sapeva della seconda persona?
Chi era? 
La Senatore e Sciuti sapevano qualcosa?
Rimane da capire se davvero qualcuno sbarcó con il biglietto di Ettore giorno 27/03 a Napoli.
Chiunque ben pagato poteva farsi quel viaggetto......forse doveva anche consegnare a mano il testo della seconda lettera "viaggiando forse con questo stesso foglio".
Non si parla di lettera ma di foglio. 
Partendo da Catania di solito si arrivava a Napoli dallo stretto con il treno??
Se cosi fosse, Ettore (viaggiando con il treno postale) sarebbe potuto scendere in qualche piccola stazione calabrese (paesini già frequentati da Fausto Roncoroni e dal collega Giuseppe Imbó).
Ma tutto questo discorso regge solo se Carrelli sapeva dell'assenza di Ettore (......mini vacanza per Ettore......) e avesse dovuto sostituirlo (si svolse lezione giorno 26/03?) ed anche per la mancanza delle buste di entrambe le lettere con data e timbro postale.
Ufficialmente Carrelli sapeva della mini vacanza ma poi a sorpresa sarebbe arrivata la prima lettera e successivamente avrebbe ufficialmente confermato e comunicato la drammatica scelta di Ettore.
Non andò come prefissato e per questo vennero mandati telegramma e seconda lettera a Carrelli. 
Il telegramna in albergo forse nel tentativo di far togliere il biglietto alla famiglia? 
Ma credo che Ettore non ritornò mai a Napoli.
Completando il discorso delle date e delle lettere, ad essere sinceri in una delle lettere da Napoli di sabato 22/01/1938 Ettore scrive su carta intestata dell'istituto di Fisica : "Ho finito adesso la quinta lezione".
Intestazione e frase fanno intendere che stesse scrivendo e quindi che spedirà la lettera il 22/01/1938.
Anche se in base all'orario di arrivo della lettera a Roma poteva contestualizzare e dichiarare che in quei momenti stava finendo la lezione.
Cosi certamente dopo questa informazione tutta l'ipotesi sulle date delle lettere può sembrare una forzatura o qualcosa di assurdo. 
Questa lettera contiene anche delle stranezze temporali : Ettore vuole mandato del denaro e questo sarà possibile solo da lunedi (se scrive sabato 22) e dice anche che fra pochi giorni verrà a Roma, quindi lunedi o martedi. 
A che serve quindi farsi inviare del denaro che arriverà almeno martedi?? 
Però se le banche erano aperte anche di sabato (non so se avveniva questo) forse il denaro sarebbe potuto arrivare lunedi prima di venire a Roma.
Altro esempio,nella prima lettera dell'11/01/1938 : "oggi abbiamo comprato i mobili".
Potrebbe essere successo appunto quel giorno stesso in cui scrive/invia la lettera o essere qualcosa di comunque programmato per l'11/01 e scritto sulla lettera inviata il 10/01.

ps. 
E se Sebastiano Sciuti fosse stato il tramite della comunicazione tra Ettore e questa donna? O addirittura terza persona? 
Così spiegasi l'incomprensibile citazione (dal sapore di scuse) di Sciuti nella prima lettera, comprensibile solo per chi sapeva determinati retroscena.
O forse era un allusione per indicare un complice che ha assecondato, coperto o facilitato qualche tipo di situazione? 

AGGIORNAMENTO 10/03/2021

Ettore a Palermo si riscoprì deluso e davvero solo ed infine pensò fosse meglio arrendersi.
Ci aveva già provato, più volte ma adesso....basta.....
Arrendersi alla vita ma non alla morte.
Come Socrate sarebbe andato incontro al suo supplizio,condannato dalla vita poiché aveva osato voler sperare in un nuovo modo di vivere, una nuova e meritata vita lontano da ciò che voleva cambiare.
Voleva vivere come gli altri, condannato alla sua genialità fin da piccolo.
"..... la sua mente era rivolta alla ricerca di un'arma nuova, che tutto sconvolgesse semplificandolo"
Amore.
Non andó così, la vita riservó altro,anche perché le persone co-protagoniste della vita intorno a lui non potevano essere mosse come pedine degli scacchi, non erano immobili soggetti succubi di calcoli e schemi.
Potevi sforzarti il più possibile di assoggettarle al determinismo del pensiero e speranza umana ma poi l'indeterminato destino unito alle singole esplosioni emotive che influiscono sulle azioni umane avrebbe sempre scombinato il risultato di quei calcoli.
Non era lui la ragazza ibseniana.... Stoicamente Ettore si faceva carico di quel peso della verità naturale dell'uomo e autopunendosi si sarebbe isolato ma stavolta da tutto, anche da ciò che voleva salvare e portare con se, anzi se ne sarebbe fatto carico come condanna del ricordo di un sogno infranto.
Ettore decise di chiudersi in convento, non lontano da Napoli.
Tramite contatti ecclesiastici (magari alti.....molto alti) riuscì ad entrarci e a rimanerci.
Mesi ed anni di forte turbamento furono quelli.
Anni di intensa mortificazione intellettuale e privazione emotiva.
Questa l'unica via di mezzo tra la realtà (quella riflessa intorno a lui) e la sua anima.
Quello il luogo giusto dopo che l'altro previsto (penso la Francia) era stato svuotato di significato e sostanza.
Non vi era altro posto.
Di tanto in tanto arrivavano notizie ad Ettore delle persone a lui care e ciò lo confortava ed addolorava allo stesso tempo.
Era meglio così,per tutti.
Ettore provava a vivere come gli altri monaci ma spesso la sua scienza lo coglieva e lo tormentava,nella sua mente premevan forte pensieri, riflessioni e calcoli matematici.
Come tentazioni da respingere affliggevano l'anima di Ettore.
Invece era solo vita, la sua vita, che chiedeva libertà.
Quel giorno bussarono insistentemente al portone e minacciosi si spinsero fin dentro.
Comandarono gli si desse ascolto e che venissero accontentati.
Ettore uscendo calmó tutti. 
Era il momento, la nuova fuga di Ettore aveva inizio....
Quegli uomimi, nonostante le apparenze e l'evidenza, gli avrebbero dato la libertà che la sua scienza desiderava, e si diede a loro con consapevole remissione e un senso di colpa nel cuore.
Perdonatemi.....
Ma forse la sua anima sentì meno pena poiché era quasi tutta rivestita di genialità che spingeva per divenire.
Ettore partì con loro per la Germania.

AGGIORNAMENTO DEL 23/03/2021

Ettore scrisse il 26 Marzo che forse avrebbe viaggiato con "questo stesso foglio" e che sarebbe tornato lunedi (28) al Bologna.
Il "foglio" arrivò per posta a Napoli il 27 mattina. 
Vi è un asincronismo.
E poi mancano le buste!
Dietro questa mancanza si aprirebbero altri scenari (Vedi dopo). 
Io ho sempre dato per scontato, leggendo tutte le fonti del Caso, che Ettore sarebbe potuto ripartire il 26 sera direzione Napoli ma vi è certamente un bel papocchio su le due date di ripartenza.
(Come detto precedentemente)
In realtà Ettore non ripartì e bisogna capire chi si nasconde (e perché) dietro questa confusione di date. 
Però assecondando la mia interpretazione dei fatti noti, Ettore sarebbe stato a Napoli quando il postino consegnava la seconda lettera a Carrelli.
Così dovremmo fare due ipotesi:
1- che Ettore non sia mai ripartito da Palermo per Napoli. 
2- che Ettore viaggiando con lo stesso foglio lo abbia consegnato direttamente a Via dei mille, 1 per farlo leggere a Carrelli. 
In entrambi i casi vi sarebbero delle omissione o delle bugie da parte di Carrelli.
Anche una persona vicina ad Ettore, con lui a Palermo, avrebbe potuto consegnare a mano la lettera dopo esser ritornata a Napoli senza Ettore.
Invece leggendo la seconda lettera ed assecondando la versione di Strazzeri e Tirrenia invece si deve necessariamente comprendere che Ettore si imbarcherà a Palermo la sera del 27 sbarcando, appunto, a Napoli il lunedi 28.
E sarebbe rientrato al Bologna come da lettera e telegramma. 
Così vi è un altro quesito: dove alloggió Ettore il 26 e il 27?Dove andó?
Quindi la lettera arrivó il 27 ed Ettore il 28.
Strano.
C'é qualcosa che non mi convince... 
Però la lettera reca data 26 e si presume anche imbucata lo stesso giorno.
Il fatto di non avere le buste è sospetto e rende tutto più confuso!
Le buste non ci sono perché non sono state mai spedite o perché la seconda non arrivò da Palermo?
Possiamo porci anche queste domande?!
Fu preparata magari lo stesso 25 ed intestata in data 26.
Quel foglio del Sole era già in mano ad Ettore e doveva servire per depistare o non allarmare Carrelli.....e servire da specchieto per le allodole (distrarre le ricerche) mentre si era in fuga già per l'estero.
Quasi una conferma di addio, una beffa, un saluto appena si fosse compresa la scomparsa. 
La Tirrenia diede i dettagli del secondo viaggio, non del primo.
Non vi fu un primo viaggio per nave?
Ettore era in cabina con qualcuno che non poteva essere rivelato?
Ettore era in incognito sulla nave?
Uno che stava scappando in incognito coperto clandestinamente da complici non poteva aver fatto il biglietto!
Nel secondo Ettore aveva acquistato il biglietto che fece usare ad un altro.
Se invece dovessimo mettere totalmente in dubbio le lettere dobbiamo partire dalla mancanza delle buste, dalla possibilità che Carrelli e famiglia abbiano mentito e che altri inviarono i telegrammi (se si crede che siano esistiti e non inventati per avvalorare la permanenza a Palermo). 
Quindi la "prima lettera", anzi foglio è stata spedita in altra data o consegnata a mano.
Era per Carrelli.
Che significava davvero per lui?
La "seconda lettera", anzi foglio : arriva da Napoli? Parte in data diversa da Napoli o Palermo? E' stata consegnata a mano?
I telegrammi non sono mai esistiti o spediti da altri?
Con questi domande ed eventuali sconvolgimenti la logica si ingarbuglia ancor di più!
Carrelli e famiglia allora sono dei mentitori.
Perché?
Le autorità li assecondano.
Perché?
E la lettera del Bologna......
Troppi complici consapevoli e troppe bugie da tenere in complicato equilibrio.
Più facile dedurre che tutti furono giocati da Ettore.
Infatti Ettore aveva comunicato al suo "angelo custode" inglese (agente anglo-sionista) che come altri scienziati (maggior parte ebrei) avrebbe usufruito dell'organizzazione per la logistica dell'espatrio in segreto.
Prima doveva organizzarsi,per il futuro accademico, con l'amico e membro di quella organizzazione che usufruiva dell'appoggio dei servizi di intelligens, Emilio Segré che avrebbe visto a Palermo.
Ettore non era certo nuovo all'ambiente delle intelligens e dei sottoefuggi segreti. 
Da anni per via del suo genio e gli interessi familiari (padre Fabio e zio Quirino) collaborava con la Regia marina (tra il Lazio e la Toscana).
Da Palermo avrebbe poi proseguito per l'estero tramite nave passeggeri o altra imbarcazione già predisposta.
Finalmente anche Ettore lasciava l'Italia! 
Così Ettore si imbarcó da Napoli verso Palermo seguito a distanza dall'agente Price (Zedeck il giusto).
Ma in realtà il piano era differente nella mente di Ettore.
A Napoli, Ettore frequentava l'ambiente di sinistra (socialista) di animo e azione antifascista. 
All'agente anglo-sionista non importava, non era qualcosa che non si conciliava con gli obiettivi e finalità della sua parte. 
Il vero piano di Ettore contemplava invece la fuga verso la Tunisia e poi la Francia, con la collaborazione degli antifascisti.
Grazie a loro avrebbe eluso la sorveglianza di Price a Palermo.
Ecco perché scelse quell'incontro! 
Ettore in Sicilia non incontró più Segre, dovevano vedersi fuori Palermo (Monreale, San Martino delle scale?).
Ma qualcosa stravolse entrambi i piani di fuga programmati.....
Ettore il 26 Marzo acquisto' un biglietto di ritorno a Napoli per il 27 sera e poi sparì dalla vista di Price. 
Bisogna capire come e grazie a chi (Chiesa o antifascisti?). 
Price scoprì solamente che Ettore aveva comprato un biglietto di nave ed il 27 sera si imbarcó sulla stessa nave,dopo aver acquistato un biglietto per la stessa cabina "Buongiorno, prendo quello che ha preso lui!".
Ad Ettore erano ovviamente anche interessati i tedeschi i quali erano stati gentilmente rifiutati.
Forse momentaneamente.....
Ma non persero mai le speranze e il loro corteggiamento non si era totalmente spento.
Questi sapevano di Ettore a Palermo e volevano anche capire il perché di tutti questi spostamenti. 
Mandarono un uomo che non era propriamente un loro agente ma semplicemente degli occhi ed orecchie amiche,che di tanto in tanto raccontava se vi era qualcosa di importante in Sicilia, Vittorio Strazzeri.
Un informatore a tempo perso, visto che andava in Germania a trovare la figlia non gli costava nulla raccontare qualcosa della bella Sicilia!
In quella cabina si ritrovarono Price e Strazzeri ed incontrarono il terzo uomo che non era Ettore.
Infatti per depistare tutti Ettore pagó profumatamente un tizio qualunque (o forse un collaboratore) per scambiarsi i biglietti e fargli dichiarare di chiamarsi Carlo Price.
Al tizio Ettore promise che allo sbarco avrebbe dato il resto della somma concordata se la recita fosse andata a buon fine. 
Infondo non vi era nulla di pericoloso, erano sopra una nave piena di militari ed inoltre la storiella di Ettore sarà stata abbastanza convincente. 
E se quel tizio fosse stato Tommaso Lipari? 
Ma qui si aprirebbe un altra storia, più fantasiosa di questa che sto già provando a costruire.
Nella cabina il tizio si presentó a Strazzeri mentre il segugio inglese (il primo entrato in cabina) in silenzio ed in disparte ascoltava.
Forse il tizio si chiamava solamente Carlo Prais e nulla più.
"Piacere mi chiamo Carlo Price!" 
L'inglese capì la fregatura, una beffa irrisoria messa in piedi da Ettore e rimase coricato fino al mattino, con il sangue che gli ribolliva.
Strazzeri da parte sua, dopo essere stato rintracciato, vuotó il sacco facendo capire che vi erano semmai delle responsabilità inglesi (non tedesche).
Ettore era sparito dal 26 e non era sulla nave diretta a Napoli il 27.
Precisiamo che la Tirrenia dichiarò che quelle erano le informazioni e le date ma non esibì o consegnò mai le cedole dei biglietti, questo fa aumentare ancora di più i dubbi.
Alberto Beneduce era un pezzo grosso della Tirrenia e socialista, massone e non proprio amante del fascismo,forse c'entra qualcosa nei presunti depistamenti?
Ma forse, più semplicemente lo spostamento di 
Ettore, almeno inizialmente, doveva essere segreto,quindi magari non esisteva un biglietto.
Ma nonostante l'avessero aiutato,anche i collaboratori antifascisti non ebbero più notizie di Ettore e capirono che il piano con essi concordato era andato in fumo.
Ma Ettore rimase in Sicilia e con l'aiuto di qualcuno sparì.

p.s.
Nel testo postumo pubblicato da Giovannino (prestanome di Luciano) Ettore paragonava la reazione sociale innescata dalla felicità (....soddisfazione.....appagamento......amore.....) una reazione a catena come quella nucleare che appunto sarebbe e potrebbe essere prevedibile e perseguibile, come un esperimento da laboratorio, anche persino da chi del governare dovrebbe farne un arte.
E Luciano sapeva che Ettore cercava disperatamente e liberamente questa catena di emozioni e sentimenti.
....."qualcosa che tutto sconvolgesse semplificandolo".
Perché,anzi per chi Ettore fuggiva??


ETTORE E IL MAL D'AMORE
Prendendo spunto dalle parole di Ettore stesso scritte sull'ultima lettera da Palermo possiamo ben dire che anche lui ha indicato che il suo fosse un Caso (una delle tante possibilita' della vita),ma ben differente da quello che egli stesso suggeriva nel parallellismo con la "ragazza ibseniana".
Appunto c'è da notare che Ettore scrive "una ragazza ibseniana" e non una "donna ibseniana" non volendo indicare uno specifico personaggio al quale si potrebbe pensare abbinandolo alla frase sul mare "il mare mi ha rifiutato" ma piuttosto indicando i soggetti spesso associati da Ibsen ad una smania,ricerca e necessita' di liberta' e riscatto rispetto alle strette maglie sociali e morali in cui si ritrovano chiuse con impotenza della propria' volonta' ed aspirazioni.
Ettore indica che nella casistica delle possibilita' che contemplavano quella determinata parte della propria vita ed in generale tutta la storia della sua esistenza personale e familiare, quella situazione venutasi a creare non era lo specchio di una tematica comune ai soggetti di Ibsen.
Forse il dramma era simile nelle linee generali ma la sua scelta non era figlia delle stesse smanie e necessita' che sentivano dentro le eroine/vittime del teatro di Ibsen.
I contorni ed il clima erano simili ma i fatti ed i soggetti differivano per intenzioni e scelte.
Ma tuttavia questo suggerimento puo' farmi pensare ad una qualche allusione ad una storia d'amore non andata come previsto "il mare mi ha rifiutato" e quindi molto simile all'atmosfera dell'opera teatrale "La donna del mare" di Ibsen.
Ho letto "La signora /donna del mare"  ed "il caso è differente" appunto.
Differisce nelle dinamiche od ovviamente negli intenti che comunque non lo discostano dal senso ed emotività interiore dell'opera e dei suoi protagonisti.
L'incapacità di comprendere un significato latente della propria esistenza che fugge dalla logica e dalla consapevolezza e certezza delle proprie voglie.
Non saper tradurre in realtà e realmente ciò che davvero l'anima vuole.
Un continuo sfasamento tra anima e ragione che inspiegabilmente non riescono a coincidere.
Un mal di vivere che trova senso solamente nel pieno e tangibile significato di libertà (e quindi pace) che lo pervade costantemente ma che accende e da vita a quel malessere che infine prenderebbe vigore e realtà facendo si che anima e ragione possano finalmente coincidere dando finalmente una logica ed una direzione a quella vita.
Libertà significa non possedere in nessuna parte della mente e dell'anima impedimenti o limiti.
Avere uno sconfinato mare di piena volontà nella propria vita.
Non dover costruire la propria vita ma poterla creare dal nulla e nel momento che si vuole.
Ettore ha sempre sentito come un amorevole peso le attenzioni della madre e forse come un giogo le aspettative e pretese del suo cognome.
Tutto racchiuso in una gravosa consuetudine secolare di presunta superiorità,retaggio di quelle casate siciliane che incombe sui loro appartenenti anche contro la loro stessa volontà.
Ettore dentro di se è stato sempre attratto, come un genio immaturo, da quel mare che era la "sua scienza", una attrazione inarrestabile nella sua anima e nella sua mente.
Un mare che voleva navigare da solo e senza interferenze o imposizioni altrui, un mare libero.
Chiunque avesse guardato a quel suo mare sarebbe stato un intruso inopportuno ed inaccettabile.
Su questa sua visione appunto incombevano quelle componenti familiari che infine lo rendevano oppresso e soggiogato contro quella voglia congenita e spesso orribile che lo spingeva da dentro.
Un animo combattuto tra realtà e una forza sconosciuta ed indecifrabile dentro se.
Solo una libera volontà avrebbe potuto tradurre quella forza in realtà comprensibile.
Ma forse non era soltanto smania e necessita' di pura liberta' fine a se stessa ma liberta' di poter decidere,liberta' di non partecipare o contribuire a qualcosa che Ettore non accettava moralmente e socialmente.
L'amore è solo uno dei tanti ingredienti incastratisi tra questi fatti e turbamenti dell'anima che avranno contribuito alla maturazione della sua scelta inevitabile.
Anche Giovannino conosceva questo suo tormento e con Ettore ne condivideva il segreto.

ps.
Prendendo spunto da queste parole ed allusioni un'altra ipotesi (sempre con il mio stile e tantissimi forse) si figura a grosse linee in quella di un probabile interesse sentimentale per Elfriede Spiro (Moglie di Segre') trascinato poi in maniera piu' o meno segreta fino agli anni del 1938.
Certo potremmo valutare altre donne (Da qualche parte ho letto che una volta Ettore si accompagno' ad una "cugina" in una festa in casa di conoscenti).
Magari un alunna o nobildonna o donna della borghesia dietro questo ipotetico amore.
Vedremo!
Quindi al momento,giocando con questa ipotesi,dico Elfriede Spiro.
Vi fu di sicuro una sorta di velata ostilita' o distacco dalla figura di Ettore da parte di Segre'.
Cosi' certo coinciderebbe il senso di un viaggio a Palermo e probabile fuga premeditata verso Tunisi - anche come scrissi nutro tante domande verso questa destinazione suggerita nel "Promemoria Tunisi- (Il Citta' di Palermo da li' a pochi giorni avrebbe fatto scalo anche a Tunisi) e sarebbe piu' verosimile anche un accostamento con l'opera di Ibsen.
Avrebbe un senso la partecipazione al Concorso del 1937 e la nomina fuori concorso.
Il non aver partecipato alle nozze di Segre'.
I presunti viaggi di Ettore a Firenze (Dove viveva inizialmente Elfriede)
Le liti con Fermi trovatosi involontariamente in mezzo a questa situazione.
Poi con tutto questo non bisognerebbe tralasciare le ipotesi esterne di una iniziale probabile collaborazione tedesca e volendosene distaccare, una timida intenzione di trasferimento in America (Insieme a Fermi e Segre' ma solo per il fine di non allontanarsi dalla donna)
Poi nulla ando' come sperato da Ettore - "il mare mi ha rifiutato-.
Mare inteso come mezzo e luogo di liberta' dalle oppressioni dell'anima e della mente.
Con tutto il rispetto da mettere nella ricerca delle verita' del caso Majorana magari questa è solo una pura storia di fantasia.
Anzi è proprio una mia burla.......non è lei la Donna.....
Infatti è evidente che quella di Elfride Spiro è una ricostruzione puramente fantasiosa ma simbolica di come i meccanismi amorosi potessero certo coinvolgere ed interessare Ettore.
Così leggendo potremmo avere certo il dubbio che un amore non sia qualcosa di assurdo da attribuire ad Ettore.
Ovviamente con nomi differenti.... 
Allora chi sono queste donne......??


AGGIORNAMENTO DEL 14/04/2021

Nel 1930 Giovannino consiglia ad Ettore di assistere all'opera "Come tu mi vuoi" di Pirandello.
Forse perché Ettore ne era un estimatore o forse perché quel dramma rispecchiava,presumibilmente, un aspetto della sua vita.
Partendo da questo supposto flebile indizio nulla ci vieta di estenderlo a storia seppur largamente fantasiosa o inconsciamente probabile.
Quale aspetto potrebbe rispecchiare se non quello sentimentale?! 
Possiamo escludere che fosse totalmente estraneo ad Ettore?
Non possiamo.
Ipotizziamo ed usiamo la fantasia:
Ettore, in tempi migliori, frequentava una cerchia di amici spensierati e goliardici ma anche benestanti ed intellettuali che si ritrovava, tra gli altri, alla Casina delle rose a Villa Borghese.
Lì si concentravano più o meno personalità di alto livello, uomini e donne.
Spesso Ettore incrociava lo sguardo di una donna, elegante e raffinata.
Sicuramente dell'alta borghesia o della nobiltà da come si presentava.
Ne fu poi certo poiché, interessato, si informó.
Una donna interessante ma sposata.
Ingrediente fondamentale per una storia travagliata e non a lieto fine. 
Nei mesi riuscì a parlarle e la confidenza divenne sempre più affine ed interessante.
Avevano tante cose in comune. 
Ettore non era insensibile al fascino e tanto meno al miraggio nobile dei sentimenti.
Un amore da romanzo, segreto ed intenso. 
Ed i due divennero amanti.
Quella donna ignota assecondó, nonostante la sua realtà, l'amore desiderato e sperato da Ettore.
Giovannino lo sapeva e per questo consiglió quell'opera.

Da una lettera di Giovannino sono arrivato a questa affascinante ipotesi, la fantasia è un pennello che fa disegnare qualsiasi quadro della realtà.
A volte combacia, a volte no. 

Continuando ad usare la fantasia supponiamo che Ettore abbia portato avanti questa relazione almeno fino al 1933/34 (anche quando era in Germania scese giù a Roma per un pó di giorni. Che faticaccia per quei tempi!)
Poi bruscamente tornò a Roma. 
Vi erano forse delle turbolenze o sofferenze d'amore?
Era nata un'importante motivazione che riguardava i due? 
29/03/2022 - Adesso posso confermare,dopo pubblicazioni di altri studiosi,che era nata la prima figlia.
Infine l'entusiasmo iniziale, il gioco della passione segreta andava sfumando scontrandosi con la cruda realtà della vita.
Lei si rivelava per ciò che davvero era, una donna eccentrica ed opportunista che nonostante tutto non voleva abbandonare i privilegi della casta o precludersene altri.
Ettore non era più solo il suo stimolante passatempo,adesso era un peso che andava allontanato. 
Prima era riuscita ad attirare Ettore, affascinante a suo modo,ed adesso lo posava come un giocattolo.
29/03/2022 - Vi è anche le ipotesi che le famiglie vollero l'allontanamento tra i due per evitare lo scandalo. 
Heisenberg, in un intervista del 1963, disse: "..... forse attraversó dei momenti particolarmente difficili della sua vita, con altre persone, forse delle ragazze o qualcosa del genere." insomma sembrava che Ettore avesse sofferto per amore....ma credo che persino Heisenberg la sapesse più lunga di quanto raccontasse.
Intanto dal ritorno dalla Germania Ettore si chiuse in se stesso e nella sua stanza.
Non frequentava nessuno, ufficialmente. 
Forse usciva o viaggiava solo per ciò che aveva più a cuore o per cio' che non poteva evitare.
Non voleva altri impegni o disturbi, facendo credere stesse sempre in casa.
Ma forse Ettore girava e viaggiava per l'Italia (vedi Tebalducci o ipotesi oltre confine.Lugano?).
Ovviamente io non credo affatto in una improvvisa crisi nervosa o esaurimento.
Una balla,della famiglia. 
Ettore arrivò in Germania sereno e ne tornó turbato ma il problema non nacque all'estero ma in Italia dove qualcuno gli stava stravolgendo la vita. (29/03/2022-nascita figlia e allontanamento forzato)
Ettore fu deluse ed ignorato , privandolo deggli affetti. 
Quindi l'isolamento di Ettore non fu colpa dell'ambiente accademico o scientifico, cosa che poteva accadere in qualsiasi momento ma sicuramente non subito dopo un'entusiasmante (per certi versi) e lusinghiera esperienza all'estero.
Anche i servizi segreti tedeschi lo corteggiarono in Germania. 
Oppure poteva accadere molto dopo, con un accumulo di disillusioni professionali. 
La morte di un genitore è un forte dolore ma non volendo essere insensibili è un qualcosa di naturale e logicamente prevedibile con il quale si viene a conoscenza fin da giovani, si impara a convivere con questa evenienza e si elabora mentalmente ed intellettualmente il concetto stesso di morte.
Il padre morì dopo una malattia ed uno straziante strascico di errori medici,quindi un percorso travagliato che culminó con un doloroso lutto.
La mancanza e l'assenza semmai si sviluppano e manifestano più avanti nel tempo. 
Qualcosa che invece crediamo poter conoscere ed elaborare come la morte ma che in realtà non riusciamo a razionalizzare e comprendere è l'amore (in tutte le sue sfaccettature umane e sociali). 
L'amore è un qualcosa di diretto che ci investe sfuggendo ad ogni tipo di elaborazione, si sviluppa e manifesta sempre diversamente in ogni attimo e si fa guidare incondizionatamente dall'istintiva emotività relegando la razionalità, anche di un genio, in fondo alla decenza umana.
La privazione dell'istintiva e viscerale libertà di poter amare qualcuno, che sai profondamente tuo, ti avvilisce nell'intelletto e nell'anima. 
Ne rimani per sempre ferito covando usurante risentimento o voglia di riscatto.
Quindi fu proprio questo il motivo del suo isolamento: l'amore. 
Magari poi accompagnó il tutto con una depressione pilotata, quasi a protesta verso il mondo, un disgusto per l'umanità e per i suoi comportamenti.
Schifato dal mondo degli umani! 
Ettore si buttò, per non pensare ad altro e comunque avere uno sfogo,anche su vari studi scientifici ed umanistici.
Non aveva bisogno di approvazioni, lusinghe ed accademiche conferme per soddisfare il suo ego di genio, lui era al di là del normale sforzo umano che tentava di raggiungere degli obiettivi, lui capiva, sapeva e banalmente ammirava ciò che sublimente il mondo non poteva vedere, raramente condivideva tutto questo.
Non avrebbero capito.
Quasi nessuno poteva capire lui.
L'amore fu perso, era ormai lontano, troppo lontano, ma non perse lo strascico di insoddisfazione ed incompletezza che ancor gli restava.
Nel 1937 Ettore divenne professore a Napoli.
Lo volevano lì. Chi?
Dovevano destarlo ed anch'egli assecondó quell'auspicio.
Ettore era una risorsa per l'Italia e non doveva essere sprecato. 
Fin da piccolo era abituato ad essere tirato per la giacchetta di qua e di là.
Abituato ma insofferente. 
E così rientrò nel mondo normale e
pur se insoddisfatto dell'ateneo e dall'ambiente studentesco Ettore provava a vivere tra gli uomini, provava a restare nella società.
Che altro poteva fare?? 
Erano lontani i tempi delle frequentazioni a Villa Borghese ma a Napoli provò a farsi delle amicizie ed a farsi introdurre in alcuni ambienti della società.
O forse si fece trascinare, lasciò fare agli altri. 
Conobbe personalità più o meno in vista, all'accademia Pontaniana ed in qualche salotto napoletano. 
Conobbe persone nuove come Michele Sciuti e magari qualcun altro gia' conosciuto a Roma. 
Adesso 29/03/2022 sappiamo che in quel periodo Ettore ha avuto nuovamente una donna.
Qualcuna che rivide a Napoli? Potrebbe essere capitato? 
Troviamo un'altro rifermento letterario che potrebbe indurci a costruire intorno nuovamente una storia sentimentale. 
La Donna del mare, tra tante opere di Ibsen, colei che smania, nel profondo, di cedere alle vecchie passioni come riscatto di autodeterminazione e libertà ma che si riscopre infine soddisfatta quando le si spiega che è libera di scegliere come e quando vuole.
Ma non è certo Ettore la ragazza ibseniana, lui non desidera alcun riscatto o libertà credendo di non avere la forza di ottenerlo (ma lo scoprirà molto presto). 
Appena lo vorrà saprà come e quando viverli. 
Il caso è differente.
Non è lui che si deve prendere per una ragazza ibseniana. 
Allora chi? 
Ettore si scusa con Carrelli anche per le noie che verranno a causa delle indagini sulla sua scomparsa.
Anche...
Chi scrisse le due lettere mise significati che ancora pochi hanno colto. 
Carrelli ed Ettore non erano certo amici ma arrivarono a comprendersi.
Forse pure ad accordarsi. 
Mi vien da pensare alla famosa cartelletta (consegnata alla Senatore) che poi finì nelle mani di Carrelli. 
Chissà se non fosse già stato previsto dall'inizio. 
Magari Ettore gli chiese un grande favore che sarebbe stato poi ricompensato con importanti studi. 
Carrelli accettó.
Quella cartelletta doveva arrivare a Carrelli dopo la scomparsa di Ettore, cosi raccomandó di fare alla sua studentessa. 
Anche Sciuti in un intervista alla Bonolis dichiarò che, con la scomparsa di Ettore, Carrelli ci guadagnò. 
Con la storiella del marito che prese la cartelletta a sua insaputa si tolse dagli impicci di dover spiegare che fine fece la stessa. 
Ma perché poi raccontarlo se non vuoi avere noie?
E non lo fece subito ma dopo decenni.
Magari successivamente qualcuno venne a sapere o lesse quei documenti della cartelletta.
Altrimenti perché parlarne dopo tantissimi anni? 
La Senatore quel 25 ricevette, alla luce del sole ed in bella vista, la cartelletta per Carrelli.
Ettore le consigliò (già la Senatore in parte conosceva il retroscena) di ritirarsi a Cava dei Tirreni fino a nuova comunicazione.
Dopo suo contatto avrebbe potuto consegnare la cartelletta a Carrelli.
La scomparsa di Ettore fu improvvisa ed imprevedibile. 
Tutto questo perche' dietro vi è una donna.
29/03/2022 - ovviamente io conosco l'identita' di quest'ultima ed anche della prima (figlie comprese)
Riprendendo l'influenza letteraria potremmo supporre potesse essere una giovane donna anch'essa sposata.
Altrimenti quali turbamenti potrebbero mai arrivare?!
Magari, frequentata da tempo e perché no, sposatasi con l'approvazione di Ettore. 
Finalmente i due decidono di vivere insieme ma fuori dall'Italia e cosi si imbarcano, nascosti da complici, sulla nave per Palermo. 
La prima lettera per Carrelli. 
Ma la ragazza cambia idea e non parte da Napoli o si ferma a Palermo.
La ragazza avendo sposato un uomo benestante che gli prospetta una vita serena ed agiata dimentica strategicamente il sentimento per Ettore e vuole rimane con il marito. 
Un pó come La donna del mare di Ibsen.
E poi vi era la gravidanza in corso....
Quindi viene inviata la seconda lettera.
Ettore amareggiato per la nuova delusione fa perdere le proprie tracce da Palermo.
Iniziano i depistaggi e le prese di distanza. 


La prima lettera è stata spedita da Napoli o fu lasciata sulla scrivania di Carrelli lo stesso 25 pomeriggio (dopo aver incontrato la Senatore)? 
La busta comunque manca e vedremo il perché.
Il 26 da Palermo arriva un telegramma a
Carrelli.
Questo è inviato:
-da un complice, avvisato per telefono.
-da una persona insieme ad Ettore.
Forse la seconda.
Il 27 Carrelli riceve una seconda lettera o forse recapitata a mano. 
Sul foglio vi è scritto Palermo ed il simbolo dell'Albergo Sole.
Non vi è busta quindi.
Se ci fosse stata, allora meglio far scomparire anche la prima.
Uguali, adesso. 
Il foglio del Sole inizialmente sarebbe servito per depistare le ricerche o le indagini, portarle lontano, in Sicilia e lì farle perdere. 
Il complice avrebbe fatto altro, era previsto altro.
La lettera alla famiglia all'albero Bologna (ed il telegramma all'albergo) serviva da megafono pubblico qualora Carrelli non avesse denunciato la scomparsa.
Qualcosa stravolse i piani (come visto sopra) 
Un cambiamento, per un ripensamento.
Adesso il piano era cambiato, bisognava attendere, prendere tempo.
Il telegramma al Bologna rinviava la lettura del biglietto "Alla famiglia" almeno a lunedi o martedi. 
La seconda "lettera" arrivò a Carrelli ma il soggetto del testo del foglio non era Ettore.  
Caro Carrelli.....invece io volevo dirti che......
Il telegramma, compilato da l'altro soggetto (un complice avvisato da Ettore), fu inviato infatti per tranquillizzare e bloccare Carrelli.
Non allarmarti segue lettera. 
Potrebbe anche significare che non vi era motivo di allarmarsi e che poteva considerare nulla la prima lettera. 
Sarebbe strano ma non impossibile che la lettera che dovesse seguire fosse la seconda ma vien difficile non allarmarsi attendendo un giorno la lettera che segue.
N. B. 
La seconda lettera "da Palermo" non fu scritta da Ettore o comunque il soggetto della stessa non era Ettore. Lo stile e la ricerca delle parole è la sua ma il significato e l'interpretazione riconduce all'altra persona insieme ad Ettore. 


La presunta e poco nota lettera di Ettore alla madre

Davvero Giuseppe Fava fece confusione sulle date?
Insomma la lesse dalle mani di Dorina.
I figli fecero in modo che fosse cosi. 
Insomma Fava ha riportato esattamente il testo e si confuse invece per le date?
Non vi è il luogo di invio, Ettore, ormai scomparso, non indicó il luogo e non volle prendere in giro la madre.
Sulla lettera doveva necessariamente esserci il timbro con il luogo (geografico) dove fu imbucata.
Un genitore leggendo quelle parole e/o conoscendo il vero stato d'animo del figlio propende per la tragedia ma se si analizza attentamente, il linguaggio è allusivo, un testo diplomatico che non esplicita e ne conferma ufficialmente un gesto estremo. 
Possiamo credere che la lettera sia autentica?
Perché il giornalista doveva inventarsi qualcosa che comunque non venne denunciato e smentito dopo l'articolo? 
Giuseppe Fava fu un serio ed ottimo giornalista.
Le informazioni però che ricevette potrebbero non essere vere. 
Chi convocò il giornalista a Viale regina Margherita?
La vecchia madre, all'insaputa di Salvatore e con la complicità di Maria (che nel 1972 tirò fuori altre lettere)?
Qui si fa intendere che Ettore partì il 26 (e non il 25).Perché?
Viene scritto che era noto che si stesse recando in Sicilia.
Ma perché? 
Queste due informazioni il giornalista le riceve dalla famiglia.
Siamo nel 1960.
Non vi era alcun dossier pubblico o altri articoli giornalistici.
Strategie familiari? Perché?
Se invece i fratelli erano consapevoli dell'intervista sarebbe questa allora servita ad avvalorare l'ipotesi del suicidio.
Perché nel 1960 si sente la necessità di ribadire questa ipotesi?
E soprattutto illuminare nuovamente questa storia assopita?
Negli anni successivi si parlerà spesso di Ettore : il centro di Erice, la biografia di Amaldi e vari articoli di giornale.
Devono essere degli anni importanti per la seconda vita in clandestinità di Ettore.
Forse ritorna in Europa?
Dopo un trascorso importante?
Ettore sicuramente avrà dato uno straordinario contributo al mondo ma pochissimi lo sanno.
Infine da questa intervista si deduce che Ettore prima di scomparire pensa alla madre e si scusa per le intenzioni palesemente suicide.
Anche il biglietto al Bologna fa presagire quelle intenzioni. 
Tutto questo mi fa pensare.
In entrambe viene suggerita alla famiglia la pista ufficiale da poter seguire o fare seguire indicandola velatamente (con la borsa di studio ecc. la famiglia fin da subito non avallava ufficialmente l'ipotesi del suicidio). 
Sembra quindi che la famiglia negli anni 60 giochi una partita a scacchi e provi ad anticipare le mosse di altri giocatori.
Si mette al riparo dal dover scoperchiare alcune prove o verità e mette in bella mostra l'ipotesi forse meno disonorevole del suicidio.

Permanenza all'estero : Germania ed Unione sovietica

E se Ettore Majorana nel 1945,a guerra persa dai nazisti fosse stato imbarcato da questi sull 'u-boot u-234 (con a bordo Heinz Schlicke) destinazione Giappone per un insperata missione che avesse perseguito l'estremo intento di assemblare e lanciare una bomba nucleare verso la costa statunitense?
Ma fortunatamente il sottomarino non arrivó mai in Giappone (presumibilmente dopo accordi per la resa da parte di una fazione nazista), venne dirottato negli Usa.
Lo scienziato Alvarez fece da tramite con l'equipaggio "scientifico" del sottomarino.
Ettore venne fatto sbarcare in America e portato nei centri di ricerca dove il suo contributo fu decisivo e fondamentale per il perfezionamento e funzionamento della bomba?
Gli Stati uniti avevano deciso, dovevano sganciare la bomba per dare dei segnali:
-Ai tedeschi e giapponesi che potevano ancora tramare un ipotetico secondo tentativo di attacco nucleare
-Ai russi per mostrare i muscoli ed il potente giocattolino (vista la già acquisita influenza sovietica in Europa orientale e centrale).
Prima della triste operazione i russi pretesero, come pegno per la non intromissione o veto, di poter ospitare in terra sovietica, avvalendosi dei suoi servigi, lo scienziato Ettore Majorana.
Se ne parlo' a Yalta?
In fondo era un prigioniero di guerra e dal punto di vista di Ettore forse egli avrebbe evitato scandali e ripercussioni (pubblicamente il problema non si poneva visto che sono stati riabilitati fior di nazisti). 
Gli Stati uniti accettarono e promettendo una redenzione umana e scientifica, una revisione storica della  figura di Majorana anche in Italia (grazie a De gasperi) e in Europa (grazie ad Adenauer) e di "prendersi cura" della sua famiglia e discendenza chiesero,durante la collaborazione russa, di favorire segretamente loro e segretamente la lobby ebraica/scientifica che di li a poco avrebbe anche supportato lo stato di Israele, tenendoli aggiornati su cosa avrebbe fatto e cosa sarebbe accaduto intorno a lui.
Cosi avvenne.
Nel 1950 venne a supportarlo e poi sostituirlo Pontecorvo,convinto che figure come lui ed Ettore erano necessarie a mantenere l'equilibrio della pace, per evitare che gli armamenti pendessero di più da una sola parte ma soprattutto per supportare ancora le lobby ebraiche.
Dopo tanti anni Ettore, grazie alla diplomazia occidentale (Adenauer) e le lunghe trattative, venne riportato in Europa, in Germania ovest da uomo ripulito e nuovo.
E poi accolto al Cern di Ginevra con tutti gli onori che gli spettavano come scienziato ed uomo.
Ma Ettore non volle ritornare alla sua vita pubblica........ormai era morto da decenni......
Inoltre Ettore rimase sempre con il dolore nel cuore, da tempo fiaccato dai vuoti d'amore ed affettivi subiti, dovette anche assistere impotente alla morte di internati ebrei e sentiva di aver contribuito alla morte con la bomba atomica (e quelle future che sarebbero potute arrivare).
A tutti esprimeva questo dolore e la ferma convinzione di non meritare altro ma solo di vivere di privazioni ed umiliazioni il poco che gli rimaneva ancora da vivere.
Trascorse i suoi ultimi anni tra le strade della Sicilia. 
"Did he dead in pace?" (dal dialogo degli scienziati ebrei a Princetown)
Ettore è morto in pace con se stesso e con Dio?
Ha trovato la pace dentro se?
È riuscito a perdonarsi?
Perdonatemi,se potete..... 


Segre' ed il suo risentimento

Dopo la scomparsa Segré sembra, inizialmente, non voler infierire sulla memoria di Ettore quasi dovesse farlo per dovere o perché gli si suggeriva questo.
Anche se irresistibilmente tende a sminuirlo facendo magari credere che lo faccia ancora strategicamente.
Diceva "lasciatelo dormire in pace" come per qualcuno che è morto o forse di chi vuole vivere in pace e fare sonni tranquilli.
O almeno ci prova. 
La verità di "Ettore in Germania" avrebbe potuto forse scoperchiare ufficialmente una superiorità scientifica di Ettore o un primato nella scoperta/studi sulla fissione/fusione nucleare a discapito appunto di Fermi o Segré.
E di lì ovviamente inquinare la riuscita del Progetto Manhattan con il fondamentale e risolutivo intervento di Ettore, derivante dal suo precedente "successo" tedesco.
Queste verità oltre che ad alcuni personaggi non convenivano principalmente alle organizazioni "ebraiche" dietro la gestione della clandestinità di Ettore. 
Forse l'unico a disinteressarsi della propria condizione umana e scientifica era proprio Ettore. 
Io credo, nonostante le costanti attenzioni dei servizi segreti italiani,che la collaborazione tra Ettore ed il mondo ebraico (e comunque antifascista) sia stato di lunga data, grazie all'introduzione iniziale di Segré.
Anche in Germania Ettore, oltre ai suoi personali, perseguiva gli interessi "ebrei" e per essi teneva ben aperte le orecchie.
Questo lo si potrebbe forse ipotizzare dalle lettere tedesche che sicuramente visionate dall'Ovra contenevano strani o inusuali commenti. Come quello sul  "sensibilmente rimbambito Bohr", quasi a volerlo sminuire volontariamente per abbassare il peso del personaggio e far credere che Ettore non lo stimasse o ne fosse indifferente. 
Tutt'altro invece, Bohr era ancora il migliore ed un pezzo forte degli alleati. 
Stessa cosa si può dire appunto della famosa lettera tirata fuori da Segré. 
La stessa era stata scritta per allontanare sospetti sulle simpatie di Ettore verso gli "ebrei" e una complicità socio-politica con l'amico Segré. 
E se la mancata partecipazione al matrimonio di Segré fosse stata per lo stesso motivo? 
Ma dopo vi fu la scomparsa di Ettore che invece doveva recarsi a Palermo per organizzare la fuga verso gli Stati Uniti con Segré. 
Il piano di fuga non andò come previsto e Segré fu lasciato come un pero e senza spiegazioni.
Se la prese parecchio! 
Dopo la morte di Ettore (1973/74), non potendo essere più smentito ed essendo ormai lontana la collaborazione attiva di Ettore, tira fuori la lettera da Lipsia (secondo me scritta solo per la censura o per sviare l'ovra).
Questa lettera prima andata, con altre, a fondo con la Doria adesso ricompare ed altri documenti verranno sicuramente alla luce dopo che sarà desecretato parte dell'archivio americano di Segré.
Tutto questo dimostra che ci sono grandi segreti dietro la vita (o seconda vita) di Ettore. 

AGGIORNAMENTO DEL 06/05/2021

Lo sconosciuto sulla Giovanna C. 

L'uomo con gli occhiali da sole sulla Giovanna C., in compagnia di Eichmann, sulla cravatta ha quella che sembra una spilla. 
La sua forma
potrebbe essere quella di una colomba, coda a sinistra e becco a destra.
Ovviamente il simbolo è chiaro e la sua forma "potrebbe" essere simile alla colomba della pace di Picasso.
Nel 1949 infatti gli fu commissionata dai Partigiani per la pace (componente di sinistra) e successivamente credo venne utilizzata dal World Peace Council e forse durante il Congresso per la pace di Parigi nel 1949. (Nel 1948 a Breslavia ci fu il Congresso degli intellettuali per la pace) 
Seguendo questo ragionamento quest'uomo potrebbe essere uno dei sostenitori od organizzatori di questi eventi o associazioni.
La tendenza era comunque di sinistra e non si può escludere che quest'uomo fosse un accompagnatore per conto del Cominform. 
Nulla esclude che Eichmann (con documenti di organizazione umanitaria come la Croce Rossa) fosse stato catturato dai Sovietici ed in cambio di informazioni scortato in Sud America dagli amici tedeschi di Odessa.
Anche se la storia ufficiosa dice che fu sempre sostenuto e vegliato dalla CIA, dalla cattura in Germania fino alla permanenza in Argentina.
Al di là di questa storia e su chi possa essere quel misterioso uomo vorrei certo dire che si potrebbe capire tanto da un dettaglio.


Il Signor And

Ad intuito potremmo supporre che il SIGNOR AND fosse in realtà
And-rea Finoccchiaro Aprile.
Politico del parlamento italiano ed in contatto con intelligens inglesi ed Americane.
Il padre e lui furono in parlamento ed al governo con gli zii di Ettore.

In realta' trattasi del Prof. Giulio Andreoli


AGGIORNAMENTO DEL 21/05/2021

Nel 1932 Chadwick scoprì il neutrone e già da anni vi erano serie ricerche sulle forze atomiche. 
Generalmente il loro potenziale bellico non venne ignorato a priori. 
Nel 1935 l'ammiragliato inglese accettò di custodire il brevetto di Slizard sulla reazione a catena.
Ma siamo ancor lontani dal partorire qualcosa di concreto.
Gli eserciti, oltre agli ordigni, si concentravano sui sistemi di comunicazione.
Era quella la frontiera tecnologica e strategica per fronteggiare preventivamente ed efficientemente il nemico.
Anche l'Inghilterra dopo aver condiviso ed accolto gli studi di Marconi voleva sfruttare il concreto potenziale delle onde radio. 
Ma non vi era solo Marconi..... 
Negli anni Trenta erano tanti gli uomini e donne che spiavano per il regime fascista e per le nazioni straniere.
Insomma tutta Europa pullulava di spie. 
Tra questi vi era una Donna, poliedrica direi, che lavorativamente parlando si concedeva al miglior offerente, contemporaneamente ed in segreto.
Una Donna, a quel tempo anche insospettabile, poteva reggere in maniera naturale il doppio gioco.
Ovviamente una Donna di una certa cultura e classe sociale.
Una nobilDonna italiana, al di sopra dell'ininfluente guazzabuglio popolare, ben addentrata negli ambienti altolocati, ma quelli che contavano davvero in Italia.
Dove tutto è regolato da schemi e scambi piu o meno prevedibili.
Devono essere fatte le giuste mosse e lei sapeva come muoversi.
Spia per il Vaticano, per i Francesi ed infine per gli Inglesi (Americani)?
Già dal 1931/32 le chiedono di avvicinare ed abbordare uno dei fisici più promettenti in Italia e l'unico al momento con un potenziale geniale latente e non ancora sfruttato a dovere:Ettore Majorana.
Un uomo schivo, particolare ed imprevedibile che detestava esporsi o farsi notare.
Majorana era soltanto un teorico che non ambiva ad altro che alla mera ricerca, voleva condurre solo studi teorici fini all'arricchimento intellettuale e culturale.
Un uomo quindi fuori dalle logiche caratteriali del periodo ed al di là degli schemi e convenzioni sociali.
Un uomo difficile da avvicinare ed acchiappare nel proprio raggio confidenziale. 
Fuggiva ogni tipo di collaborazione e ne soffriva se veniva convito o obbligato a farlo per dovere di legami amichevoli o familiari.
Più poteva defilarsi o dissociarsi meglio era. Il suo mondo era un altro.... 
Cosa poteva avere di umanamente attaccabile questo genio?
Vi era la famiglia ed i loro interessi, quelli erano utili ma parzialmente.
Come fare? 
Era un uomo e questo bastó per farlo cadere nella trappola di questa affascinante Donna.
Seppur assurdo non possiamo escludere questa possibilita'......l'identita' della donna mi è nota -29/03/2022 - e sicuramente,come da testimonianze a noi note,fu una semplice e disinteressata storia d'amore. Ma in mancanza di certezze posso anche andare di fantasia..... 
Ettore Majorana era un uomo, ebbene si, estimatore delle donne.
Fu cosi che la Donna riuscì ad avvicinare, conquistare ed afferrare Ettore.
Ma non bastava flirtare o vivere dei momenti di sesso, per coinvolgerlo e farlo aprire serviva immergersi in una storia d'amore trascinandolo dentro con la mente ed il cuore, giocando sulle sue debolezze, dolori e sogni.
Ogni grande uomo può avere un suo punto debole.
Ed allo stesso modo un animo femminile fiero e duro può essere scalfito sorprendentemente dalle sincere e pure debolezze di un uomo.
Entrambi caddero e furono travolti dai sentimenti ma ognuno di essi aveva una differente resistenza o deteriorabilità.
La Donna comprese e condivise la parte più sensibile e sacra delle debolezze di quell'uomo.
Così nacque una figlia...... 
Ma poi nel 1933 o 1934 ,anche per questa nascita, i due dovettero bruscamente e necessariamente dividersi.
La loro storia dovette interrompersi ma per qualche motivo rimasero in contatto.
I due si erano conosciuti, a Roma, negli ambienti separatisti siciliani (dove confluivano anche elementi liberali e socialisti), lei nobile e lui di ricca famiglia possidente. 
Entrambi sulla carta condividevano interessi ed obiettivi. 
Il separatismo era una grossa opportunità come lo fu l'unione d'italia, l'opportunità ripetuta di ricostruire un centro di potere ma più concentrato e circoscritto. 
Il popolo ci sarebbe ricascato un'altra volta e come sempre dietro vi era il sostegno Inglese (e Americano). 
In questo gruppo vi erano nobili e politici mossi da varie necessità o ideali.
Alcuni ci credevano davvero. 
Il punto di riferimento di Ettore era il Signor And.
Aveva Sciuti legami con questo ambiente? 
Visti i miei precedenti aggiornamenti potrei anche supporre che Ettore fuggi' tramite l'aiuto dell'ambiente separatista. 
Non so se Ettore fosse davvero fascista o antifascista (liberale o socialista) e nemmeno se condividesse gli ideali separatisti ma so per certo che gli esseri umani possono fingere interessi ed assecondare altre persone, ed i loro ideali, per raggiungere obiettivi personali, come il mantenimento di un amore.
Questa Donna oltre ad essere un agente in incognito (non addestrato ma acquisito, un informatore più coinvolto) doveva quindi anche essere una fedigrafa in segreto.
Come riusciva a condurre questa farsa? 
La Donna presumibilmente poteva alloggiare ne pressi di Villa Taverna, residenza dell'ambasciatore americano,ovviamente per mantenere meglio i contatti con gli "alleati".
A poca distanza vi erano anche le tante immobiliari di Ciano e delle palazzine di proprietà dell'ambasciatore italiano negli USA Adolfo Cosmelli-Sebastiani.
Ed Ettore scomparve..... 
Ma i due ex amanti non smisero mai di essere in contatto.
A Roma la Donna continuò ad operare come agente e parallelamente supportare la causa separatista delle nuove compagnie e famiglie, anch'esse vicine alle intelligens alleate.
Io credo che Ettore venne a Palermo, in dolce compagnia (un'altra donna) come dissi nei precedenti aggiornamenti e che poi sparì da lì ma se si dovesse valutare diversamente potremmo ipotizzare che Ettore sparendo direttamente da Napoli abbia commissionato a questa Donna l'invio della lettera e dei telegrammi da Palermo solo per depistare le ricerche.
E così Ettore, dopo la scomparsa, si ritrovò in Germania (come ho esposto nei precedenti aggiornamenti) e forse l'unica persona a saperlo era proprio la Donna, forse per amore o forse per l'opportunità di poterle chiedere aiuto o supporto quando ne avrebbe necessitato (per intercedere con gli "alleati") o forse perché infondo Ettore faceva il doppiogioco fin dall'inizio. 
La Donna a fine guerra (1944 o 1945) chiese un grosso favore ad Ettore, un suo collega agente in incognito che seguiva da vicino Mussolini e Ciano (primi anni) chiese di aiutarlo,per liberare un amico catturato e deportato dai tedeschi, un certo Vittorio Cini detenuto a Dachau.
Forse Ettore viveva tra Gotha e Friedrichroda.
Suppongo che Ettore gli evitò la morte ed a fine guerra questo riuscì a tornare sano e salvo in Italia.
Ettore a fine guerra non venne processato o giustiziato, forse proprio grazie alla collaborazione con gli "alleati" (vedi precedenti aggiornamenti) ma finì in Russia come già scritto prima.

PS.
Per la "liberazione" da Dachau di Cini ci volle l'intervento di Goebbels e di Eugene Dollmann
Potrebbe essere plausibile che il figlio Giorgio si sia rivolto a gente come Roncalli ed altri influenti conoscenti (come Vittore Branca) per trovare un modo per liberare il padre.
Poi da lì (credo che l'input lo abbia dato Roncalli) si è arrivati a Montini (che nel 44 era nell'ufficio informazioni del Vaticano che si occupava dello scambio di informazioni dei prigionieri di guerra).
Ma la supplica di aiuto sarà stata motivata forse da promesse di appoggio in direzione antifascista (Montini aveva aperto un dialogo in tal senso con la principessa Maria Jose) dello stesso Cini, uomo facoltoso e dalle importanti conoscenze.
Chi altri (inteso come ambiente, seppur ristretto, del Vaticano) poteva sapere di Ettore in Germania??
Forse quella famosa ed ormai lontana amante con la quale si era tenuto ancora in contatto?
E Giorgio Cini come è arrivata a questa donna? Tramite amicizie comuni della nobilta' (futuri parenti).
Infine si puo' dire che Ettore pregò Goebbels di lasciare andare Cini. Si arrivo' ad esso tramite Dollmann?
Bisogna capire solamente come Ettore tradusse questa supplica e come la motivó visto che era strano che un uomo che aveva tagliato i ponti con tutti e tutto facesse questa richiesta. 
A che pro? Perché lo fece?

Infine abbiamo due percorsi distinti : Roncalli tramite Giorgio Cini e Eugene Dollmann tramite l'ex amante di Ettore.


AGGIORNAMENTO DEL 11/07/2021

Dopo anni ed avendo anche intuito o forse solo ipotizzato alcuni aspetti sconosciuti di Ettore mi sono persuaso che nonostante tutto la sua scelta prescinda dagli accadimenti privati o accademici (o militari) che pur risultano essere una concausa ma non il soggetto dell'insofferenza e malessere esistenziale di Ettore.
Ettore infatti soffriva solamente se stesso, cioè quello che lui era per natura.
Un genio che si forzava o desiderava vedersi immaturo in modo da poter distaccarsi dalla vera realtà del suo essere e da come giustamente il mondo lo percepiva.
Tutti vedevano una mente brillante e una risorsa strategica.
Ettore voleva sfuggire, fin da piccolo, da quella lente che lo vedeva così.
Si era rotto di essere tirato di qua e di là.
Aveva provato a condurre una vita normale, amici, amori e lavoro. 
Ma tutto in lui spingeva verso il contrario e dentro di se non poteva fare a meno di desiderare e sentirsi attratto dagli studi della fisica.
Studi che erano solo fini a se stessi, quasi a ricercare la sofisticata estetica dell'ignoto dell'intelligenza umana, la scoperta dei misteri che Dio non ha concesso agli uomini, quell'istinto di ricerca e visione scorreva istintiva e naturale nella sua essenza più inconsapevole ed automatica.
Lo studio era un vizio ed una necessità tutta sua che non inseguiva o necessitava di gloria o condivisione.
Ma ahimè vivendo in questo mondo e nella sua realtà, per abitudini familiari e forzature sociali, talvolta le condivideva e mostrava. 
Questa la sua condanna, aver partecipato la meraviglia dell'ignoto ed aver assecondato, contro voglia poi, lo stupore e le aspettative del mondo intorno a lui.
Ettore ci provó a vivere come gli altri. 
Infine le delusioni amorose gli fecero comprendere con sconforto che il mondo degli uomini normali non faceva per lui. 
Ettore non poteva essere un uomo normale.
Le pressioni esterne dovute alla grandezza del suo genio divenivano sempre più pressanti.
I venti di guerra si preannunciavano ed il genio di Ettore sarebbe apparso sempre più fondamentale. 
Ettore voleva sottrarsi a questo mondo.......voleva vivere lontano dal mondo.
Certo lo avrà sfiorato l'idea di interrompere quella sua vita ma la prospettiva ed il miraggio di conquistare ed accedere ad un modo di vita migliore e giusto per lui forse (e spero) lo avranno fatto desistere.
Ettore non fuggì dagli amori o dalla scienza ma fuggì dalla sua stessa vita.
Fuggì da se stesso. 
Questo il vero motore e motivazione della sua scomparsa.

Quindi Ettore non morì nel 1938 ma certo venne trasferito in Germania contro la sua volontà. 

E se un nobile marito geloso ed amareggiato si fosse vendicato indicando dove Ettore si rifugiò aiutato dalla sua ex amante?
Questa lo ospitó (in una localita' vicina a Mirabella Imbaccari) e provó anche ad evitare le conseguenze di quella delazione dell'ex marito cercando supporto in un importante nome.
Purtroppo nulla si potte fare, solo forse garantirne l'incolumità ed Ettore venne "venduto o scambiato" con agenti segreti, tedeschi o deviati dell'Ovra.
Così ebbe fine la latitanza siciliana di Ettore ed iniziò la permanenza in Germania. 

AGGIORNAMENTO DEL 13/08/2021

Quindi dopo la lunga "esperienza" estera Ettore rientro' in Italia all'inizio degli anni sessanta e venne affidato all'organizzazione religiosa dei frati minori Cappuccini.
Ettore visse con loro da laico e a questi affidato per il resto della sua esistenza lontano da ogni ufficialita'.
Per il mondo Ettore non esisteva piu' da parecchi decenni ormai e viveva sotto falso nome accudito e supportato dai Cappuccini.
Ettore risiedette per anni con i Cappuccini nell'Italia peninsulare.
Negli anni Ettore fu comunque libero di muoversi in Italia,usando sempre come punto di riferimento l'ordine dei Cappuccini.
Venne piu' volte in Sicilia usando come punto di appoggio un convento caltagironese dei Cappuccini.
Ma Ettore non rimaneva in convento qui in Sicilia,si spostava tra le campagne di Mirabella Imbaccari come testimonio' Scibona.
Da quelle parti Ettore vedeva passare o forse incontrava casualmente una donna che fu sentimentalmente molto importante nella sua vita ed alla quale rimaneva necessariamente legato.
Ettore infine mori' tra il 1973 ed il 1974 in quel convento dell'Italia peninsulare e venne sepolto sotto falso nome (o in una tomba senza nome) in convento o in una delle proprieta' dei frati cappuccini.
Ad oggi seppur appurassimo il nome del convento non potremmo certo conoscere l'esatta sepoltura,vuoi per riservatezza dei frati o della famiglia.
Non escludo che infine le spoglie di Ettore siano state successivamente traslate in Sicilia.

Come detto nei precedenti aggiornamenti Ettore, dopo la Germania, venne trasferito in Unione Sovietica lavorando sotto copertura per gli "occidentali" e precisamente Israeliani, Americani ed Inglesi.
Ettore aveva come referenti collaboratori delle lobby scientifiche ebraiche.
Il centro di gestione di questi collegamenti era Israele.
Tramite contatti ebrei-russi arrivavano tutte le informazioni scientifiche per mezzo di membri della Chiesa ortodossa direttamente alla Casa Gerusalemme del Santo sepolcro dove venivano smistati ai frati dell'Ordine Minore,molto probabilmente Cappuccini (magari sotto la supervisione di Damaso da Celle Ligure).
Dai frati Cappuccini le informazioni arrivavano (forse tramite il R. P. Thomas Fitzpatrick) all'accademia pontificia Gregoriana e l'Istituto biblico (coinvolti a livello informativo nelle ricerche scientifiche).
Poi questi le condividevano con gli "occidentali".
Tutti uniti nel contrastare le forze comuniste e dare maggior forza alla controparte occidentale.

AGGIORNAMETO DEL 26/09/2021

Diciamo che Ettore stava blandamente e controvoglia collaborando con la Regia Marina Militare poichè introdotto dallo zio Quirino.
Li' conobbe altri,tra i quali Carrelli.
Durante e dopo il suo soggiorno a Lipsia Ettore venne avvicinato, per mezzo di Heisenberg, da alti vertici del regime sia politici/militari che scientifici, per invitarlo a collaborare nella ricerca scientifica tedesca.
La cosa era molto allettante e gratificante,siamo in un periodo molto lontano dagli orrori della guerra e la scienza tedesca era il massimo che uno studioso poteva desiderare.
Ettore titubava ma non rifiuto',forse rimando'.
In quegli anni aveva anche altre distrazioni e forti interessi personali per restare in Italia.
Motivazioni non accademiche o di studio ma private e sentimentali.
Infatti conobbe una donna alla quale si era legato sentimentalmente e da li' a poco sarebbe diventato padre.
Ma in quegli anni non interruppe comunque i rapporti con il mondo scientifico tedesco,lo fece ma per motivazioni ovviamente strategiche accadde in segreto.
In Germania si conducevano ricerche segrete sul nucleare e non doveva trapelare nulla per evitare che altre nazioni,tramite servizi segreti,appurassero lo sviluppo della scienza tedesca.
Inizialmente Ettore era in contatto con Heisenberg ma dopo il 1936/37 interruppe,penso per volonta' del regime tedesco,e rientrò nel raggio di interesse del Reichpost che con a capo Wilhelm Ohnesorge conduceva ricerche scientifiche sugli armamenti e specialmente sull'atomica.
Ed infine inizio' a collaborare piu' assiduamente e con piu' convinzione con l'istituto di fisica di Amburgo e piu' precisamente con Diebner ed Harteck. .
Questo accadde anche perchè in quel periodo era avvenuto un allontanamento doloroso e graduale con quella donna ed Ettore ebbe meno distrazioni per la testa.
Quindi Ettore inizio' ad incontrarsi con emissari tedeschi o a scambiare delle lettere con frasi in codice (vedi ultime lettere del 1938).
Nel 1938 Ettore sara' anche andato,per poco tempo, ad Amburgo e da li' a poco si inizio' a pianificare il suo trasferimento in Germania in gran segreto.
Ma qualcosa avvenne nei primi mesi del 1938.
Intanto Ettore ebbe una nuova avventura amorosa alla quale si era legato seriamente poichè stava divenendo padre per la seconda volta.
Oltre le motivazioni private forse Ettore si accorse che quegli studi ai quali stava collaborando stavano dirigendosi verso un uso sbagliato e comprese che gli intenti del regime tedesco erano piu' pericolosi di quel che si poteva intuire.
Spinto dalla sua coscienza ed anche dalle motivazioni sentimentali Ettore decise di fuggire altrove con la donna e provare a cominciare una nuova vita lontano da tutti.
Ma era cosi' difficile sparire completamente,forse un illusione e non aveva fatto i conti con il destino.
Ettore aveva preparato per bene il suo tentativo di sparizione,con depistamenti,finti accordi con altre parti e lettere e telegrammi.
Ebbene il destino volle che la donna cambio' idea e non volle partire,allontanandosi dalla sicurezza economica e dalla status sociale garantita dal marito.
Quindi il piano di fuga salto' ed Ettore si ritrovo' solo,deluso e con un piano di fuga che voleva intraprendere a tutti i costi.
Stavolta per fuggire da solo e provare a scomparire dal mondo.
Ettore chiese aiuto all'altra donna che ancora era il suo grande amore.Si rifugio' da lei in Sicilia (in una localita' vicina a Mirabella Imbaccari).
In quel periodo la donna,in crisi con il marito,frequentava un nobiluomo siciliano.
Il marito credendo Ettore fosse l'attuale amante lo segnalo' a qualcuno (alti vertici fascisti?) che pensarono bene (forse perchè sapevano) di contattare i tedeschi.
Nel frattempo Ettore provo' a fuggire verso la Calabria dal porto di Catania o Augusta,aiutato ed accompagnato dalla donna (da qui la testimonianza della "lieta compagnia").
Ma infine venne raggiunto sia dalla famiglia che dai tedeschi.
Qui si aprono due ipotesi:
- la famiglia voleva convincerlo a tornare al suo posto ma vista l'irremovibilita' di Ettore provarono a cercare aiuto nell'ambiente religioso che fece in modo di farlo emigrare in gran segreto in Sud america
-la famiglia voleva convincerlo a tornare al suo posto ma vista l'irremovibilita' di Ettore gli proposero di accettare l'invito tedesco. Infine i tedeschi che lo avevano raggiunto lo convinsero a collaborare con essi e trasferirsi in Germania.
In questo scritto proseguiamo con la seconda ipotesi (della prima ne ho parlato precedentemente).
Quindi Ettore ormai disilluso e stanco accetto' di trasferirsi in Germania dove infondo sarebbe stato lontano dalla sua vita passata ed avrebbe lavorato in segreto in un ambiente comunque gratificante e interessante.
Ormai non aveva piu' nulla da fare in Italia e gli stimoli erano tutti scomparsi,forse in Germania avrebbe avuto piu' fortuna e soddisfazione.
Ettore si trasferi' ad Amburgo dove lavoro' nei laboratori con Diebner ed Harteck. Si lavorava alle centrifughe atomiche nel tentativo di creare un reattore atomico.
Successivamente ebbe modo di essere trasferito,visto l'incalzare della guerra, presso altri laboratori dove si sperimentavano armi.
Ettore visito' e lavoro' in diversi bunker laboratorio segreti dove comprese l'orrore della guerra e la follia dell'ideologia tedesca,vide tanti prigionieri sfruttati e torturati in modo animale.
Tutto questo turbo' il suo animo facendogli maturare la necessita' di dover fare qualcosa per non contribuire in qualche modo al rafforzamento militare tedesco.
Provo' il piu' possibile a rallentare e depistare e fare ostruzionismo nelle ricerche scientifiche.Cerco' anche dei contatti con i russi per provare ad aiutare,nello sviluppo delle armi, anche un'altra superpotenza che potesse tener testa ai tedeschi (gli alleati avevano gia' Fermi ed altri ed era sicuro avrebbero raggiunto ottimi risultati).
Ma purtroppo gli studi tedeschi proseguivano con altri validi scienziati ed Ettore doveva comunque collaborare per non farsi scoprire.
Lo sviluppo della bomba ed il suo futuro uso avrebbe creato altre tragedie e disumanità.
Vennero testate alcune bombe atomiche ma non si riusciva a fare in modo di montarle sulle V2.
In quel momento lo studio sulla bomba atomica era piu' avanzato di quello degli alleati che procedevano lentamente e con vari stalli.
E se Majorana avesse ideato la spoletta che innescava l'esplosione della bomba atomica?
Allora senza di lui non si sarebbe raggiunto il perfezionamento dell'arma da poter montare sui razzi.
Ormai siamo negli ultimi mesi e la Germania sta capitolando, molti gerarchi valutano di arrendersi e trattare con gli alleati.
Ipotizziamo che Majorana si rifiutò di proseguire oltre ed altrove con la collaborazione impedendo cosi' di far funzionare la bomba.
Cosi' propose o impose di arrendersi e trattare.
Inizialmente indico' di farlo a favore dei russi con i quali era già in contatto, magari tramite il generale Ivan Ilichev.
Quindi valutata questa possibilità Himmler imbarcó Majorana e molte innovative attrezzature di guerra, tra cui la bomba atomica da assemblare, sul famoso U-boot 234 (ufficialmente diretto in Giappone). 
Infine Himmler pensò fosse meglio deviare il sottomarino e farsi catturare dagli Alleati.
Ettore diede istruzioni a Heinz Schlicke e scese a Kristiansand per continuare verso l'Urss.

Altro finale di questa ipotesi potrebbe essere che Ettore nel 1945 venne trasferito o gia' lavorava nei laboratori segreti della Turingia tra Ohrdruf e Dora-Mittelbau ed alla notizia degli arrivi degli alleati Ettore si sposto verso est dove stavano sopraggiungendo i sovietici. 

A Friedrichroda vi era una clinica che si chiamava Sanatorium Tannenhof, in Von papenstrasse 20 diretta dal Dott. Kurt Bieling che ha ospitato deportati illustri, come Vittorio Cini ed Ettore Tolomei, fuoriusciti da Dachau (anche per intercessione di Don Pancrazio Pfeiffer?).

Dachau e Friedrichroda, ad oggi distano 4 ore circa di auto e 70 ore a piedi.

Vicino a quest'ultimo paese vi era Gotha che insieme a Friedrichroda condivideva la presenza di varie fabbriche asservite alle necessità belliche.
Tra queste la Gothaer Waggonfabrik che tra altri prototipi ed armamenti hanno prodotto un antesignano dei velivoli stealth (leggero, invisibile ai radar e carico di bombe) come l' Ho-229 progettato dai fratelli Horten.

Pochi km distante vi sono Ohrdruf e Stadtilm. 

Ad Ohrdruf vi era anche un sottocampo di concentramento. 
Su internet si può leggere che vari ricercatori di segreti e scrittori del settore (come Karlsch o Harald Fath) hanno appurato, attingendo anche a pochi documenti (nel 1962 un tribunale quasi giudiziario sedeva ad Arnstadt, nell'allora DDR, per raccogliere le deposizioni dei residenti locali per un inchiesta intitolata "Befragung von Buergern zu Ereignissen zur oertlichen Geschichte". L'inchiesta era principalmente interessata a ciò che accadeva all'Ohrdruf Truppenuebungsplatz (TUP) negli ultimi anni della guerra. Le deposizioni sono diventate di proprietà comune nel 1989 alla riunificazione della Germania e possono essere visionate presso il municipio di Arnstadt), che sottoterra vi era un bunker/base/laboratorio segreto dove sarebbero stati effettuati studi sull'atomica e sulle onde elettromagnetiche (tipo raggio della morte di Marconi ecc).
Ed è altamente probabile vi sia stata anche una esplosione pseudo nucleare (bomba all'uranio).

Nel marzo del 1945 nella base vi fu un ammutinamento capeggiato dal generale Barber e 300 piloti grazie al quale, come dichiarò a maggio Goering, si voleva salvare l'umanità da bombe che potevano distruggerla.

Ad Ohrdruf era coinvolto il Reichspost? 
Il progetto S III nella valle del Jonastal era un
Reichspost Sonderbauvorhaben cioè Progetto di costruzione speciale del Reichspost (un addetto era Hans Rittermann, responsabile OKW dell'edilizia speciale del Reichspost, alias David Hans Hoffmann rifugiatosi a Gerusalemme). 
Già dal 1936/38 era stato costruito un centralino telefonico/telex sotterraneo dell'esercito chiamato Amt-10.
Ma nascondeva altri scopi clandestini e segreti, vi erano più piani sotterranei che si estendevano a raggiera.
Si dice che dal bunker fossero emanati costanti impulsi elettromagnetici che potevano arrestare i motori (non esistono riprese aeree alleate di questo centro) soprattutto per non far sorvolare aerei nemici.
Vi ricorda qualcosa? 
A capo di tutto il progetto vi era Hans Kammler,già responsabile del progetto delle V2 ed altre armi strategiche.
Ed a capo del Reichspost vi era l'ambizioso Ohnesorge, già citato precedentemente con ipotetici collegamenti con Majorana. 
-Altro personaggio legato a Ohnesorge ed altamente compatibile con Ettore era Manfred Von Ardenne (ed il collaboratore fisico Fritz Houtermans). 
Suggestivo pensare che Ettore e Manfred abbiano potuto collaborare sia in Germania che in Russia (dove tra gli altri vi erano anche Dopel,Riehl e Zimmer).
Infatti lo scienziato-inventore era tenuto molto in considerazione dall'establishment nazista e nei primi anni della guerra nel suo laboratorio di Berlino stava lavorando ad una tecnica di separazione degli isotopi chiamato "lavaggio degli isotopi" (sistema studiato anche dai suoi collaboratori Bagte e Korshing).
Potevano essere anche usate delle centrifughe (studiate da Harteck) oppure il ciclotrone migliorato di Ardenne chiamato Fonte di Ardenne.
In quel laboratorio ,finanziato anche dal Reichspost,si concentravano,lontano dai riflettori ufficiali,tanti scienziati brillanti come Houterman e Flugge e gli studi che venivano condotti riguardavano le forze atomiche e nucleari.
-Ad Ohrdruf ed Arnstadt nello staff di scienziati ve ne era anche uno di nome (Fritz o Heinz ?) Seuffert (direttore del Naturwissenschaften?) che ha guidato il progetto Waffen-SS.
Personaggio reale o pseudonimo? 
-Nella campo e nella base di Ohrdruf veniva spesso da Berlino Graf Von Stauffenberg, facente parte della resistenza antinazista infiltrata (si dice supportata dal Vaticano).
Chi incontrava??

Invece a Stadtilm ufficialmente nel 1945 venne trasferito da Gottow il laboratorio di Diebner e Gerlach.
In questo staff vi era il Dr. Rehbein ed anche uno scienziato di nome George Carl Stetter che aveva lavorato a progetti nucleari ad Innsbruck (chissà se Ettore sia mai stato in contatto con lui....), dove si dice abbiano progettato delle bombe al plutonio (Ad Innsbruck viveva anche Paul Rosbaud..... ). 


In Turingia vi erano fabbriche e laboratori anche a Gottinga e Nordhausen (V1/V2). 

Questo l'ambiente militare e scientifico in Turingia. 
Non possiedo nessuna prova o riscontro e nemmeno un flebile indizio ma se dovessi insistere sulla possibilità che Ettore abbia operato per i nazisti (convintamente o meno) questo ambiente potrebbe essere uno degli ipotetici possibili per Majorana.
Tutto ciò che ho appena scritto, con nomi di città, persone e tipologia di esperimenti anche se per instabili allusioni o fantasiose ipotesi potrebbe benissimo collegarsi ad Ettore Majorana. 
Se Ettore è stato in Germania durante la guerra allora è questa la parte di Germania nella quale probabilmente ha vissuto la fine della seconda guerra mondiale.
E quindi nella prima parte della seconda guerra mondiale ha collaborato saltuariamente con Diebner ed Harteck e poi successivamente con Von Ardenne.

Se ipotizziamo Ettore Majorana in Germania questo è l'unico percorso "lavorativo" che abbia potuto percorere,in maniera convinta e libera o meno.


AGGIORNAMENTO DEL 21/11/2021

In aggiunta alle altre ipotesi,in base alla dipartita di Ettore dall'Urss :

Anni 50
Per intercessione del Vaticano, consapevole papa Pacelli, e dietro precedente pressione di quell "organizzazione ebraica" Ettore poté tornare in Italia. Il trasferimento dall'Urss avvenne dalla Germania est alla Germania ovest.
Dopo un certo periodo e per volere del cardinal Montini e il cardinal Cicognani Ettore fu ospite dell'abbazia benedettina di Engelberg (Svizzera). 
Infine rientrò in Italia stabilendosi all'abbazia di Farfa.
In seguito si sposterà anche da lì.....

Anni 60
Giovanni Battista Montini (Paolo VI) fu molto vicino ai sovietici,sia da segretario che da papa.
Era legato anche ad assistenti notoriamente molto discussi,dopo essere stati scoperti,legati ai sovietici tramite i servizi segreti del KGB.
Questi sono Alighiero Tondi e Nazareno Fabretti.
E se nel trasferimento di Ettore in Italia ,dopo la fine della sua "collaborazione" in Unione sovietica,vi fosse dietro Montini ed il suo entourage?
Ho letto anche che Montini promosse e spinse per una maggiore apertura del dialogo con altre religioni,specialmente l'ebraismo (Vedi Discorso di Paolo VI al Comitato Ebraico Americano del 30 maggio 1964 e l'enciclica Nostra aetate).
Magari,visto l'avvicinamento con il mondo ebraico,quella che io chiamo "Organizzazione scientifica ebraica" segretamente in contatto con Ettore in Unione sovietica,avra' pregato, attraverso il loro referente Victor Weisskopf, affinché Montini premesse per un allontanamento di Ettore dall'URSS e garantisse che sarebbe stato sotto loro amorevole ed attenta cura in Italia.
1965
Nella cerimonia di chiusura del Concilio Vaticano II, Paolo VI consegna al filosofo Jacques Maritain un messaggio indirizzato agli uomini di cultura e agli scienziati.
"Un saluto tutto speciale a voi, ricercatori della verità, a voi, uomini di pensiero e di scienza, esploratori dell’uomo, dell’universo e della storia, a voi tutti, pellegrini in marcia verso la luce, e anche a quelli che si sono fermati nel cammino, affaticati e delusi da una vana ricerca."

Cosi' potrebbero spiegarsi le preoccupazioni dell'Ettore nelle campagne di Mirabella Imbaccari verso servizi segreti che potevano ancora monitorarlo.
Vista l'intercessione di Montini non possiamo escludere che Ettore venne ospitato in un primo momento in un convento camaldolese.

AGGIORNAMENTI DEL 30/01/2022

Potrebbe certamente essere un azzardo e per alcuni una bestemmia ma io credo di poter ipotizzare che Ettore Majorana,durante la permanenza a Napoli,si avvicino' ad ambienti antifascisti che gia' forse da un po' lo volevano tra loro.
Piu' precisamente non "l'ambiente" ma il professor Caccioppoli....
Un assistente di Caccioppoli era spesso presente alle lezioni di Ettore e non credo fosse li' per carpire informazioni sulla matematica di Ettore ma forse per comprenderne il carattere.
Credo Caccioppoli fosse interessato a portare Ettore verso le sue idee politiche.
Ettore in quel momento non credo desse molta importanza alla politica attiva ed al seguire una ben precisa ideologia ma nelle settimane a Napoli sopraggiunsero particolari difficolta' ed Ettore voleva andare via,allontanandosi anche dall'Italia.
Oltre a questo vi fu una presa di coscienza dovuta alla sempre piu' pressante insistenza del regime tedesco che lo voleva con se per perseguire studi scientifici volti ad un uso sbagliato.
E la scienza di Ettore non poteva essere asservita a scopi contro l'umanita'.
Un conto è aiutare la propria patria ad affrontare un'eventuale guerra, un altro è aiutare uno stato estero a farla con intenti devastanti.
Parlando di studi nucleari gli sviluppi non sarebbero stati prevedibili e gestibili.
Questa commissione di fattori fece si che Ettore si avvicino' a Caccioppoli ed al suo ambiente antifascista.
Ettore doveva andare via da Napoli insieme alla sua amata.
Dovevano scappare.
Caccioppoli gli prospetto' l'aiuto di suoi contatti in Sicilia (es. Paolo Fortunati,Corrado Barbagallo).
Da li' i due fuggiaschi sarebbero passati a Tunisi e poi in Francia dove vi era una forte organizzazione antifascista di fuoriusciti italiani.
Ettore prima di partire invio' una lettera a Carrelli che ha il sapore di spiegazioni e scuse solo per lui.
Lascio' anche un biglietto alla famiglia all'albergo Bologna che serviva esclusivamente per allontanare ufficialmente la sua famiglia da qualsiasi complicita' nel gesto.
Forse sarebbe uscita l'accusa o solamente il sospetto di un Ettore antifascista ed egli non voleva causare altri problemi a tutta la sua famiglia.
Entrambe le lettere avrebbero spiegato che Ettore improvvisamente volle scomparire all'insaputa di tutti ed implicitamente inviava dei messaggi con un senso che avrebbero colto solo i lettori a cui erano indirizzate.
Ettore e la sua amata da Napoli dovevano imbarcarsi per Palermo ma lei non arrivo'.
Savini Nicci per vie traverse,forse dall'ambiente politico antifascista (Vedi Francesco Saverio Nitti - nel 1938 venne accusato di avere ancora rapporti con Nitti),venne a sapere che l'intento iniziale di Ettore era quello di recarsi a Tunisi.
Ettore arrivato a Palermo non prosegui' piu' nel suo intento iniziale ma disperato e confuso cerco' rifugio presso una sua conoscenza e vecchia fiamma degli anni passati.
La donna lo accolse ma per qualche soffiata Ettore venne trovato e consegnato ai tedeschi che infine lo convinsero e costrinsero a seguirlo in Germania.

PS. Caccioppoli era amico e frequentatore di Giorgio Amendola.Forse tramite Amendola vi saranno stati contatti a Tunisi con Giulio Cesare Barresi che in virtu' delle sue conoscenze di uomini di mare,per via di incarichi precedenti come ispettore alle merci al porto di Tunisi,avra' organizzato o facilitato il viaggio di Ettore verso Tunisi.
A Catania ed anche Palermo poteva contare sulla logistica e copertura data da Giuseppe Caporlingua facente parte di un organizzazione clandestina massonica-antifascista.
Tanti sono i nomi che avrebbero potuto collaborare nella fuga tra Tunisi e la Francia (Velio Spano,Loris Gallico,Maurizio Valenzi e Giuseppe Di vittorio,Rosa Giovanni,Giuseppe Leti)


AGGIORNAMENTO DEL 30/05/2022

Non ho certo prove documentate o indizi fortemente indicativi ma solamente una sensazione,quella che Ettore abbia potuto collaborare con Von ardenne ed il suo staff poco dopo essere arrivato in Germania.
Credo che Von ardenne sia la chiave per svelare la storia di Ettore Majorana dopo il 1938,una storia che si sposta dalla Germania all'Unione sovietica spalmata su una varieta' di studi fondamentali e sconvolgenti.
Chi puo' confermare tutto cio'?
Forse gli archivi militari e civili di entrambe le nazioni,le memorie scritte di testimoni dell'epoca o forse i ricordi tramandati a qualche familiare.
Mi sono convinto che a fine guerra Ettore segui studi (bomba M) insieme ad Houtermans ed altri scienziati (per conto di Von ardenne) nella regione della Turingia ed infine sia stato trasferito in Urss e li' ne abbia condotti altri nel laboratorio di Von ardenne a Sukhumi almeno fino la meta' degli anni 50.
Pero' credo sia piu' probabile che la collaborazione avvenisse a distanza da Mosca e Dubna presso il Joint institut for nuclear research dove si studiava lo sviluppo del ciclotrone, studi che avrebbero poi portato alla creazione di accelleratori di particelle, come quello del Cern.
Adesso bisogna che faccia delle precisazioni,seppur supposte: Ettore non si occupava precisamente di esplosivi o razzi o bombe (nella loro interezza) ma piuttosto si concentro' sugli studi teorici delle reazioni dei vari composti e l'uranio.
Si soffermo' anche sugli studi dei campi magnetici ed onde di varia natura.
Da qui secondo me il fondamentale suggerimento del tipo di detonatore (spoletta ad infrarossi) inserito sulla bomba all'uranio Little boy che venne poi applicato da Alvarez.
Gli studi di Von ardenne includevano anche quelli della separazione degli isotopi,il Duoplasmatron,il ciclotrone ed il sincrotrone dove Ettore collaboro' con calcoli soprattutto per la parte dei campi magnetici ed onde.
Parallelamente Ettore passava informazioni alla parte composta dagli ex alleati (compreso Israele) tramite componenti ebraiche che facevano il doppio gioco in Urss.
Tutto cio' che Ettore studiava arrivava in occidente.
Anche gli studi sul Tokamak potrebbero essere arrivati in Usa tramite Ettore.
Dopo la meta' degli anni 50 Von ardenne ritorno' in Germania e Pontecorvo arrivo' in Urss.
Cosi' Ettore fu trasferito presso i centri di telecomunicazione spaziale tra Simeiz ed Evpatoria.
(Avra' anche collaborato con Aleksandr Lvovich Mints??)
Questi centri collaboravano con l'istituto di fisica di Dubna dove era Pontecorvo ed oltre ad essere centri di comunicazione per satelliti e navicelle spaziali si studiavano anche neutrini e raggi cosmici.
Dopo la meta' degli anni 60 con la complicita' locale di qualche scienziato o militare (ebreo o filooccidentale) fu imbarcato (anche da Evpatoria) su una nave (petroliera Eni?) con la collaborazione logistica di Gladio e fatto sbarcare in Sicilia ad Augusta.
Da qui gli avvistamenti tra Mirabella imbaccari e Caltagirone.

Questo il riassunto di un probabile percorso di vita e collaborazione scientifica di Ettore Majorana.
Certamente posto in questo modo sembra proprio una ricostruzione ridicola o almeno fantasiosa,non posseggo prove ed indizi ma sento che seppur riportata in maniera banale e semplicistica possa essere andata cosi' quella parte di vita di Ettore che tutti credono non sia mai esistita.


AGGIORNAMENTO DEL 26/06/2022

Ci volle un grande sforzo per l'organizzazione della meritata fuga di Majorana dall'Urss.
Gente infiltrata tra le file dell'esercito e della scienza si sforzarono cosicche' quel famoso collaboratore dell'occidente e della causa ebraica,redento dopo i trascorsi della seconda guerra mondiale,potesse infine morire in pace nella sua terra natia.
Nonostante tutto quell'uomo nel silenzio e nell'ombra aveva dato tanto lustro alla scienza occidentale e sicuramente aveva anche contribuito agli equilibri della pace nel mondo.
Ogni informazione poteva essere fondamentale per la deterrenza alla minaccia nucleare.
Molta gente che è stata etichettata come spia,da entrambe le parti,in realta' ha contribuito fondamentalmente ed in maniera enorme alla pace.
Senza di loro gli equilibri di forza avrebbero potuto pendere solo da una parte.
Ettore fu uno di questi,anche le sue informazioni circolarono per far si che tutte potessero spalmarsi sulla terra equilibrando le forze nucleari.
L'ambiente che maggiormente e con piu' precisione si occupo' di Ettore fu quel circolo di Pugwash nato dall'iniziativa Atomi per la pace e mantenutosi per necessita' politica ed umanitaria.
Qui in Italia i maggiori rappresentanti erano Amaldi e Bernardini appoggiati anche dal Vaticano e dalla Democrazia cristiana.
Ovviamente come punto di riferimento scientifico,intorno al quale ruotavano altri scienziati,vi era il CERN capitanato da Weisskopf.

Ettore tornò in Sicilia e li' rimase,per motivi familiari,intorno al paese di Mirabella Imbaccari dal 1967/8 al 1973/4 finchè le sue condizioni di salute attivarono coloro che blandamente ma con interesse lo monitoravano.
Dietro pressione di Amaldi,Bernardi ma anche Weisskopf venne pregato Enrico Medi di far ricoverare Ettore presso la Casa del pellegrino a Collevalenza.
Ettore venne trasferito a Todi ed in quella struttura ospedaliera mori' tra la fine del 1973 ed inizi del 1974 (ovviamente prima di Medi).
Per questo nel 1974 a Princeton Weisskopf informo' gli altri colleghi della sua morte.

PS.
In aggiunta a questa determinata ricostruzione voglio completare con la possibilita' che Ettore trascorresse i mesi lontano da Mirabella Imbaccari proprio nel paese di origine della sua famiglia paterna,Militello in val di Catania.
La famiglia di suo padre possedeva li' varie proprieta'.
Si potrebbe ipotizzare quindi che Ettore facesse la spola tra Mirabella Imbaccari e Militello in val di Catana tra il 1968 e il 1973.
Spostandosi a piedi da Mirabella Imbaccari,con un percorso di circa tre ore,si arriva presso la stazione di Caltagirone dove Ettore poteva prendere il treno per Militello.


AGGIORNAMENTO 19/03/2023

Ettore Majorana spia sovietica in incognito nella Germania nazista?

Il fisico Ettore Majorana scomparve nel marzo del 1938, ufficialmente non se ne conoscono i motivi e nemmeno il destino.
Di certo, in quei giorni, egli non morì;  questo mi suggeriscono gli indizi ed i sospetti.
Analizzando le sue lettere e le testimonianze (e da qui le variegate ipotesi venute fuori negli anni) ho messo a confronto ed incrociato dettagli e mie deduzioni che mi hanno portato ad una ricostruzione fortemente realistica.
Quindi mi sono convinto che Ettore Majorana venne coinvolto e scelse un intricato e delicato gioco di resistenza ed opposizione alle dittature nazifasciste.
Gli anni trenta vedono l'Italia sotto il controllo sempre piu' oppressivo del fascismo ed il nascere in Europa di un ideologia nazista che gradualmente influenzera' parti di essa e catturera' le menti dei tedeschi.
Un disperato gruppo di uomini di varia natura, formazione ed idee politiche unitamente o disomogeneamente cerco' di intaccare quel morbo dittatoriale e disumano nella speranza che non si espandesse e portasse ad una guerra mondiale che avrebbe rovinato uomini ed interessi economici.
Ettore Majorana faceva parte di questo gruppo di uomini che segretamente rischiava per non soccombere al nazifascismo.
Ettore era un fervente nazionalista e convinto patriota italiano ma non posso definirlo certo un fascista.
Intellettuali e scienziati possono essere stati attratti dal fascismo, magari solo per convenienza ma una mente come quella di Ettore non poteva condividere totalmente quella che in realta' e molto palesemente era una regressione  per diritti e liberta'.
Con questo animo affrontò il viaggio per una borsa di studio in Germania nel 1933 e successivamente in Danimarca.
Durante la sua permanenza poteva ben comprendere lui stesso il rischio che si stava per correre.
Nel 1933 in Germania iniziava a radicarsi il nazismo che con atti di violenza cominciava a far fuori qualsiasi opposizione politica.
Infatti nacquero opposizioni di varia natura negli ambienti più disparati.
Uno di questi era quello giovanile ed universitario.
A Lipsia Ettore venne a contatto con questi ambienti, incoraggiati anche dal sindaco Carl F. Goerdeler.
Sicuramente venne informato delle idee di Dietrich Bonhoeffer cugino di Karl, collega di Karl Heisenberg.
Infine nel 1934 dopo l'incontro con Niels Bohr a Copenaghen comprese appieno quanto potesse essere pericolosa la deriva fascista per l'umanita', specialmente se supportata da uomini di scienza come loro.
In una lettera al padre presenta Bohr come "visibilmente rimbambito" e descrive di poca importanza il loro incontro ma posso dire che questa non era la verita'.
Da anni la famiglia di Ettore collaborava con la Regia marina italiana ed anche lui, per ovvi motivi, divenne un personaggio oggetto di questa collaborazione.
Ho compreso che le comunicazioni tra familiari venivano esaminate dai servizi segreti italiani e per questo vi era la necessità di dissimulare o divagare.
Questo si comprende soprattutto dalla lettura delle sei lettere da Napoli nel 1938 che analizzate e contestualizzate donano il sospetto dell'uso di codici e frasi con doppi sensi nascosti.
Da qui le mie deduzioni.
Influenzato dalla sua coscienza ed onestà d'animo Ettore solidarizzo' con quegli oppositori concordando moralmente ed intellettualmente con loro.
Con quell'ambiente strinse amicizia e diede disponibilita' per un suo sostegno politico-ideologico. 
Con il passare del tempo questa disponibilità insieme alla sua fama di brillante fisico vennero suggerite alla nascente opposizione guidata da Wilhelm Canaris che voleva quindi far sua questa importante pedina.
Ci furono degli avvicinamenti a Roma con l'aiuto di Eugenio Pacelli per un incontro con Ulrich Von hassell (organizzazione Canaris).
Ma Ettore titubava e non si mostrava sicuro di addentrarsi in questa pericolosa collaborazione.
Lui era soltanto uno studioso ed un intellettuale, temeva di esporsi rischiando la vita ma purtroppo i tempi stringevano intorno agli scienziati che da li' a poco sarebbero stati chiamati a decidere su un loro schieramento attivo (come Fermi e Segre') nei giochi di forza  delle nazioni europee.
Appunto gli si chiedeva di infiltrarsi come studioso e scienziato all'interno dell'ambiente scientifico militare tedesco.
Era stato apprezzato in Germania e poteva vantare la conoscenza e la confidenza di Karl Heisenberg.
Ettore nel 1938 vinse la cattedra di fisica all'universita' di Napoli,dove prese servizio e segretamente inizio' a frequentare il giro comunista e da qui venne contattato da uomini del Rote kapelle (gruppo di intelligence sovietico) che avrebbero pensato al suo trasferimento verso la Germania.
Infine Ettore decise di dedicarsi principalmente a questo gruppo ma senza osteggiare o ignorare quello di Canaris.
Il suo trasferimento tedesco doveva apparire come una scomparsa, tra gli organizzatori della fuga vi era il personaggio con nome in codice Infermiera (forse Irène Joliot-Curie con la collaborazione di Bruno Pontecorvo) che si sarebbe occupato del passaggio tra l'Italia e la Svizzera.
Successivamente varcò la frontiera attraverso il lago di Costanza.
Ettore ebbe anche l'appoggio e la complicità di Giovannino Gentile che volle essere coinvolto e per questo nel 1942 pago' con la sua vita.
Fu cosi' che Ettore scomparve e fini' in Germania come spia sotto copertura dell'Unione sovietica e spalleggiatore dell'opposizione interna alle gerarchie naziste.
Entrambe le fazioni volevano la stessa cosa,minare la macchina bellica tedesca ed avere informazioni utili.
Un delicato e rischioso gioco di equilibri.
Cosi' accadde per tutta la guerra fino alla capitolazione nazista.
Alla fine Ettore trovo' naturale e conveniente passare all' Unione Sovietica ma questa è un'altra storia.....


AGGIORNAMENTO DEL 09/01/2024


Quando si parla di Ettore Majorana - quei pochi che sanno chi sia - si pensa superficialmente solo ad uno strambo scienziato scomparso misteriosamente.
Anche quelli più acculturati conoscono le classiche melesse ipotesi sulla sua scomparsa.
Nessuno però si concentra sulle vere motivazioni e su cosa accadde veramente dopo la scomparsa.
Ovvio solo pochi lo sanno!
Ve lo dico io allora......

Ettore scomparve per motivazioni del tutto private, vecchi attriti familiari - nulla di che -, gli pesava lo snobbamento accademico, vari strattonamenti di servizi segreti e nuovi amori da gestire e portar lontano.....
Amori etero e con famigliola in progetto......
Quindi cambio posto....cambio vita......scompaio!!
E no, i piani non andarono come previsto!
Rimase inaspettatamente solo soletto.....prese buca......
Ma Ettore non si scompose, modificó il piano di fuga e scomparve comunque.
Questa la parte iniziale in due parole e volutamente superficiale - poiché privata -

Anche il nuovo rifugio o la nuova destinazione non durarono a lungo.
I tedeschi fecero in modo che Ettore arrivasse in Germania per contribuire alla ricerca scientifica nazista. 
Majorana lavorò con nomi come Heisenberg, Harteck, Houtermans e Von ardenne. 
Con il passare del tempo si rese sempre più conto che il prezzo di quella scienza era sacrificare vite, atrocemente sfruttate, e potenzialmente condannare tutti coloro che avrebbero subito quelle incredibili armi in progetto. 
Ettore decise allora con fermezza di rallentare il più possibile e sabotare la ricerca scientifica nazista sulle nuove incredibili armi. 
Tra tutte la bomba atomica. 
Se oggi sui libri di storia non si legge di un atomica sganciata dai nazisti lo dobbiamo ad Ettore Majorana. 
Ma ahimè la sganciarono gli americani e non si evitarono le sofferenze!
Sistemi una cosa e ne sfasci un'altra..... 
Questo episodio sconvolse Majorana e per questo decise di trasferirsi in Urss con Von ardenne per studiare e creare la prima atomica sovietica. 
Non per fare guerra ma per dare la possibilità all'altra grande superpotenza mondiale di equilibrare il potenziale offensivo e creare un deterrente contro il predominio bellico americano.
Per assurdo un'altra bomba, ancora più potente, poteva dare garanzia di pace. 
Per fortuna questa volta nessuno dei due l'ha utilizzata! (nonostante la crisi di Cuba) 

E bisogna dire ancora grazie (i nazisti non la usarono) ad Ettore Majorana se una potente nazione non ha sganciato nuovamente l'atomica.

Ma chi lo ringrazia? 

Per mantenere segreti di stato e segreti di varie lobby abbiamo negato ad Ettore Majorana onori e gratitudine. 
Abbiamo sottratto alla storia un enorme personaggio, un uomo ed uno scienziato che ha fatto del bene al mondo intero. 
Nessun premio, nessun merito, nessun grazie e nessun ricordo! 
Ed oggi chi conosce la verità è responsabile di questa mancanza dinanzi alla storia. 
Vi sono forse ragioni più grandi della verità e della giustizia??! 

Ecco perché scomparve Ettore, ecco come visse Majorana dopo la sua scomparsa ma nessuno ci crederà...... 

Grazie Ettore 

Supplenze napoletane

In una lettera del 10/11/1937 di Giuseppe Majorana alla famiglia in Sicilia (dove in quel momento si trovava la famiglia di Ettore) si parla dell'imminente nomina di Ettore "è cosa gia' fatta2 ma soprattutto Giuseppe rivela che Carrelli era andato a casa Majorana a Roma per concordare delle supplenze che Ettore avrebbe accettato di svolgere per coprire delle sue assenze concordate.
Tutto molto strano.Sia che Giuseppe ne parli e sia che Carrelli chieda delle supplenze ad uno che ancora deve diventare "professore".
Giuseppe avra' ovviamente ricevuto la soffiata dalla futura nomina da Quirino.
Questa lettera ha piu' il sapore di un alibi ,una versione ufficiale (chissa' per chi.Servizi segreti?Polizia fascista?) per giustificare una presenza di Ettore a Napoli ancor prima del suo insediamento.
Magari Ettore gia' bazzicava da tempo Napoli e forse questa informazione era arrivata all'orecchio sbagliato.
Questa lettera fugava altri sospetti. Questa era il piano di riserva.
Infatti la nomina doveva essere per Bologna ma per forza maggiore dovette ripiegare su Napoli.
Cosa che ad Ettore non dispiaceva,poichè in quel periodo sottocopertura napoletano
,conobbe il suo interesse amoroso napoletano. Una conoscenza che portera' a qualcosa di molto importante.
Ettore durante il periodo di "isolamento" in realta' avrebbe potuto collaborare,come consulente a distanza,con lo zio Quirino e la Marina militare. Poi un paio di anni prima del 1938 inizio' a frequentare Napoli per meglio supportare gli studi su armamenti marini (come siluri e sottomarini) e sistemi radar e di guida.
Altri nomi illustri come Ugo Tiberio,Pericle Ferretti,Giuseppe Pession,Nello Carrara,Eugenio Minisini (che faceva parte dell'IRI) lavoravano per la Marina Militare.
Posso azzardare che anche Antonio Carrelli,che fece parte del consiglio di amministrazione dell'Istituto navale di Napoli,fosse coinvolto con la Marina militare.
Da qui anche la frequenza con Ettore.
Magari lo zio Quirino avrebbe preferito averlo a Bologna ma vuoi forze maggiori o vuoi l'interesse amoroso di Ettore o vuoi pressione della parte che supportava Fermi,Ettore ando' a Napoli.
Magari appunto fu coinvolto Fermi in questa scelta,magari pressato da servizi segreti americani-inglesi,avrebbe voluto un Ettore dalla sua parte che potesse raccontare e descrivere gli studi che stava affrontando Ettore con la Marina.Infatti non posso non pensare che tutta questa storia del discorso puzzi e che ovviamente sia stato pilotato da qualcuno di importate.Lecito pensare che potesse essere Fermi.
Laura Capon nel libro "Atomi in famiglia" parla di questo concorso e sembra quasi voler scagionare il marito da un qualche coinvolgimento.Questo è cio' che percepisco ed inoltre si fa una descrizione strana e discriminatoria di Ettore cosa inappropriata in un libro che non parli di lui.
Purtroppo percepisco (ho questa forte sensazione) che le parole di Laura siano costruite a tavolino, non sincere e comunque interessate, per una qualche convenienza.
Purtroppo, ancor di più, non riesco a spiegarne chiaramente il perché o il disegno dietro.
Sembra quasi coprire certe azioni o volontà del marito o di un gruppo con interessi convergenti. 
Intanto fa capire che Fermi nulla sapeva della partecipazione di Ettore al concorso.
Un fulmine a ciel sereno! Vedete mio marito non era coinvolto o era disinteressato.....
Stranamente smascherando un favoritismo verso Wich e Giovannino. Meglio questo che l'altra verità........
Prima di ciò però disegna (e non è un libro su Ettore) il quadro caratteriale di Ettore risaltando la sua instabilità di umore e difficoltà di poterlo gestire.
Insomma non lineare, affidabile ecc. 
Perché?
Sono due le strade :
1- disinteressata, racconta i fatti
2- interessata, costruisce dei fatti

Il concorso è uno dei momenti fondamentali per capire la storia di Ettore, se solo si potesse scoprire cosa ci fosse davvero dietro. 
Laura sembra troppo attenta a questo accadimento.
Poi parla di un Ettore a Napoli.......per insegnare conseguenzialmente la nomina. 
Non dice che inizia a fare supplenze.......e poi prendere ruolo.
Infatti dice che Ettore scappa (addirittura) dopo l'inizio del suo incarico........delle sue lezioni (si evince dal libro).
Se è questo, ciò che si legge, cio' vuole comunicarci, allora Laura inventa.
Laura non sapeva, dice che la classe era gremita e noi invece sappiamo che gli studenti erano pochissimi.

Questo ultimo dettaglio è falso,serve a screditare e quindi tutto cio' che è stato detto prima è stato costruito a tavolino.
Perchè?
Ettore ne usciva come una persona strana ed imprevedibile.
Tendenza mantenuta anche dal gruppo di Panisperna ed altri,anche negli anni successivi alla sua scomparsa.
Un genio folle....



Ragionamenti e riflessioni su altri personaggi inerenti la scomparsa 

1- Carrelli 
Dopo aver letto il libro di Acampora "Nome in codice : Operazione Majorana" mi accorgo che effettivamente é davvero curiosa la felice carriera di Carrelli. Non posso non sospettare che quella famosa "cartelletta" dovette tornargli utile. Cosa conteneva? Quali studi?  Come da sua intervista Sciuti conduceva studi interessanti all'Istituto (Futura sede Rai dove Carrelli diverrà presidente) di trasmissioni (Vi era installato un radar dal 1936) di Roma (Con Lepri e Piccioni).  Anche al "laboratorio beta" conducevano studi simili?  Forse quelle carte contenevano studi sulle trasmissioni radio o particolari radar per uso militare? Resta da capire quanto Carrelli sapesse degli studi che Ettore conduceva a Napoli.Quali legami avevano realmente i due? Dopo la scomparsa Carrelli chiese agli alunni se Ettore avesse loro consegnato qualcosa. Perche doveva? Perché Carrelli sospettava che Ettore avesse potuto farlo?  È una richiesta opportuna visto che faceva riferimento allo scomparso?È questa un tipo di domanda da fare attinente la scomparsa? Non fa trasparire alcuna preoccupazione sullo scomparso, anzi la sposta su qualcosa che egli custodiva e che adesso si cerca.Allora Carrelli venne a sapere che Ettore era entrato all'università con un pacco? Lui quel venerdi non lo incontró e ne lo vide. Altrimenti lo avrebbe avvicinato come sempre ma soprattutto perché Ettore non aveva lezione. Il dettaglio di questa visita non é la cartelletta ma la sua mancanza all'uscita dall'università. Altri quindi lo videro.Da dove?  Dall'esterno, qualcuno che lo pedinava. Dall'interno, qualche alunno che lo osservava. Questi avvisarono e attivarono Carrelli o forse un organizzazione. Con chi collaborava allora Carrelli? Ettore era consapevole di questi ipotetici legami? Forse entrambi collaboravano con la stessa organizzazione? Carrelli poteva essere vicino a Fermi, (Angloamericani?) /massoneria o ambienti ecclesiastici? (La sua carriera coincide con i governi DC)  Ettore faceva forse il doppio gioco decidendo poi unilateralmente di interrompere questa collaborazione? Carrelli quindi fu spiazzato dai movimenti di Ettore e la sua improvvisa scomparsa. Collaborazione o meno che vi fu, Ettore aveva qualcosa che essi (l'organizzazione) volevano. Infine quelle carte furono usate dal mondo scientifico (Amaldi e Bernardini le videro?) sotto la supervisione di una organizzazione?



2- Senatore 
Ettore poteva nascondere questi studi o darle ad altre figure.
Perché proprio dentro l'università??
Perché fidarsi di qualche alunno?
Perché crederlo meritevole di fiducia?/
E se non fosse stato capace dell'incarico?
All'altezza di questo favore che Ettore gli chiedeva.
Un giovane preso alla sprovvista lontano da pressioni asfissianti e logiche politico-scientifico-militare sarebbe andato nel panico anche senza sapere parte dei retroscena.
Perché la Senatore??
Chi era questa ragazza per Ettore?
Una collaboratrice o complice?
Conosceva aspetti della vita privata di Ettore a Napoli?
Conosceva la donna con la quale Ettore aveva una storia d'amore a Napoli?
Ovviamente per me la storia/versione raccontata dalla Senatore non è la verità.
Ma possiamo analizzare alcune dinamiche.
L'unica alunna assente fu la Senatore quando Carrelli chiese di queste agognate carte ai suoi alunni. Restò assente per molto.
Ovviamente non era malata ma doveva restare lontana un pó.
Carrelli non dubito' di questa assenza?
Vista l'importanza che dava a queste carte non volle chiedere per scrupolo anche alla Senatore?
Non si tralasciano queste piste e sospetti se poi possono condurre ad affari potenzialmente strategici.
Che rapporti o equilibri intercorrevano tra Carrelli e la Senatore?
Al rientro della Senatore all'università le chiese?
Forse Ettore volle soltanto fidarsi della Senatore e le fece le dovute raccomandazioni.
Quindi non solo il "poi ne parleremo".
Dovette avvicinare la Senatore da sola e senza essere visto da qualcuno per poterle spiegare nel dettaglio la situazione o l'importanza della sua collaborazione.
La Senatore era da sola in una saletta e non vi erano colleghi in giro?
Come poteva essere Ettore sicuro di trovarla da sola?
Si erano già accordati per incontrarsi all'università?
Si puo,cosi improvvisando, trovare in una alunna un complice capace e convinto?
La Senatore nascose tutto e non riveló a nessuno l'accaduto e tenne la cartelletta nascosta fin quando uscì dall'università.
Forse Ettore contava sulla soggezione che trasmetteva la sua figura su un alunna?
Poteva mai far fede solo su questo per affidare e nascondere documenti importanti?
Una scommessa insomma.
La Senatore rincasó a Cava dei tirreni.
Ettore era diretto da quelle parti?
Come avrebbe recuperato tutto?
Le carte avevano tanto valore visto che poi Carrelli le seppe usare bene.
Dopo che Ettore uscì nessuno verificò all'università?
Non entrarono dentro?
Potevano forse già intuire che li avesse nascosti o consegnati a qualcuno?
Carrelli forse aveva le chiavi dello studio di Ettore.
E controllo' nei cassetti?
Certo non avrebbero potuto perquisire la gente ma solo osservare.
I suoi pedinatori entrarono?
La Senatore uscì tranquillamente?
La sua assenza nei giorni avvenire non destò sospetti?


3- Cennamo
 Direi che provvidenzialmente Cennamo e la Senatore si avvicinarono intimamente.
Sembra un caso.
Chi avvicinò chi?
Forse Cennamo per avvicinarsi alle carte?
O forse la Senatore non ricevette dei calcoli ma altri tipi di carte??
Magari non ricevette proprio niente...
E visti i dubbi di prima potremmo avanzare tante ipotesi.
Certo l'unione Cennamo-Senatore sembra una coincidenza molto strana.
Mettiamo caso che Cennamo era assistente di Carrelli ma doppio-giochista.
Forse per una fazione opposta a quell'organizzazione prima citata o più semplicemente come complice di Ettore.
Così un freelance di Ettore.
Quindi quel venerdi Ettore all'università incontró Ciccio Cennamo e gli diede le carte.
Perché lui?
Perché quel luogo?
Forse per le stesse motivazioni che reggono la consegna alla Senatore.
Perché a lei si ed a lui no??
Bisogna capire quali erano le istruzioni future e perché non furono applicate.
Ettore e Cennamo dovevano ricongiungersi o forse doveva solo custodire le carte?
Cennamo decise di scambiare quelle carte ed investire sul suo futuro.
La Senatore seppe di quelle carte ma magari credette che il marito non le cedette mai e forse le usava solo come pressione per favori.
Magari dopo la morte di Cennamo insieme alla verità Tartaglione la istruì sulla storiella del "poi ne parleremo"?
Quelle carte passarono a Carrelli ed anche Cennamo ci guadagnò.

 4- Strazzeri
 Chi era davvero Strazzeri?
Era al soldo di qualche intelligence straniera?
Mi sembra strano che Strazzeri sia capitato proprio nella cabina di Ettore.
Insomma la sua figura risulta proprio quella di un testimone attendibile,quasi sembra premeditato che si trovasse in quella cabina.
Price ed il giovane entrambi scelsero o gli fu assegnata proprio quella cabina che per caso o di proposito aveva due posti liberi e forse gia' un professore destinata ad occuparla.
Strazzeri,da quel che si deduce,entro' per ultimo poichè il giovane era gia' coricato.
Non segnala altri dettagli che i capelli ed inoltre gli indumenti erano gia' tolti e riposti.
Pero' chiacchero' con l'altro il quale,nonostante l'accento ed i modi,disse chiaramente di chiamarsi Carlo Price.
Scrive proprio Price e non Prais o simile.
Quindi Strazzeri conosceva qualche parola inglese e come si scrivesse.
Ci puo' stare.
Ma non dubita del cognome nonostante il parlare.
Price non da altri dettagli della sua origine e nazionalita'.
Parlava come uno del sud.
Poteva specificare se quello parlasse siciliano ma non lo fece.
Quindi magari quell'accento non era siciliano.
Campano e Pugliese sono facilmente distinguibili.
Forse non il Calabrese o il Salentino.
Parlava come noi (Salvatore Majorana e Strazzeri erano siciliani).
Noi....
Poteva un rozzo negoziante del sud chiamarsi Price?
Come poteva un "anglofono" parlare con accento dialettale del sud Italia?
Tutta'al piu' un oriundo del sud (Anche da parte di madre).
Strazzeri forse conosceva chi fosse il vero Price?
Insiste nel sottolineare che Ettore (?) non si fosse soppresso prima dell'arrivo a Napoli.
Perchè Strazzeri doveva pensar questo?
Forse era stato accennato da Salvatore.
Ma perchè Salvatore avrebbe dovuto condividere queste preoccupazioni con un estraneo al quale doveva chiedere solo informazioni sui passeggeri della stessa cabina?
Strazzeri accenna ad una possibile scelta di rifugio di Ettore a Montecassino.
Perchè?
Una persona ignara delle dinamiche familiari altrui e di quelle personali di uno sconosciuto dovrebbe ignorare ogni tipo di ipotesi di scomparsa.
Tranne che non gli sia stata suggerita da Salvatore.
Ma perchè?
Forse Strazzeri sapeva o credeva che a Montecassino un tipo come Ettore potesse li' trattenersi?
Sono tanti i monasteri che davano e diedero rifugio a persone in crisi prima e durante la guerra.
Forse sapeva che Ettore fosse li' contro la sua volonta'?
D'altronde anche gli alleati credettero che Montecassino fosse un obiettivo militare da colpire.

5- Gli appunti di Moreno 
(Credo studente inventato, ricopiate dopo la scomparsa chissà da quale figura) queste non sono altro che le lezioni trovate nei cassetti dello studio di Ettore.
Forse per giustizia o correttezza ricomposte tutte e rese pubbliche. 


 Riflessioni e ragionamenti su "Il promemoria Tunisi" ed altri documenti ufficiali 

"Il promemoria Tunisi", nato da una lettura ed analisi di un documento contenuto nel fascicolo 
PS relativo ad Ettore Majorana.
Venne rivelato sia stato scritto dal pugno di Oliviero Savini Nicci.
Durante la lettura la mia mente si è bloccata sulla parola Tunisi.
Ragionavo su come questa destinazione di arrivo fosse venuta fuori.
Proprio questa e non un'altra. 
Alcuni nomi possono indicare qualcosa di iconico, tipico o simbolico strettamente legato al contesto storico ed i luoghi.
In quel periodo Tunisi era sinonimo di posto lontano e di difficile accessibilità?
Volendo dare un'altra interpretazione esclusivamente logica,attenendomi solo a ciò che leggo,potrei dedurre che quella località sia indotta da qualche informazione ricevuta o qualche deduzione figlia di precedenti sospetti o informazioni.
Da dove è uscito questo nome di città?
Certo sono domande da porsi, se si sta provando a capirci qualcosa.
Volendo generalizzare, posso dire che Tunisi era meta di un vasto e variegato insieme di gruppi ideologici (Antifascisti,anarchici ecc) ed etnici (Ebrei).
In virtù di questo e seguendo questa strada ipotetica, essendo quella la meta supposta di Ettore, allora egli avrebbe dovuto avere contatti con uno di questi gruppi.
Ciò lo dico esclusivamente giocando su deduzioni logiche scaturite dalla destinazione Tunisi.
Quindi teorie sulla carta.
Due i modi per raggiungerla : lecitamente o clandestinamente.
-La Tirrenia faceva servizio sulla tratta Palermo-Tunisi (O forse Napoli-Tunisi).
-Clandestinamente dalle coste siciliane alla stregua di perseguitati politici o altro che cercavano rifugio in Tunisia.
Personalmente potrei azzardare un coinvolgimento del famoso Carlo Price che avrebbe potuto accompagnarlo dalla Sicilia fino a Tunisi.
Programma condiviso o meno da Ettore.
Poi il fatto che lasció tutti (Segré compreso) a Palermo con un palmo di naso é tutta un altra storia.
Quel nome Tunisi ha generato in me tutta questa serie di domande e ragionamenti, al netto delle notizie e documentazione da me conosciute e semplicemente partendo da quel nome ed il significato che avrebbe avuto in quel periodo storico.
Visto che é scritto lì....
Al di là delle interpretazioni personali o significati ci deve essere un motivo per quella destinazione supposta ed un origine della provenienza delle fonti.
Tunisi.
Cosa avrebbe potuto fare a Tunisi?
Mi domando se indicando questa meta non si sia potuto rischiare di fraintendere Ettore come un anarchico-antifascista.
A Tunisi ve ne erano tanti.
Magari non sarebbe stato frainteso come uno scienziato passato al nemico per collaborarvi.
Vai a capire il senso ed il peso delle parole in determinati ambienti, periodi storici e luoghi geografici. Cosa ha generato ed avrebbe potuto generare quel nome Tunisi?
Salvatore lesse quel foglio ed avalló il contenuto e cosi' mi sembra ancor più strano il nome Tunisi. 
Altre riflessioni 
Nel saggio si analizza un secondo documento autografo (Foto 2) di Oliviero Savini Nicci stilato in presenza di Salvatore,dove si annota "Diceva che partiva per via mare".
Sulle lettere non vi è scritto.
Si deduce dalle comunicazioni da Palermo.
Ma non lo "diceva".
Sull'appunto ancora : " Lasciò l'albergo Bologna alle 17 lasciandovi parecchi indumenti" quindi a quella data (30/03) già la stanza del Bologna era stata controllata.
E non si parla di scritti (biglietto escluso) o documenti.
Dai primi controlli richiesti alla Tirrenia Ettore risulta non viaggiante (no che non vi siano biglietti a nome Ettore Majorana).
La Tirrenia da una risposta e non un attesa di verifica.
Poi ancora "La famiglia ha fatto fare indagini a Palermo e provincia".
Quindi un incarico privato.
Eseguito da chi?
 - Guardando la circolare telegrafica (Foto 3) inviata a tutte le questure d'Italia vi è scritto "senza comunque farne accorgere interessato" poi trascritta e diffusa diversamente (Senza comunque far nulla trapelare).
Nonostante la gravità della situazione ed il rischio costante di un suicidio, se rintracciato deve essere fondamentalmente pedinato e monitorato.
Perché?
Che significano queste dinamiche?
"Passaporto rinnovatogli (rilasciatogli : cancellato.Se così fosse sarebbero mancate le timbrature dei viaggi passati)  luglio-agosto scorso" : cosa che non è tra le priorità di qualcuno che non ci sta con la testa o altri malesseri esistenziali.
(Nota del 06/04 che "pare escluso che possa essersi suicidato") 
Sulla lettera del Sen. Gentile si legge : " si è ancora in tempo per salvarlo e ricondurlo alla vita e alla scienza, non bisogna tralasciare nessun mezzo intentato" Come se tra le possibilità vi fosse anche la cattura o un trasferimento sotto qualche tipo di minaccia o ricatto non violento.   Salvarlo......ricondurlo........non era uscito dall'Italia.
Si era ancora in tempo..........poiche' in territorio italiano. 
Certo Ettore poteva essere desiderato/richiesto da più parti interessate ma non é nemmeno escluso che Gentile potesse indicare Ettore stesso come "rapitore" del geniale professor Majorana
 - "...nessun mezzo intentato..."   Ettore si sottraeva alla vita e alla scienza.
A cosa alludeva Gentile?
Alla fine leggendo questi documenti sembra quasi che la soluzione del suicidio sia contemplata in maniera spicciola e grossolana solo dalla polizia.
Così a pelle sembra che Salvatore provo' ad influenzare e pilotare un pó a sua discrezione la polizia, quasi l'intento fosse non avvalersene per il ritrovamento del fratello ma solo per scopi differenti ed utili ad evitare scandali o pericoli di vita.
Meglio che fosse la famiglia a rintracciare Ettore.
Sia in Sicilia,a Napoli e poi, da quel che si racconta, in Calabria i fratelli Majorana intrapresero ricerche autonome.



MARZO 2023


 Russo Luca , Carini 21/10/1983




 Libri editi in Italiano su Ettore Majorana e la sua scomparsa

1.     La banda di via Panisperna.Fermi,Majorana e i fisici che hanno cambiato la storia
2.     La scomparsa di Ettore Majorana.Un affare di stato?
3.     Ettore Majorana.Caccia alla volpe
4.     Che cos’è reale.La scomparsa di Majorana
5.     Il vero Ettore Majorana
6.     La particella mancante.Vita e mistero di Ettore Majorana,genio della fisica
7.     Ettore Majorana.Un indagine storica
8.     Ettore Majorana,lo scomparso e la decisione irrevocabile
9.     Sulle tracce di Ettore Majorana e del cronovisore di padre Ernetti
10.   Tra scienza e lettere.Giovannino Gentile (e Cantimori e Majorana)
11.   A proposito di Majorana
12.   La seconda scomparsa di Majorana
13.   Chi non fisica non rosica
14.   Tommaso l’omu cani.Drammatica e miserabile ipotesi sulla scomparsa di Ettore Majorana
15.   Ettore Majorana.Lo scienziato che spari’ nel nulla
16.   Il volo di Majorana
17.   Ettore Majorana,malato non immaginario.Indagini di un medico
18.   L’ultimo rifugio di Ettore Majorana
19.   Ipotesi sul “caso Majorana” .Una ricognizione conclusiva
20.   Ettore Majorana o del diritto all’alterita’
21.   Sulle tracce di Majorana.Diario di Sicilia
22.   La seconda vita di Majorana
23.   Ettore e Quirino Majorana : tra fisica teorica e sperimentale
24.   La scomparsa di Ettore Majorana.C’è qualcuno che sa
25.   L’angelo che custodiva gli atomi.Ettore Majorana fra le mura di una certosa?
26.  Ettore Majorana : un breve sogno tra destino e metafora
27.  Ettore Majorana : la fisica oltre l'etnos. I ragazzi di via Panisperna
28.   Cercando Majorana
29.   Mistero Majorana.L’ultima verita’
30.   L'anima misteriosa e pirandelliana di Ettore Majorana
31.   Nome in codice: operazione Ettore Majorana.Misteri di un indagine a sorpresa
32.   Il caso Majorana.Epistolario,documenti,testimonianze
33.   Ipotesi inedita sulla scomparsa di Ettore Majorana e due note personali dell’autore
34.   La cattedra vacante.Ettore Majorana : ingegni e misteri
35.   Considerazioni su Ettore Majorana
36.   Cippo 382 alias Ettore Majorana:il clochard eremita asceta in Aspromonte
37.   La vita e le opere di Ettore Majorana
38.   Risultanze “serie” e conclusive su Ettore Majorana
39.   Ettore Majorana.Un giorno di marzo
40.   Ettore Majorana,lo scomparso
41.   Il papa e l’inquisitore
42.   La decisione inevitabile.La fuga di Ettore Majorana
43.   Il taccuino incompiuto.Vita segreta di Ettore Majorana
44.   L’atomica ed il chiostro
45.   I paesi delle ombre.La scomparsa di Ettore Majorana ,Hemingway e quasi altre trenta storie
46.   Rivelazioni sulla scomparsa di uno scienziato: Ettore majorana
47.   Il gatto di Majorana/La bomba di Majorana
48.   La scomparsa di Ettore Majorana (S.Nicastro)
49.   Il piano Majorana. Una fuga perfetta
50.   Il destino di Ettore Majorana:marzo 1938,il genio della fisica atomica
51.   Il caso Majorana.Risolto il giallo dopo ottanta anni?
52.   Majorana ha vinto il nobel
53.  Ettore Majorana : la fisica oltre l'etnos. I ragazzi di via Panisperna
54.   Sciascia,Savinio e la scomparsa di Majorana
55.   L'equazione di Majorana 
56.   Dossier Majorana
57.   Il mare di Majorana
58.   In cerca di Klingsor
59.   Majorana : Il genio scomparso 
60.   L'ignoranza del diavolo
61.   Majo
62.    Indagini su Majorana.uno sguardo ad un genio
63.   La formula segreta.Il fantasma di un genio del novecento
64.   Fascicolo Majorana.Sulle tracce del fisico scomparso
65. Annihilation 
66. Il tempo e la paglia
67. Majorana e Sciascia, un caso irrisolto tra scienza e letteratura
68. Gli opposti dentro di me
69. Ettore Majorana - Il mistero dello scomparso - Il genio e l'uomo
70. Ipotesi sul caso Majorana e altri racconti
71. Majorana. Mistero in due scene
72. Enigma Majorana
73. Ettore Majorana tra scienza e mistero
74. Ettore Majorana - Goodbye Majorana
75. La formula perfetta
76. Il dossier Majorana in Vaticano
77. Ettore!
78. Goodbye Majorana
79. L'atomo inquieto




Citazioni      Sogno o realta'     
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                      Collapse       
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Fumetti  
                     Nessuno mi trovera’ – Memorandum Majorana - 
                     Operazione Majorana 
                     Martin Mystere n° 191/192 – Il caso Majorana - 
                     Il segreto di Majorana 

Racconto breve
                    
                      The via panisperna boys in "operation harmony" 

 Film e documentari

I ragazzi di via Panisperna
Ipotesi sulla scomparsa di un fisico atomico
Nessuno mi trovera' 
doc. Le mystere Ettore Majorana - doc.

Teatro

Ettore Majorana.Mistero di un genio scomparso (Torrisi)

L’infinita equazione (Pintor)

Quanti Majorana (Raciti)

La vera storia di Ettore Majorana (Venturini)

La scomparsa (Oteri)

La materia oscura (Rifici)

Majorana mi chiamo (Martinelli)

Ettore Majorana armageddon.Incubo o realta’? (Venturini)

Ettore Majorana.Cronaca di infinite scomparse (Vetrano)

Majorana,un genio controcorrente (Faucci)

Il mare di Majorana (Pizzi)

Il gatto di Majorana (Raffa)

La scomparsa di Majorana (Catalano)

Il Majorana show (Simeoli)

Omu cani.Storia di due uomini e del mistero delle loro esistenze (Dolores)

Passione fisica.Storia di un suicidio quantico (Todaro)

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